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EBOLA: UN GENERALE E 10 SOLDATI USAIN QUARANTENA NELLA BASE MILITARE DI VICENZA

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Tempo di lettura 3 minuti Kaci Hickox aveva attaccato la quarantena obbligatoria in aeroporto, affermando che gli operatori sanitari non devono essere trattati come "criminali e prigionieri".

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Redazione

Usa –  Una malattia sulla quale nessuno Stato può permettersi errori perché in gioco c'è la vita delle persone. Un generale e almeno 10 soldati americani sono stati messi in quarantena nella base militare Usa di Vicenza, al rientro da una missione Liberia, nell'Africa occidentale. Lo riferisce il sito della Cnn. Quando l'aereo con a bordo il generale Darryl Williams e' atterrato, i soldati sono stati accolti da militari italiani che "indossavano tute anti-contaminazione". Al momento nessuno dei soldati Usa ha mostrato sintomi del virus.

 Per far fronte all'epidemia di ebola "devono essere mobilitati 40.000 esperti" nel piu' breve tempo possibile. E' l'appello lanciato da Christos Stylianides, neo-designato coordinatore Ue per la lotta all'ebola, parlando durante la sua prima conferenza stampa dopo la nomina della settimana scorsa.
  Stylianides ha sottolineato che gli esperti che si recheranno nella regione "devono ottenere garanzia che saranno evacuati in caso di necessita'." Il coordinatore ha insistito che "lavorera' con gli Stati membri per organizzare le operazioni di evacuazione" del personale europeo potenzialmente affetto dalla malattia. Stylianides ha ribadito che i rischi di ebola "sono stati sottostimati" dalla comunita' internazionale, e che l'epidemia "rischia di estendersi ben oltre l'Africa Occidentale" se non si agisce presto e in modo efficace e coordinato. Funzionari della Commissione europea spiegano che "non tutti i 40.000 nuovi lavoratori devono essere necessariamente internazionali". Se riuscissimo a raggiungere la cifra di 5.000 esperti europei sarebbe un gran risultato," spiega un funzionario. Tuttavia, vista la carenza di personale addestrato nei paesi colpiti dall'epidemia, gli esperti sanitari locali "dovranno essere formati molto rapidamente," spiega l'alto funzionario Ue. La cifra di 40.000 esperti addizionali deriva dalla necessita' di mettere a disposizione in Liberia, Guinea e Sierra Leone un numero di "5.000 letti in piu'" nei prossimi due mesi. "Per ogni letto servono 8 esperti," spiega il funzionario.

Un bimbo di 5 anni e' stato messo in osservazione al Bellevue Hospital di New York per sintomi che ricordano quelli dell'ebola. Secondo l'emittente Abc, il piccolo – che e' tornato dalla Guinea sabato e aveva 39 di febbre – e' stato messo in isolamento ma non e' ancora stato sottoposto ai test e non e' in quarantena. Secondo il New York Post il bimbo vomitava ed e' stato trasportato dalla sua casa nel Bronx in ospedale dai servizi di emergenza. Il piccolo, sbarcato in Usa sabato notte insieme alla famiglia, e' stato ricoverato domenica.
  L'ospedale di Manhattan e' lo stesso dove e' gia' internato in isolamento il medico Craig Spencer, quarto caso di ebola in Usa e primo a New York. Il medico sembrerebbe migliorato lievemente, ma continua ad avere problemi gastrointestinali, che le autorita' sanitarie si aspettavano; e secondo i media americani e' cosciente e vigile. Dopo la diagnosi di ebola per il medico, anche lui appena rientrato dalla Guinea, sono stati messi in quarantena anche la fidanzata e due suoi amici, ma nessuno ha ancora manifestato sintomi sospetti. Potra' invece completare la quarantena a casa Kaci Hickox, l'infermiera americana messa in isolamento nel New Jersey dopo il suo arrivo' all'aeroporto di Newark dall'Africa occidentale.
  Lo ha annunciato il governatore Chris Christie sul suo profilo twitter. La donna ha accusato le autorita' aeroportuali di averla tenuta chiusa in una stanza per sette ore senza nulla da mangiare, se non una barretta di cereali, e aveva preannunciato una denuncia per violazione dei diritti civili e costituzionali.
  Una quarantena di 21 giorni e' stata imposta dai governatori di New York, New Jersey e Illinois per il personale medico di ritorno da Guinea, Liberia e Sierra Leone, i tre Paesi africani piu' colpiti da Ebola. La Florida ha imposto controlli giornalieri per tutto il periodo di possibile incubazione. Queste misura sono state criticate dalle autorita' sanitarie e la Casa Bianca sarebbe intervenuta per chiedere un ripensamento. Il governatore della Grande Mela, Andy Cuomo, ha gia' fatto sapere che quanti hanno avuto contatti con malati di ebola, ma non mostrano sintomi, potranno fare la quarantena in casa e verranno anche indennizzati per i mancati guadagni.
  Kaci Hickox aveva attaccato la quarantena obbligatoria in aeroporto, affermando che gli operatori sanitari non devono essere trattati come "criminali e prigionieri". La donna e' risultata per due volte negativa ai test ma dovra' comunque rimanere in isolamento per 21 giorni. "Ho visto bambini morire da soli, mentre il mondo si girava dall'altra parte e ho cercato di aiutarli", ha raccontato, "qui sono stata tenuta chiusa in una stanza per ore, al freddo, senza nessuno che mi dicesse nulla". 

