Scienza e Tecnologia
Dragon Ball The Breakers, il survival in salsa Akira Toriyama
Published
2 anni faon
Dragon Ball The Breakers non è il solito titolo che ci si aspetta da un videogame che porta il nome di uno dei manga più famosi e importanti di sempre. Non è un picchiaduro, né un titolo che ripercorre la storia del manga, ma nemmeno un open world dove il proprio alter ego virtuale collabora con i protagonisti dell’opera di Toriyama. Dragon Ball The Breakers è un survival molto particolare, un gioco che fa del multiplayer asimmetrico la sua forza e che si differenzia da quanto è stato visto fino a oggi nell’universo di Goku e compagni. Ma veniamo al dunque. Il gioco, disponibile su Pc, Switch, Xbox e PlayStation, si presenta fin da subito come un prodotto snello ed essenziale, chiarissimo nei suoi obiettivi e nelle possibilità proposte. L’esperienza ha inizio con un prologo per prendere confidenza con questa nuova “formula” dedicata all’universo Dragon Ball. Una volta portato a compimento ci si trova in un’area principale dalla quale si accede facilmente a tutto quello che c’è, ossia: alcuni negozi per acquistare l’estetica del proprio personaggio, un’area per cambiare look e un menù per le partite online. Il concetto d’immediatezza a nostro parere è positivo; peraltro neanche troppo limitante, perché poi se qualcuno lo desidera può facilmente accedere a una modalità allenamento a parte, nella quale testare tutti gli oggetti e le possibilità presenti, in compagnia di bot o di giocatori reali, anche loro alle prime armi. D’altro canto, inutile negare che in questi primi giorni dal lancio Dragon Ball The Breakers non sia anche un po’ “troppo” snello ed essenziale. Tutta la produzione in fondo consiste in un’unica modalità di gioco, sempre la stessa: cambia semplicemente il ruolo che è possibile ricoprire, tra Sopravvissuti e Razziatori. E questo può anche essere comprensibile in un titolo d’azione online asimmetrico, per carità: poi però ci si accorge che in fondo tutti i presenti condividono le stesse abilità e gli stessi oggetti, senza una diversificazione davvero basata sull’immensità di personaggi offerti dal mondo di Dragon Ball; che i razziatori sono appena una manciata; che le azioni da compiere durante la partita sono sempre le stesse, fino allo sfinimento. La speranza è che nuove modalità arrivino presto, o comunque qualsiasi aggiunta che possa garantire un minimo di varietà: il timore, altrimenti, è che l’energia spirituale di Dragon Ball: The Breakers possa esaurirsi molto rapidamente.
Ma in cosa consiste una partita a Dragon Ball The Breakers? Ve lo spieghiamo subito: nel gioco si verrà chiamati a interpretare uno dei sette superstiti, il cui aspetto sarà completamente personalizzabile, che verrà braccato da uno dei razziatori, ovvero uno degli storici villain di Dragon Ball Z. Il compito del razziatore sarà quello di uccidere tutti i superstiti e distruggere il terreno di gioco il più possibile. Il giocatore che interpreterà il cattivo di turno partirà da una forma base, ad esempio nel caso di Cell la larva, nella quale sarà praticamente inutile: toccherà aspettare una determinata quantità di tempo o uccidere NPC terrorizzati per potersi finalmente evolvere. A ogni trasformazione, l’antagonista avrà la possibilità di sferrare un pericolosissimo attacco speciale: questo non solo distruggerà completamente una delle aree di gioco in cui e suddivisa la mappa globale riducendo le dimensioni del terreno, ma ucciderà contemporaneamente tutti coloro sono al suo interno. Ai superstiti verrà dato comunque tempo sufficiente per potersi allontanare immediatamente dall’area, i cui confini saranno ben visibili nel mondo di gioco. Per impedire che il villain possa distruggerle, i superstiti dovranno fare del loro meglio per collaborare e trovare le chiavi del potere: una volta individuati, questi oggetti andranno posizionati nell’apposita zona sul terreno per proteggere l’area dagli attacchi nemici. La prima fase della partita sarà infatti strutturata su questo momento di ricerca: la collaborazione tra i giocatori sarà fondamentale per poter riuscire a tenere al sicuro la maggior parte delle zone. A differenza dei superstiti, il cattivo di turno sarà in grado di volare liberamente su tutta la mappa e utilizzare svariate mosse speciali: tra queste vi è anche la possibilità di scoprire immediatamente i giocatori nelle nostre vicinanze, così da potergli dare immediatamente la caccia e ucciderli. I superstiti non saranno comunque a corto di opzioni, ma potranno sfruttare tanti strumenti per riuscire a scappare, ad esempio lanciando una cortina di fumo o trasformandosi in un oggetto casuale per sfuggire al suo radar. Se la situazione dovesse farsi disperata, sarà possibile effettuare una trasformazione e prendere in prestito i poteri di un eroe di Dragon Ball. Tale abilità permetterà di resistere temporaneamente agli attacchi del villain, anche se si continuerà a non rappresentare una seria minaccia per lui. Si tratta di una tecnica da prendere in considerazione soltanto in casi di emergenza per far guadagnare tempo agli alleati distraendo il razziatore.
