È legittimo che sia un privato a stabilire i limiti della libertà di espressione di un’organizzazione politica? Il caso di Facebook che ha chiuso le pagine di Forza Nuova e Casapound

La decisione di Facebook di chiudere le pagine di CasaPound e Forza Nuova per incitamento all’odio ha dato il via a un dibattito che va al di là della condotta del colosso americano.

Sul caso specifico i social network hanno un peso sempre più grande nell’arena politica. E’ legittimo, dunque, che sia un privato a stabilire i limiti della libertà di espressione di un’organizzazione politica?

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Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 31/10/2019

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Da sinistra: Giustino D’Uva dirigente provinciale Forza Nuova Isernia e Valerio Arenare componente ufficio politico nazionale di Forza Nuova ospiti a Officina Stampa del 31/10/2019

Intanto è stata fissata al prossimo 14 gennaio 2020 la data per l’udienza davanti al giudice di Roma incaricato di valutare il ricorso urgente presentato dal movimento di Forza Nuova, difeso da due avvocati del calibro di Maurizio Paniz e Carlo Taormina, nei confronti di Facebook e Instagram.

Quello di Casapound e Forza Nuova non è il primo caso del genere, in diversi paesi Facebook ha già chiuso le pagine di gruppi politici o singoli individui che non rispettavano la Policy del social divenuta ancora più stringente dopo gli attentati dello scorso marzo in due moschee della Nuova Zelanda.