Doom Eternal, il re degli sparatutto è tornato

Doom Eternal arriva finalmente su Xbox One, Ps4 e Pc. Fan di
vecchia data e le nuove generazioni di gamers possono finalmente mettere le
mani sul nuovo capitolo del titolo che ha dato vita al genere sparatutto in
prima persona nel lontano 1993. Dopo il rilancio in pompa magna di Doom,
avvenuto quattro anni fa, Id Software è tornata sul glorioso franchise per dare
seguito al successo raccolto dal riuscito reboot, rendendo ancora più brutale
un sistema di gioco che appariva già estremo e aggressivo. Se Doom era una carica
senza freni nelle viscere dell’inferno, Doom Eternal è un treno in fiamme lanciato
a tutta velocità che sfreccia contro un pianetta fatto di esplosivi. Esagerato,
frenetico, brillantemente violento e galvanizzante, questo seguito dimostra
quanto il genere stesso si sia spinto verso nuove vette di eccellenza,
superando in ogni aspetto il validissimo prequel di quattro anni fa. Doom
Eternal è ambientato otto mesi dopo il capitolo precedente, con le forze
demoniache che hanno ormai conquistato oltre la metà del pianeta Terra e hanno
quasi del tutto soggiogato la specie umana. Per tentare di invertire la
tendenza, ripristinare gli equilibri e scacciare l’orda impazzita di demoni, il
Doom Slayer ritorna col compito di colpire il cuore dell’inferno, sgominando e
uccidendo i tre gran sacerdoti. Benché da Doom Eternal, come generalmente da
ogni Doom, non ci si aspettasse chissà quali qualità narrative, bisogna dire
che anche da questo punto di vista ci sono stati degli importanti passi in
avanti. La storia rimane però il punto più debole della produzione, soprattutto
considerando quanto la serie non riesca ancora a distaccarsi dai grandi cliché
che si porta dietro fin dagli albori. Doom Eternal, oltretutto, fa l’errore di
condensare tutte le informazioni più importanti nella fase finale, gettandovi
letteralmente addosso una discreta quantità di file di testo che pongono la
lente d’ingrandimento sugli elementi più rilevanti. Uno dei pregi della nuova
produzione Id Software è che fa evolvere il concept basico del reboot
estremizzandone la frenesia, la tecnica, la precisione dei comandi richiesta e
la qualità globale, inserendo meccaniche che spingono il giocatore alla pura
esaltazione dei sensi. In un tripudio di esplosioni, massacri spietati, tempeste
di frattaglie e sangue, e un continuo carnaio di demoni capace di far
impallidire i concetti stessi di morte e genocidio, Doom Eternal diventa il
nuovo termine di paragone per gli FPS con impostazione “vecchia scuola”. A tal
proposito, la maggiore velocità di movimento del Doom Slayer e dei nemici,
assieme alla possibilità di eseguire un doppio scatto, amplia notevolmente la
mobilità globale, finalizzata a manovre il più possibile rapide e con ristretti
margini di errore. Tutto questo esalta un gameplay già ben rodato che diventa
una vera e propria gioia per chi sta dinanzi lo schermo.