Sebbene tra gli obiettivi del gioco ci sia anche la possibilità di sconfiggere il cattivo, è molto improbabile che la cosa riesca: non solo le abilità dei razziatori sono troppo potenti per i superstiti, ma i movimenti in un ambiente tridimensionale renderanno anche particolarmente facile riuscire a schivare i colpi che, anche qualora andassero a segno, difficilmente riusciranno a togliere grandi quantità di energia. In ogni caso, vale la pena di ricordare che la trasformazione degli eroi potrà raggiungere fino a 3 livelli, ognuno dei quali è corrispondente ad un determinato personaggio. Per poter aumentare questo livello sarà necessario accumulare abbastanza potenza grazie a speciali oggetti posizionati casualmente nei livelli, distruggendo elementi dello scenario come barili e vasi o portando in salvo superstiti: quest’ultima attività sarà anche particolarmente utile per togliere al razziatore la possibilità di potersi potenziare ulteriormente, senza aver dato la caccia ai giocatori. Se il cattivo riuscirà a individuare i giocatori e ucciderli, per loro la partita non sarà ancora finita: entro 60 secondi gli alleati potrebbero riuscire a raggiungerli per riportarli in vita. Va comunque detto che se il razziatore li sconfiggerà per una seconda volta, non ci sarà più nulla da fare: il nemico lo assorbirà concludendo direttamente la sua partita. Insomma, il gameplay di Dragon Ball The Breakers appare dunque molto simile alla formula già adoperata da Dead by Daylight, pur senza essere un vero horror e cercando di mantenere tutti quegli elementi che hanno reso il franchise famoso. Proprio come nei giochi appartenenti a tale genere, i protagonisti di Dragon Ball The Breakers saranno letteralmente terrorizzati da questa presenza minacciosa, come apparirà evidente nel momento in cui si nasconderanno dietro un dirupo, tremanti e speranzosi di non essere individuati. L’idea sicuramente stuzzicherà i più grandi appassionati del franchise, dato che permetterà di immaginare i villain di Dragon Ball da una prospettiva che non è stata spesso esplorata nell’opera originale. Se affrontare i villain sembra insomma essere fuori discussione, ai superstiti restano solo due obiettivi per completare la partita: attivare la macchina del tempo o scappare da questo universo.
Tuttavia, non è affatto facile portare a termine questi scopi: come detto, il razziatore potrà infatti intervenire per distruggere tutto ciò che gli capiterà a tiro, lasciando i superstiti con ben poche opzioni di sopravvivenza. E durante la nostra prova, avvenuta sia utilizzando i superstiti che il cattivo, abbiamo avuto la netta sensazione che il villain in questione, nel nostro caso Cell, abbia semplicemente troppi vantaggi a propria disposizione per consentire ai suoi avversari di poter vincere un incontro. Ci sarà sicuramente tanto lavoro da fare per assicurarsi che i superstiti possano avere a disposizione abbastanza contromisure da poter avere una possibilità, pur mantenendo naturalmente intatta la pericolosità del “killer”: un equilibrio sicuramente difficile da trovare, motivo per cui ci auguriamo che il test ad accesso chiuso abbia fornito i giusti feedback agli sviluppatori. In tal senso, potrebbero giocare un ruolo chiave le possibilità di personalizzare i propri avatar: accumulando abbastanza risorse dopo aver portato a termine le partite sarà infatti possibile acquistare nuovi strumenti, abilità e personaggi per le trasformazioni, oltre che a sbloccare nuove opzioni cosmetiche. Queste opzioni serviranno anche a garantire una certa rigiocabilità: va infatti detto che le partite sono molto rapide, sia nello svolgimento che per la ricerca nel matchmaking, e che sarà possibile uscire immediatamente dall’incontro dopo che la morte del proprio personaggio sarà diventata “certa“. L’augurio è che queste novità siano sufficienti, dato che il rischio che il gameplay di Dragon Ball The Breaker possa diventare ben presto ripetitivo è alto. Se a livello di giocabilità il titolo merita una nota di merito, purtroppo non si può dire lo stesso per quanto riguarda la grafica. Gli scenari di gioco, infatti, risultano essere troppo scarni e poco curati. Inoltre, la gestione della telecamera e la bassa fluidità nei movimenti fanno si che l’esperienza nel complesso risulti poco appagante. Peccato perché un po’ di cura in più per i dettagli avrebbe fatto decisamente bene alla godibilità del prodotto. Fortunatamente i personaggi sono curatissimi e molto fedeli all’opera originale. Tirando le somme, Dragon Ball The Breakers offre al pubblico un modo differente di vivere l’universo di Akira Toriyama. La natura survival del titolo piacerà sicuramente a chi si vuole divertire in compagnia di amici o altri giocatori online, peccato che forse lo sbilanciamento verso i poteri del villain e una grafica non eccellente potrebbero rappresentare un ostacolo per i giocatori meno skillati o più esigenti. In ogni caso, visto il costo inferiore rispetto ai videogame appena usciti siamo certi che in molti lo vorranno acquistare per passare qualche ora in compagnia dell’universo di Dragon Ball.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 7
Sonoro: 7
Gameplay: 7,5
Longevità: 7
VOTO FINALE: 7
Francesco Pellegrino Lise