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Ecco tutte le misure del Governo per il 2017

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Tempo di lettura 3 minuti Dalla famiglia, alla scuola fino al lavoro e pensioni: cosa cambia?

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Redazione

Con la manovra per il 2017 il governo mette in campo uno spettro ampio di misure, che guardano nel loro insieme alla famiglia. Dai 'nonni' ai nipotini, come ripete spesso il premier Matteo Renzi, ci sono diversi miliardi impegnati tra agevolazioni per le ristrutturazioni, per sostenere la maternità, per chi studia, per chi lavora e per chi vuole andare, o già è andato, in pensione.
Ecco una sintesi, per 'macrocapitoli' delle novità:

Contributi alle famiglie in attesa che, nel 2018, si tenga conto del 'fattore famiglia' nella rimodulazione dell'Irpef, arrivano intanto 600 milioni per il 2017 da dedicare a interventi vecchi e nuovi, alcuni dei quali sembravano anzi, a rischio 'estinzione'. Si va infatti dalla conferma del bonus baby-sitter (600 euro al mese da richiedere al posto del congedo facoltativo), molto utilizzato nel 2016 tanto che i fondi per quest'anno sono già esauriti, alla conferma del bonus bebè di 960 euro l'anno per i primi tre anni di vita. Si introdurrà anche il 'buono nido': un voucher per affrontare il costo della retta degli asili nido pubblici e privati.

Scuola e formazione La manovra conferma il bonus per i 18enni ma finanzia borse di studio anche per gli studenti meritevoli: ci sono in totale 1 miliardo in più per scuola e occupazione. Il bonus occupazione si lega poi a stage e favorisce l'occupazione dei neo diplomati degli istituti tecnici. VEngono poi riconfermati i bonus per mobili per le giovani coppie e quello per le ristrutturazioni. Viene invece potenziato l'ecobonus per i condomini,che cambia filosofia: parte dal 65% ma se riguarda l'involucro del palazzo arriva al 70% e sale al 75% se la certificazione dimostra che il palazzo ha migliorato la propria classa energetica. Ogni appartamento potrà 'investire' 40.000 euro l'anno, fino al 2021. C'e' poi il Sisma-bonus: che parte dal 50% ma può arrivare all'80% se aumenta in modo certificato la sicurezza della casa di due classi di rischio. Vale 96 mila euro l'anno fino al 2021 e si potrà recuperare in cinque e non in dieci anni.

Lavoro Dopo una lunga riflessione restano anche per il 2017, in attesa del taglio strutturale del costo del lavoro, gli sgravi per incentivare il lavoro stabile. Si tratta di sconti 'selettivi' però, che cercano di affrontare i punti che restano più critici nel mondo del lavoro: giovani, 'adulti' rimasti senza occupazione ma non ancora in età pensionabile, e Mezzogiorno. Per il pacchetto sgravi ci saranno il prossimo anno 700 milioni (in larga parte fondi europei). Ci saranno due misure 'nazionali', una legata alle assunzioni dal percorso Garanzia Giovani (con un doppio binario, anche per i contratti a termine superiori a 6 mesi) e l'altro per chi assume giovani già entrati in azienda in stage grazie ai progetti di alternanza scuola-lavoro. Per questi ci sarà decontribuzione piena per 3 anni in caso di contratto a tempo indeterminato o di apprendistato (fino a un massimo di 8.060 euro, che si dimezza nel caso di tempo determinato con Garanzia Giovani). Per il Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna) ci sarà invece decontribuzione piena per l'assunzione di under 24 e per i giovani tra i 24 e i 29 anni senza lavoro da almeno 6 mesi, ma anche uno sgravio aggiuntivo al 50% già previsto dalla legge Fornero per chi assume gli over 50 (quindi sulla parte rimanente, con tetto però a 4.030 euro). Con la manovra non arriveranno solo misure di sostegno alle assunzioni ma anche un rafforzamento degli incentivi alla produttività, con la cedolare secca al 10% che si applicherà fino a 4 mila euro di premio e 80 mila euro di reddito. Per questo intervento saranno appostati 1,3 miliardi tra 2017 e 2020.

Pensioni, su minimo tetto ape social 1.500 euro Arriva, come promesso e come da accordo con i sindacati, un nutrito pacchetto pensioni che potrà contare nel triennio su 7 miliardi (che oscillano tra 1,5 e 2 per il primo anno). Tra le novità dell'ultima ora la soglia di reddito per accedere gratuitamente all'Ape social, che sale da 1350 a 1500 euro. Chi dovesse avere una pensione superiore a tale cifra (ad esempio un'Ape agevolata da 2.000 euro lordi mensili), come ha spiegato il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano, pagherà la penalizzazione solo sulla quota che supera la soglia, e quindi circa l'1% di penalizzazione per ogni anno di anticipo. Per l'Ape aziendale gli oneri saranno a carico delle imprese. L'anticipo volontario invece costerà tra il 4,6 e il 4,7%. Potranno accedere i lavoratori che hanno almeno 63 anni e sono a 3 anni e 7 mesi dalla pensione, e con un minimo di 20 anni di contributi (che salgono a 30 e 36 per l'Ape social, in caso di disoccupati o persone ancora attive). Nel pacchetto anche l'ampliamento a 3,3 milioni di pensionati della quattordicesima, l'equiparazione della no tax area per tutti a 8.125 euro, il cumulo gratuito dei contributi versati a enti diversi.

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Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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