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Tra i vari procedimenti attivati dal Ministero della Salute vengono previsti controlli sugli ingressi nel territorio nazionale e un monitoraggio, affidato al Ministero degli Esteri, dei cittadini italiani presenti nelle zone colpite dall’epidemia.
di Maurizio Costa
Roma – Il virus Ebola, che sta mettendo in preoccupazione mezzo mondo, ha già contagiato almeno 230 persone in Guinea e in Liberia. Per paura che il contagio si possa diffondere in altre zone del pianeta, tutti i maggiori aeroporti sono stati avvertiti e i passeggeri a rischio vengono controllati giornalmente dalle autorità sanitarie.
Sebbene possano sembrare utili, queste misure di sicurezza che controllano un eventuale contagio delle persone che viaggiano in aereo sono state definite troppo costose e con impatto limitato dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). Non per questo i controlli cesseranno; anche perché la stessa Organizzazione ha diffuso sul suo sito una mappa che mostra i Paesi contagiati e i casi riscontrati in tutto il mondo. Gli Stati più a rischio sono, naturalmente, Guinea e Liberia (129 morti nel primo e 13 nel secondo), ma sono stati riscontrati casi anche nella Repubblica del Congo e in Zaire.
Il fatto che preoccupa maggiormente è che nella cartina viene colorata anche l'Italia, sebbene i casi riscontrati si riferiscano solamente ad alcune scimmie infette che sono state importate dalle Filippine, altro Paese a rischio. Intanto lo scorso 4 aprile il nostro Ministero della Sanità ha emanato una circolare in cui veniva comunicato l’avviamento di misure di vigilanza e sorveglianza nei punti di ingresso internazionali in Italia. La nota ministeriale è stata inviata all’Enac, al Ministero degli Esteri, a tutte le regioni ed alla Croce Rossa Italiana. Tra i vari procedimenti attivati dal Ministero della Salute vengono previsti controlli sugli ingressi nel territorio nazionale e un monitoraggio, affidato al Ministero degli Esteri, dei cittadini italiani presenti nelle zone colpite dall’epidemia. Il dato che impensierisce in maggior misura gli studiosi è il tempo di incubazione del virus che può variare da due fino a ventuno giorni per la trasmissione a contatto con sangue e secrezioni, ed arrivare a 49 giorni per contagio derivante dallo sperma.
Il virus Ebola ha una mortalità che arriva fino al 90%. L'OMS avverte che: "Il rischio di contagio per chi visita le aree infette è comunque molto basso. I viaggiatori devono comunque essere avvertiti e sapere come si trasmette la malattia e come evitarla." L'Ebola si trasmette soprattutto con il sangue e i liquidi corporei. Si rischia soprattutto se si entra in contatto con uomini e scimmie che siano state infettate o che siano già morte.
Tutte le notizie che parlavano di un contagio nell'isola di Lampedusa sono false e infondate. L'OMS assicura che è tutto sotto controllo e decine di laboratori stanno lavorando e studiando una cura, che fino ad ora non esiste.
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