Approfondendo proprio il lato gameplay, molto interessante è
il sistema di progressione del personaggio. Scegliere opportunamente in cosa
specializzarsi progredendo nella storia farà la differenza in molteplici
occasioni, anche se una volta giunti alle fasi finali il personaggio avrà raggiunto
comunque il massimo delle sue potenzialità, a patto naturalmente che si giochi
con lo scopo di ricercare tutti i potenziamenti. Per quanto riguarda invece l’evoluzione
delle armi, nel corso delle missioni ci sono dei piccoli droni nascosti che
portano con sé delle mod di potenziamento. Una volta trovati, sta al giocatore
scegliere per quale arma e quale potenziamento sbloccare. Questi sono di
diversa natura, come un mirino di precisione per il fucile pesante, che lo
trasforma in un fucile da cecchino quando si mira, o una mod per il fucile a
pompa che gli permette di sparare delle piccole granate. Alcune di queste
modifiche consentono di abbattere rapidamente dei nemici specifici: con il
fucile a pompa si potrà ad esempio sparare delle granate in bocca ai “Cacodemoni”
ed eseguire subito un’uccisione epica, oppure utilizzare il fucile pesante e la
modifica di precisione per distruggere più semplicemente gli armamenti in
nemici come il Mancubus o il Revenant. Oltre a ciò, ogni mod si può
ulteriormente potenziare utilizzando i punti battaglia, ottenibili uccidendo
nemici e completando delle sfide particolari durante le missioni. Quando anche
tutti i potenziamenti di una data mod saranno sbloccati, si avrà accesso a una
sfida maestria, che richiederà di eseguire più volte una precisa azione e che
sbloccherà così un ultimo bonus per quella modifica. Immancabile la classica
motosega, compagna del Doom Slayer da sempre e perfetta per squarciare i
demoni. Per quanto riguarda l’armatura la gestione è più semplice. Sempre
durante le missioni si possono trovare dei gettoni armatura, che si possono
spendere nell’apposito menù per comprare dei potenziamenti, raggruppati in
cinque categorie: ambiente, fondamentali, lanciafiamme, granate a
frammentazione e bombe congelanti. Sebbene queste abilità siano meno impattanti
delle modifiche delle armi, riescono comunque a fornire un significativo
supporto negli scontri. Ci sono poi i cristalli delle sentinelle, anch’essi
nascosti, che servono a potenziare le statistiche quali la salute, la corazza o
il numero massimo di munizioni trasportabili. Sbloccando i potenzialmente in
coppie precise, si possono ottenere ulteriori bonus che potenziano il nostro
personaggio e che migliorano il Getto Infuocato e il Pugno di Sangue, un’altra
novità di Doom Eternal, che consiste in un pugno potenziato in grado di
danneggiare tutti i nemici nelle vicinanze o di spaccare rapidamente le corazze
di nemici pesanti come il Cybermancubus. Le rune infine, in tutto nove,
rappresentano un ulteriore sussidio al giocatore migliorandone alcune abilità o
aggiungendone di nuove. Consentono ad esempio di eseguire le uccisioni epiche
più rapidamente, generare salute dalle uccisioni con il Pugno di Sangue o
sopravvivere occasionalmente a un colpo mortale. Esse non avranno bisogno di
alcun potenziamento e se ne possono equipaggiare fino a un massimo di tre. Il
titolo, durante la nostra prova si è dimostrato un prodotto adatto anche a quei
giocatori che cercano una vera e propria sfida, infatti, aumentando la
difficoltà, Doom Eternal si rivela davvero proibitivo, toccando picchi di
estremizzazione in cui anche agendo pressoché alla perfezione si può finire per
essere sopraffatti in pochi istanti. Non bastassero già i demoni introdotti nel
reboot, nel titolo fanno il loro debutto avversari come il doom hunter, bestione
coriaceo e in grado di muoversi con grande rapidità su un carrello a ruote, e
il razziatore, un nemico che vi ossessionerà e vi farà urlare di rabbia poiché
vulnerabile solo durante brevi finestre in cui sta per attaccare.

Doom Eternal si fregia anche di una divertente modalità multigiocatore,
chiamata Battle Mode. Questa coinvolge gli utenti in intensi scontri uno contro
due, schierando il DOOM Slayer contro una coppia di abomini demoniaci. Uno
scontro solo apparentemente impari, dato che il Marine può contare su una
resilienza di base ben maggiore rispetto a quella dei suoi avversari, sostenuta
dalle nuove meccaniche di “caccia alle risorse” inserite da id
Software nella ricetta ludica di questo nuovo capitolo della saga. Meccaniche
di autosostentamento valorizzate da un arsenale al gran completo, comprensivo
di tutti i moduli secondari disponibili per ciascuna delle bocche da fuoco.
Dall’altra parte della barricata, ognuno dei cinque demoni inclusi nella
selezione iniziale è dotato di specifiche capacità di movimento, attacco e
difesa, in sostanza quelle viste all’opera sui campi di battaglia della
campagna principale. Ogni partita si svolge al meglio dei 5 round in arene di
dimensioni contenute, caratterizzate da un design intelligente che offre a
entrambi gli schieramenti una buona gamma di opportunità tattiche per il
raggiungimento di un unico obiettivo: annientare il nemico. Per ottenere la
vittoria è dunque necessario mantenersi in continuo movimento, cercando di
sfruttare al meglio le caratteristiche dello scenario (teletrasporti,
piattaforme di salto, barriere, ecc.) e utilizzando ogni pezzo d’armamentario
per infliggere danni ai avversari, senza dimenticare di trarre il massimo dalle
nuove routine “puzzle combat” di Doom Eternal per mantenere salute e
armatura a livelli ottimali. In giro per la mappa non mancheranno infatti
demoni minori da convertire brutalmente in risorse per la sopravvivenza dello
Slayer, che dovrà inoltre gestire saggiamente i suoi sforzi bellici per
soddisfare senza sforzo una condizione chiave per il suo trionfo: entrambi i
contendenti dovranno morire entro un massimo di 20 secondi l’uno dall’altro,
onde evitare che quello abbattuto ritorni in vita (con metà della salute). Il
modo migliore per raggiungere lo scopo è quindi dosare in maniera assennata il
danno inflitto a ognuno dei demoni, al fine di ridurre al minimo i tempi tra
un’uccisione e la successiva, e conquistare così la vittoria del round. Dinamiche
che, esattamente come avviene nella modalità principale, richiedono abilità,
sangue freddo e grande consapevolezza situazionale, da sfruttare per comporre
alla velocità della luce strategie con un buon equilibrio tra rischio ed
efficacia offensiva. Sul fronte opposto, la priorità numero uno è mantenere un
ottimo controllo del terreno di scontro, in modo da ostacolare la corsa del
nemico con ogni mezzo possibile, costringendolo a incassare più colpi di quanto
non sia in grado di sopportare. A questo scopo, oltre al proprio assortimento
di poteri unici, ogni demone può infatti scegliere tra due set di azioni
tattiche, con abilità che permettono di evocare sul campo di battaglia alleati,
creare pericoli ambientali aggiuntivi, o attivare vantaggi di vario genere. Tutte
queste build includono inoltre un comando che impedisce al Doomguy di
raccogliere risorse aggiuntive per 3 secondi, ottimo per limitare le facoltà
rigenerative del nemico in vista del colpo fatale. Va da sé che ciascuna di
queste capacità ha tempi di cooldown coerenti con la sua efficacia, comprese
quelle che compongono la dotazione principale dei cinque demoni. Insomma, una
modalità semplice, frenetica, ma nello stesso tempo densa di meccaniche
profonde e interessanti.

