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Editoriali

Duplice omicidio Pordenone: parlano i legali di Giosuè Ruotolo, gli Avvocati Roberto Rigoni Stern e Giuseppe Esposito

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Tempo di lettura 2 minutiAbbiamo approfondito la posizione di Giosuè Ruotolo intervistando in esclusiva i suoi legali

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di Angelo Barraco

 

Il 10 ottobre è iniziato in Corte di Assise a Udine il processo a carico di Giosuè Ruotolo. Il giovane è stato arrestato nei primi di marzo insieme alla sua fidanzata Maria Rosaria Patrone, 24enne. Su Ruotolo pende l’accusa del duplice omicidio della coppia Ragone-Costanza, avvenuto la sera del 17 marzo del 2015. La Patrone, fidanzata di Ruotolo, è accusata invece di favoreggiamento. Trifone Ragone e Teresa Costanza sono stati uccisi a colpi di pistola nel parcheggio del palasport di Pordenone. L’allarme è stato lanciato da un istruttore di judo era appena uscito dal palazzetto dopo gli allenamenti e si è ritrovato sotto gli occhi la macabra scena: la coppia è stata raggiunta da un totale di sei proiettili esplosi da una calibro 7.65, uno di essi ha raggiunto Trifone alla tempia e due alla mandibola, Teresa è stata raggiunta da tre colpi alla testa. Nei primi di marzo la clamorosa svolta, Giosuè Ruotolo, 26enne e la sua fidanzata Maria Rosaria Patrone, 24enne vengono arrestati. Su Ruotolo pende l’accusa del duplice omicidio della coppia Ragone-Costanza, avvenuto la sera del 17 marzo del 2015. La Patrone, fidanzata di Ruotolo, è accusata invece di favoreggiamento.  L’elemento che ha portato all’individuazione di Ruotolo, secondo la tesi dei Pm, sarebbe prima di tutto l’auto. La sua auto si trovava a otto metri dalla Suzuki e vi è rimasta per 25 minuti, per sua stessa ammissione. I pm hanno considerato ciò un appostamento. L’autovettura è stata inquadrata poco dopo l’omicidio al parco San Valentino, esattamente dove è stata rinvenuta la pistola. Gli servi perché hai i soldi ma non gli interessi" o "Sei cornuta e contenta" sono questi i messaggi che Ruotolo avrebbe inviato a Teresa nell’estate 2014 tramite un profilo anonimo fingendosi una tale “Annalisa”, Trifone avrebbe capito l’inganno e lo affermò, generando un contro con l’amico. Dopo la furiosa lite, Trifone ha minacciato Ruotolo di denunciarlo, elemento quest’ultimo che avrebbe impedito a Giosuè di entrare nella Guardia di Finanza. Il Procuratore Martani infatti precisa: “questo avrebbe impedito a Ruotolo la permanenza nell'esercito quanto la prospettiva di entrare nella Guardia di finanza” e aggiunge inoltre che “L'omicidio della ragazza è stato il primo atto di inquinamento delle prove”. …

[ESTRATTO DALL'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA VIRTUAL PAPER – PER LEGGERE L'ARTICOLO COMPLETO CLICCARE QUI PER APRIRE L'EDIZIONE DEL GIORNALE E ANDARE ALLE PAG. 4 E 5]

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