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di Roberto Ragone
Degno senz’altro di migliore causa lo zelo improvviso di televisioni e giornali scatenati contro la Raggi, il M5S, il Direttorio, la Muraro e se ce n’è ancora qualcuno lo aggiungiamo al mucchio. Chi non segua la politica avrà l’impressione di una catastrofe epocale. Mai s’erano sentiti accenti così aspri nei confronti di qualsivoglia politico. ‘Roma nel caos’, ‘I Cinquestelle allo sbando’, ‘Movimento Cinquestelle con le ossa rotte’, ‘ Basta con la doppia morale’, ‘la Raggi a casa (Brunetta)’ e così via, in un crescendo che si può immaginare. Andiamo ai fatti: il sindaco Raggi ha nominato assessore per la nettezza urbana la Muraro, già consulente della vecchia amministrazione, perché competente in merito. La stessa Muraro viene indagata da aprile, quando già si sapeva che Raggi l’avrebbe incaricata, ma lei stessa viene a conoscenza del fatto a fine luglio, quando ne avverte la Raggi. ‘Un avviso di garanzia non è una condanna definitiva’ pronunciava dalla Cina Matteo Renzi, con il tono magnanimo di un avvoltoio sul cadavere. Fatto sta che tutti i politici sferzati dai Cinquestelle in Parlamento si sono rivoltati: come, a noi ci avete fatto le pulci e ora che voi stessi siete nelle nostre condizioni, rinnegate quelli che sbandieravate come principi assoluti di onestà e trasparenza? Facciamo due conti. C’è stato un lungo periodo in cui il PD aveva una giunta o un indagato al girono, e questo non ha sollevato scandali. Senza parlare di inciuci e pastette più o meno parlamentari che di morale non hanno nulla – altro che doppia! Si fronteggiano due modi di fare politica: i Cinquestelle, che vorrebbero portare un po’ di moralità nella gestione della cosa pubblica, e i vecchi navigatori d’alto mare, abituati alle intese sottobanco, ai favoritismi, alle raccomandazioni, all’acquisto di voti e quant’altro: sembra che la politica italiana – e forse non solo quella, ma quella sicuramente – non possa fare a meno di certe manovre, tanto da chiamare l’altra ‘antipolitica’. Insomma, la politica dev’essere obbligatoriamente qualcosa di immorale, indirizzata soltanto all’acquisizione del potere e alla sua gestione, e non alla buona amministrazione della nazione. Allora? Cosa si rimprovera alla raggi e al M5S? D’aver agito contro i principi stessi del Movimento? Ma saranno fatti loro. E poi l’ha detto perfino don Matteo, che un avviso di garanzia non è una condanna definitiva! Allora si prega di tacere, e di aspettare di vedere le carte, come hanno chiesto la Raggi e i componenti il Direttorio. Certo, con un Sala indagato per una falsa autocertificazione, che è qualcosa di ben preciso; una ‘dimenticanza’, o, come già accaduto, un dono 'a sua insaputa', che terrebbe fuori del computo delle sue proprietà una casa in Svizzera – si presume per le vacanze, alla faccia di chi bene o male va a Ladispoli una settimana – una società immobiliare in Romania ed un’altra non meglio descritta ‘società’ in Italia, il PD si scatena contro la condizione di una giunta, o di un assessore, assolutamente transitoria. Anzi, prima la magistratura svela l’arcano, e meglio è per tutti, soprattutto per Roma. Che poi un altro personaggio – De Dominicis, persona di provata capacità e correttezza – sia stato consigliato alla Raggi dalla studio legale che ha difeso Berlusconi e Dell’Utri, non ha rilevanza: gli avvocati difendono chiunque abbia il denaro per pagarli, e di solito non difendono solo gli innocenti. Forse scavando si potrebbe scoprire che hanno evitato l’ergastolo ad un assassino. Facendo le somme, è grottesco che il PD e altri partititi, già coinvolti in faccende giudiziarie di ben altro peso, protestino per l'avvio dell'amministrazione romana. Secondo il Fatto Quotidiano, per un calcolo fatto ad aprile, durante la campagna per le Amministrative, il PD aveva almeno 102 amministratori fra indagati e imputati per fatti circostanziati e molto più gravi di ciò che si ipotizza a carico della Muraro. Se i grillini sono diventati come gli altri, come scrive qualcuno, non sarebbero più 'antipolitica', avendo acquisito quelle caratteristiche peculiari della politica italiana, cioè la menzogna, l'inciucio, la disonestà. Se poi, come accade in altri paesi, la bugia dovesse portare alle dimissioni, tutto il governo dovrebbe dimettersi, Renzi in testa. Per parlare delle bugie del Bomba, secondo Marco Travaglio, non basterebbe tutta l'edizione di un giornale, a partire dalle bugie sui presunti risparmi della riforma del Senato, quantificati da Renzi, Boschi & Co. in diverse centinaia di di milioni e svariati punti di Pil. Secondo la Ragioneria dello Stato e i bilanci del Senato, si andrebbe da 30 a 60 milioni l'anno, cioè bruscolini, come definiti dall'economista Roberto Perotti. In Parlamento ci sono personaggi indagati, e altri con sentenze già passate in giudicato, che svolgono tranquillamente la loro attività. Ciliegina sulla torta, la nuova riforma costituzionale prevede addirittura l'immunità parlamentare per i senatori nominati. E' proprio il caso di dire che in questo caso il bue dice cornuto all'asino.
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