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Editoriali

Corsi di recupero per i debiti formativi: dettagli ed efficacia

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Ogni scrutinio di classe è diverso e proprio per questo possono essere decretate promozioni, bocciature o sospensioni di giudizio, nonché i cosiddetti debiti formativi.

In questo articolo non si vuole tanto commentare la decisione di dare 1 o 2 o 3 debiti formativi in una o più discipline, quanto l’efficienza dei corsi formativi che dovrebbero aiutare lo studente, in sospensione di giudizio, a ripassare la materia/e per poi dare l’esame “riparativo” da fine agosto a inizio settembre.

La regola ministeriale sancisce che chi “salda” il debito/i passa all’anno scolastico successivo e chi non lo supera dovrà ripetere l’anno.

Quello che spesso ci si domanda, tra docenti, è quanto l’alunno riesca a comprendere dal corso formativo e quanto sia utile lo studio individuale.

Sicuramente, il corso formativo aiuta l’alunno a ristudiare i punti di fragilità della disciplina in cui ha il debito, ma un buono studio individuale può rendere maggiormente efficace il recupero.

In questo caso, sarebbe necessario avere un’insegnante esterno che possa aiutare lo studente a focalizzarsi sui punti chiave svolti a lezione.

Essenzialmente, per questi motivi sarebbe idoneo:

  • 1. Focalizzare per memorizzare, ma anche per comprendere;
  • 2. Produrre uno schema riassuntivo sugli argomenti che appaiono più fragili da apprendere;
  • 3. Leggere gli schemi e i riassunti ad alta voce;
  • 4. Non darsi un tempo nello studio poiché ogni persona ha i suoi di tempi;
  • 5. Ripetere i concetti chiave più e più volte;
  • 6. Passare ad argomenti successivi;
  • 7. Produrre testi o comprensioni scritte per esercitarsi;
  • 8. Nella fase finale ripassare tutto a scaglioni.

Pertanto, costruirsi uno schema mentale è molto utile sia per l’alunno che per l’insegnante che, caso mai segue, individualmente il ragazzo/a.

Ecco, secondo questa progettualità di recupero, lo studente con debito/i potrebbe arrivare a risultati efficaci e fare “bella figura” davanti alla commissione di recupero. Tuttavia, la proposta vincente è si ai corsi formativi, ma anche un grande si allo studio individuale oppure accompagnato da un docente in rapporto 1/1.

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Editoriali

La linguistica italiana: qual’è l’elemento che si oppone al suo cospetto?

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La lingua italiana nel corso dei secoli ci ha lasciato poemi, trattati, racconti e storie che al giorno d’oggi necessitano di essere interpretati da esperti ( o non ) per poterli conoscere nella loro anima. Pensiamo alla Divina Commedia di Dante Alighieri nella versione volgare dell’italiano … ecco in questo caso per interpretarla dobbiamo “tradurla nell’italiano che si parla oggi”.

Gli studiosi, i docenti possono tradurla, ma chi non è erudito o non possiede le strumentazioni adatte (vocabolari, la conoscenza della storia della lingua italiana etc …) fa sicuramente più fatica a comprenderne il significato.
Tutto quello che la lingua italiana ci ha lasciato necessita di essere analizzato poiché come primo requisito per una giusta comprensione del poema è sapere quando è stato scritto? dove è stato scritto (in quale paese)? che influenze ha subito da parte di altre lingue? quale storia c’è dietro a quel racconto?

Parlare di interpretazione linguistica è banale, si necessità di una vera e propria traduzione, ad esempio dall’italiano volgare del 1200 a quello del 1800.
Ogni epoca ha delle caratteristiche linguistiche in termini diacronici che nessuno può modificare.

Come reca il titolo dell’articolo esiste un elemento che si oppone alla pura lingua italiana (così come la conosciamo oggi): il dialetto.

In molti paesi della nostra penisola il dialetto è conservato e tutt’ora oggi si mantiene vivo. Questo accade sia al nord, al centro che al sud Italia.

