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7 anni faon
ROMA – Una esperienza triste ma a lieto fine legata al 113. Un cittadino virtuoso, Candido Casella ha salvato una vita umana a Roma. Un giovane ha accoltellato la nonna e ha poi ferito gravemente la sorella che si trovava all’interno dell’abitazione. Per fortuna quest’ultima è riuscita a fuggire proprio grazie a chi non si è voltato dall’altra parte. La collaborazione dei cittadini è fondamentale per aiutare a risolvere i casi. Questo lo sa bene il Prefetto Francesco Tagliente, esperto di sicurezza urbana, il quale quando è stato questore di Roma aveva attivato una collaborazione stretta e di fondamentale importanza con la cittadinanza a tal punto che Tagliente stesso si è trovato più volte a premiare i cittadini che si erano contraddistinti per responsabilità civica e senso del dovere. Li invitava nel suo Ufficio e con una stretta di mano gli rappresentava la sua gratitudine per l’alleanza sociale e lo spirito di solidarietà dimostrato, annotando addirittura i nomi in un registro chiamato “albo dei cittadini virtuosi”.
Per testimoniare pubblicamente la sua gratitudine ai cittadini che grazie al loro intervento e a una telefonata al 113 erano riusciti a risolvere situazioni difficili, Tagliente organizzò anche, nel 2012, un concerto con la Banda musicale della Polizia di Stato, all’Auditorium della Conciliazione dedicato agli oltre 500 cittadini denominati “virtuosi” e rispettive famiglie.
L’intervento di Candido Casella, dunque, è stato di fondamentale importanza per evitare la tragedia nella tragedia.
Ci racconta cosa è successo?
Circa sei anni fa, nel fare rientro alla mia abitazione, avvertii grida concitate di aiuto. Credetti, soltanto per un secondo, che fosse accaduto qualche grave inconveniente ad un conoscente dirimpettaio, con problemi di salute ma la mia attenzione cadde subito su una ragazza che correva verso la mia direzione con urla di disperazione, chiedendo aiuto.
Perché gridava?
La ragazza era inseguita, da pochi metri di distanza, da un altro ragazzo che agitava nella mano un coltello insaguinato
In quel frangente cosa ha fatto?
Mi trovavo all’altezza del cancello della mia abitazione e, urlando anche io, ho fatto in tempo ad aprire il cancello e a mettere al sicuro la ragazza, scossa da tremore e ansimante, affidandola alle cure di mia sorella. Nel frattempo l’inseguitore si era fermato ed era tornato indietro.
Quando ha chiamato i soccorsi?
Praticamente subito! Mentre mia sorella cercava di dare un primo soccorso alla ragazza, con una ferita sanguinante sul viso e sulla schiena, telefonai al 113 avvertendoli su quanto accaduto. Io non so se altre volte ci fu altrettanta solerzia da parte della Polizia, ma posso dire che dopo pochi minuti arrivò una prima volante e contemporaneamente l’ambulanza del 118 che iniziarono, ognuno per le loro competenze, a prendersi cura del caso, rivelatosi molto grave. Il loro immediato intervento evitò conseguenze ancora più tragiche.
Quindi si rese conto che il suo contributo e la tempestività del soccorso contribuirono a salvare la vita alla ragazza.
Esattamente. Qualche tempo dopo venni chiamato e ricevuto dal Questore di Roma, dott. Francesco Tagliente, che, per il gesto che avevo compiuto, si complimentò con tanto di foto ricordo, che conservo, di una stretta di mano davanti alla bandiera italiana.
In quei momenti concitati, ha avuto dei tentennamenti?
A dire la verità, in quei frangenti mi tremavano le gambe, ma era in pericolo una ragazza impaurita e disperata. Debbo ammettere, al di là della mia persona, che per me fu un piacere inaspettato, dimostrare, da parte del Questore la vicinanza del 113 al cittadino.
Fu contento di questo riconoscimento?
Molto. Il dott. Tagliente, successivamente, volle invitarmi, assieme ad altre persone che si erano distinte per fatti analoghi, ad un concerto organizzato dalla Questure di Roma all’Auditorium di via della Conciliazione, in cui pubblicamente sottolineò nel suo intervento, l’importanza della collaborazione fra cittadino e Forze di polizia, come la sola strada che può migliorare la sicurezza nella cittadinanza.
Oggi non va proprio in questo modo
Vorrei che tutte le istituzioni si comportassero in tale modo. Dulcis in fondo ricevetti anche un regalino per Natale. Il dotto Tagliente ci invitò alla cerimonia di scambio degli auguri insieme con i familiari delle vittime del dovere. In quella circostanza ci regalò un fermacarte con lo stemma della Questure di Roma che ad oggi ha la sua utilità e mantiene il ricordo
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