Per quanto riguarda la grafica, nonostante a livello
estetico la versione di riferimento sia senza alcun dubbio quella PC, nella sua
versione console Doom Eternal non se la cava affatto male. Abbiamo provato il
gioco su Xbox One X, dove con i suoi 60 fotogrammi al secondo, fissi, ha saputo
mantenere alto il ritmo dell’azione, senza nemmeno un calo riscontrato nelle
sedici ore circa richieste per completare la campagna. Durata che tra l’altro
aumenta leggermente se si vuole puntare a un completamento al 100%. In ogni
caso l’attuale generazione di console invece si difende particolarmente bene.
Su PS4 Pro e Xbox One X il gioco è riprodotto a 60 fps praticamente granitici e
in upscaling in 4K. PS4 Pro spinge fino a 1440p (per poi upscalare), mentre
Xbox One X addirittura a 1800p. Su PS4 classica il gioco gira a 1080p a 60 fps,
mentre Xbox One e One S a 900p (upscalato fino a 1080p) sempre a 60 fps. Tutte
le versioni, tranne quella per Xbox One classica, supportano anche l’HDR. Tutto
questo elenco per dire che anche stavolta Bethesda ha svolto un gran bel lavoro
per quanto riguarda il port per console. Sessanta fps per un gioco del genere
sono veramente il minimo sindacale, e non era poi così scontato visto
l’utilizzo di un nuovo motore grafico, l’id Tech 7, ancora più ricco di effetti.
All’ultimo posto, ma non per importanza, parliamo del comparto sonoro. Al di la
del sound design di armi, ambienti e nemici che funziona egregiamente, è la
colonna sonora a meritare il maggior elogio. Se si è amanti del metal sarà
difficile non apprezzare ciò che id Software ha portato in Doom Eternal, tracce
sonore davvero esaltanti che galvanizzano non di poco tutti i vari
combattimenti. Mick Gordon, compositore ufficiale, è riuscito nell’intento di
portare l’essenza del brand in versione musicale. Un vero e proprio piacere per
le orecchie di chi gioca. Tirando le somme Doom Eternal è un vero è proprio
capolavoro. Difficilmente era possibile far meglio. Il gioco id Software e
Bethesda convince e stupisce dall’inizio alla fine, offrendo al giocatore
decine di ore di massacri continui, evolvendo il precedente capitolo in un prodotto
praticamente quasi perfetto, dove gameplay, level design, colonna sonora si
uniscono in un connubio qualitativo sorprendente. Doom Eternal è un’autentica
esperienza d’intrattenimento che punta tutto sull’azione cruda, violenta,
frenetica e semplicemente esagerata che il gioco mette davanti, facendo
immergere i giocatori in uno stile anni 90 evoluto e mai veramente dimenticato.
Il re degli FPS è tornato, lunga vita al re.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9,5

Sonoro: 10

Gameplay: 9,5

Longevità: 9

VOTO FINALE: 9,5

Francesco Pellegrino Lise