L’utilizzo del dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti, è molto in voga in Italia poiché molte persone vogliono mantenere le proprie origini e, non solo, anche la propria unicità/identità. Per tali motivi, assolutamente non banali, la lingua italiana si confronta anche con i vari dialetti.

La dialettofonia rappresenta il suono delle parole di un determinato registro linguistico tipico di una parte della nostra Italia. A volte il solo aspetto fonetico delle parole dialettali ci permette di riconoscere, ad esempio, da quale regione arriva quella tal persona.
Il dialetto “ricalca”, in senso figurato, uno stemma che ciascuno di noi porta nel suo DNA e che non può cancellare. Tuttavia, se una persona non parla il suo dialetto non vuol dire che non gli piaccia o che non sa esprimersi, ma semplicemente possono esserci delle abitudini pregresse che non gli consentono di utilizzare il dialetto.

Solitamente questo è il caso dei giovani d’oggi che preferiscono gli slang ai codici linguistici del proprio dialetto. Una caratteristica sicuramente positiva è mantenere vive le forme dialettali a favore di un loro utilizzo altrettanto diffuso.

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Roma, aggressioni e borseggi in metro. Riccardi (UdC): “Linea più dura per garantire la sicurezza pubblica”

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“Ci troviamo ad affrontare un problema che il Governo non può più ignorare: i borseggiatori operano impuniti nelle metropolitane di Roma. Questa situazione è inaccettabile e richiede un intervento deciso e immediato. Ritengo che la sicurezza dei cittadini debba essere una priorità assoluta e che la moderazione non significhi inazione”.
È assai dura la reazione del commissario cittadino di Roma Capitale dell’UdC, il dottor Roberto Riccardi, circa le continue, ripetute aggressioni e borseggi nella Capitale.

Dottor Riccardi secondo Lei dove bisogna intervenire in fretta nella legislazione italiana in tale materia?
I recenti episodi di furto nei mezzi pubblici mettono in luce una legislazione troppo permissiva. La normativa attuale, che prevede l’intervento delle Forze dell’Ordine solo su querela dei borseggiati, è del tutto inefficace. Questo non solo rallenta l’intervento delle autorità, ma spesso disincentiva le vittime a denunciare, sapendo che le conseguenze per i borseggiatori saranno minime o inesistenti.
Le leggi attuali non sono sufficienti per contrastare efficacemente questo fenomeno. È necessario un cambio di rotta deciso.

il commissario cittadino UdC di Roma Capitale, dottor Roberto Riccardi

E cosa può fare in più, in questo frangente, l’organo giudiziario?
Bisogna smettere di essere troppo indulgenti con i delinquenti. Va adottata una linea più dura per garantire la sicurezza pubblica.
Lei rappresenta uno dei partiti di governo nazionale. Esiste una vostra “ricetta” in merito?
Ecco le misure che proponiamo; arresto obbligatorio per i borseggiatori con l’introduzione dell’arresto obbligatorio per chiunque venga colto in flagrante a commettere furti nei mezzi pubblici. Questo deterrente è essenziale per scoraggiare i delinquenti e proteggere i cittadini.
Modifica della normativa vigente; bisogna consentire l’intervento delle Forze dell’Ordine anche in assenza di querela da parte della vittima, permettendo un’azione tempestiva e decisa contro i borseggiatori.
Inasprimento delle pene ed introduzione di sanzioni più severe per i reati di furto, specialmente quando commessi in luoghi pubblici e affollati come le metropolitane.
Campagne di sensibilizzazione informando i cittadini sui loro diritti e sull’importanza di denunciare ogni atto di borseggio, contribuendo così a creare una comunità più sicura e coesa.
Ma Lei crede che con tali misure si possa mettere un argine alla questione che preoccupa non solo i romani ma le decine di migliaia di turisti che ogni giorno arrivano nella capitale?
Non possiamo più permetterci di essere indulgenti. Dobbiamo agire con fermezza per garantire la sicurezza di tutti i nostri cittadini.
Le Forze dell’Ordine devono essere messe nelle condizioni di poter agire senza ritardi e senza ostacoli burocratici.
Dobbiamo essere determinati nello spuntare le armi dei buonisti ed a ripristinare la legalità nelle nostre strade e nelle nostre metropolitane. Solo con un intervento deciso e risoluto potremo garantire una Roma più sicura e vivibile per tutti.

Risposte chiare e concrete quelle del commissario cittadino UdC di Roma Capitale Roberto Riccardi.
Ci auguriamo che questa volta la politica affronti davvero con tale determinazione questa assenza di sicurezza per i romani e per le migliaia di turisti che si apprestano a giungere nella Capitale per l’imminente apertura, il 24 dicembre 2024, dell’Anno Giubilare.

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