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Cronaca

Doppia Vela 21: la storia del 113 in un libro

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Per rendere omaggio al 113, un “personaggio” istituzionale molto famoso non solo per aver servito per circa 50 anni tutti i cittadini che lo hanno chiamato per esigenze di soccorso pubblico o di pronto intervento, ma anche e soprattutto per essere stato uno dei primi numeri telefonici unici al mondo per la ricezione delle segnalazioni e richiesta di soccorso pubblico e di gestione delle emergenze, per questa puntata l’Osservatore d’Italia ha scelto di presentare un libro che ha trovato molto interessante

Doppiavela 21, 113 pronto! Un viaggio tra storia e immagini. Questo il titolo di un libro, scritto da Marianna Di Nardo ed edito da Franco Angeli, che rievoca la storia della sala operativa della questura di Roma. Raccoglie storie e fatti degli ultimi 50 anni attraverso le chiamate al 113

Il volume, scritto da Marianna Di Nardo, in cinque capitoli, ripercorre la storia del 113 come numero unico di soccorso pubblico e pronto intervento e racconta alcuni pezzi della storia del Paese.

Non è la sceneggiatura di un film, ma la vita vera dei nostri ultimi quarant’anni. Il racconto a più voci di una storia a volte di disperazione e tristezza ma soprattutto di umanità, amore e coraggio.

Un viaggio di parole, di immagini di vita, di emozioni, di fatti di cronaca; ricordi di richieste di aiuto al 113 dalle quali sono scaturiti non solo interventi di routine, ma anche operazioni inaspettate e soccorsi drammatici. Piazza dei Caprettari; Il sequestro Moro; Piazza Nicosia; Prospero Gallinari; Quel pozzo maledetto; Paura a piazza San Pietro; Il figlio del giudice; Piazza Irnerio; Jack Lametta; Terrore in aeroporto; I Cassettari; Johnny lo Zingaro; San Valentino di sangue; Il Canaro della Magliana;  Rapina a piazza Mazzini; L’assedio allo stadio; La bomba ai Parioli; Il samurai impazzito; Rocky Mannaia; La notte delle bombe;  Un normale pomeriggio di fuoco; Un salvataggio dall’alto; Voler morire per amore;  Il fuoco tra le mura; Il botto di Capodanno; Un terribile crollo; Il commando in jeep; Il vertice dei Grandi; Roma al buio; Le mani sulla bomba; Il Papa di tutti; Paura sottoterra e tantissimi altri fatti di cronaca.

Un immenso serbatoio di storie, vicende umane, problematiche sociali ma anche di lotta al crimine che non conosce sosta. Una carrellata di ricordi, aneddoti, storie di cronaca nera. La fotografia di anni difficili, pericolosi, di inseguimenti mozzafiato e indagini contro assassini imprendibili. Ma anche di coraggio, disperazione, perfino di episodi al limite dell’umorismo. La cronaca nera di ogni giorni negli ultimi decenni, fino a oggi, raccontate da 53 poliziotti e 23 giornalisti e che si sono ritrovati fianco a fianco in mezzo alla strada.

I protagonisti di questo libro, uomini e di donne della pubblica sicurezza che hanno rappresentato lo Stato e fatto funzionare il sistema della sicurezza nella Capitale, ricostruiscono la memoria del loro lavoro. Una carrellata di ricordi che, tornando indietro nel tempo fino ai primi anni Settanta, passa attraverso le trasformazioni della Centrale, con le prime telecamere, i teleallarmi, i monitor, le primordiali schede cartacee del 113. Un flusso di memoria che arriva agli anni Novanta, con la crescita del polo informatico e il riconoscimento di Doppiavela 21 quale istituzione dotata di carisma e autorità.

In chiusura, una rassegna di testimonianze di giornalisti e fotografi storici della Capitale sul vecchio e nuovo rapporto tra stampa e Polizia, tra impressioni e ricordi di fatti di ‘nera’ vissuti in prima persona.

Il libro affronta anche la storia degli uomini e delle mutazioni tecnologiche della centrale operativa della questura di Roma, cuore e polmone della sicurezza di una grande metropoli in una lunga intervista dell’ex direttore del Messaggero Paolo Gambescia al prefetto Francesco Tagliente.  Nel 2010, a vent’anni di distanza dalla prima informatizzazione, Francesco Tagliente da Questore di Roma si spende ancora per ‘UW21’, informatizzandola, affiancandole la creazione di un Centro per la Gestione della Sicurezza e dei Grandi Eventi e rendendo la Sala Operativa della Questura una delle Centrali Operative più tecnologicamente avanzate a livello europeo.

Chiara Rai

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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