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Esteri

Donald Trump: "Tra le tante cose, costruiremo il muro!” al confine con il Messico

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Tempo di lettura 4 minuti Il Tycoon ha inoltre annunciato su Twitter “Chiederò indagini su brogli elettorali”

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di Angelo Barraco
 
Washington – L’ascesa di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d’America ha suscitato sin da subito accese polemiche e dibattiti ad ampio raggio, ma si tratta realmente di quell’America propensa al cambiamento di cui tanto si è parlato e che gli americani volevano?  L’ultima novità che ha scosso gli States  riguarda il post che il tycoon ha scritto su twitter: “Grande giorno domani per la sicurezza nazionale. Tra le tante cose, costruiremo il muro!”, parole che confermano quanto anticipato in precedenza dal New York Times in merito alla firme di un decreto riguardante l’immigrazione e alla costruzione di una barriera al confine con il Messico. Si tratta di una delle principali promesse che Trump aveva enunciato in pompa magna ai suoi elettori nella clamorosa campagna elettorale in cui si è scontrato  con la biondissima Hillary Clinton, che ha portato a casa una sconfitta inaspettata ai più. Il decreto firmato da Trump sblocca i fondi per la costruzione del muro al confine con il Messico , è prevista inoltre una visita del neopresidente al dipartimento della sicurezza interna. La nomina di Nikki Haley come ambasciatore americano Onu è stata confermata. Il Tycoon ha inoltre annunciato su Twitter “Chiederò indagini su brogli elettorali” in riferimento ai presunti brogli elettorali che sarebbero avvenuti nel corso delle elezioni di novembre e promette di rafforzare le procedure di voto. Pochi giorni fa invece, Trump ha firmato il suo primo atto presidenziale nel prestigioso Studio Ovale della White House. Ha firmato un decreto esecutivo al fine di ridurre il peso dell’Obamacare. Non sono stati forniti molti dettagli in merito a ciò, si apprende comunque che si tratta di consuetudinaria prassi che viene attuata nel momento in cui subentra una nuova amministrazione e consente di rivedere quelle che sono le regole. Nel decreto si legge “'La mia amministrazione intende abolire l’Obamacare. E’ essenziale assicurare che la legge sia attuata in modo efficiente, prendendo tutte le azioni per minimizzare il peso economico e regolatorio, preparandosi a consentire agli Stati maggiore flessibilità”. Che cos’è l’Obamacare? Si tratta del Sistema Sanitario degli Stati Uniti d’America in mano ai privati finalizzato alla cura della popolazione americana che risale alle riforme di Lyndon B. Johnson. Il programma denominato Medicare mira all’assistenza degli anziani, Medicaid è rivolto invece alle fasce di popolazione a basso reddito ove si trovano donne gravide, famiglie con bambini, disabili e anziani. Le riforme sono state ampliate da Obama nel marzo del 2010 con l’aumento del numero di persone tutelate dal sistema sanitario (32 milioni in più), diminuzione della spesa governativa per la sanità (15%), inoltre Obama ha introdotto dei punti salienti che hanno dato notevoli benefici agli americani, come il divieto per le compagnie assicurative nel negare la stipula di assicurazioni e l’assistenza per patologie o sulla base di precipue condizioni di salute; importanti incentivi di natura fiscale per la stipula di polizze sanitarie; sanzioni per i cittadini che non stipulano polizze assicurative; tutela per i dipendenti e i datori di lavoro con una riforma che obbligava i datori di lavoro di imprese con più di 50 dipendenti nel contribuire alle spese per acquistare le polizze; l’ampliamento dei cittadini aventi Medicaid; possibilità per i giovani a carico della famiglia di usufruire dell’assicurazione sanitaria dei genitori. Trump intende abolire tutto ciò e l’America adesso si ribella e scende in strada, marciano uomini e marciano soprattutto le donne che da ogni parte del mondo gridano a gran voce i propri diritti a seguito dell’ascesa del Taycoon. Tanti i cittadini che hanno affollato le strade della capitale statunitense e tanti i personaggi dello spettacolo che hanno messo il loro volto e la loro voce per gridare il proprio “no” a Trump. Il regista Machael Moore come gesto simbolico di protesta ha strappato un giornale che riportava la notizia dell’insediamento del nuovo presidente, il musicista Moby ha pubblicato un singolo in cui viene espresso un totale diniego nei riguardi del nuovo governatore degli USA, il Segretario generale di Amnesty International Salil Shettly ha dichiarato: “Durante la sua campagna elettorale, il presidente eletto Trump ha più volte procurato grave costernazione e ha fatto maturare seri dubbi sulla forza dell’impegno verso i diritti umani che potremo aspettarci dagli Usa nel futuro. Ora deve lasciare tutto questo alle spalle e riaffermare e rispettare gli obblighi degli Usa sui diritti umani, sia all’interno del paese che all’estero”. Margaret Huang, direttrice generale di Amnesty ha aggiunto “Nella corsa alla Casa Bianca, gli Usa hanno ascoltato una preoccupante e a volte velenosa retorica da parte del presidente Trump e di altri: una retorica che non può e non deve diventare politica di governo. Le parole xenofobe, sessiste e di odio di Trump non devono trovare posto nel governo. Il presidente Trump deve impegnarsi pubblicamente a rispettare i diritti umani di tutti, senza alcuna discriminazione. Dai campi d’internamento all’uso della tortura, abbiamo visto i risultati disastrosi ottenuti da coloro che abbiamo eletto quando hanno tradito gli impegni degli Usa sui diritti umani. Tutti coloro che sono stati eletti oggi, dall’esecutivo ai consigli comunali, devono tenere in mente quella lezione”. Molti i personaggi dello spettacolo come Madonna, Lady Gaga,  Katy Perry e Miley Cyrus si sono unite alla “marcia rosa” contro Trump e contro ogni genere di discriminazione per ribadire i diritti delle donne. Ma proprio le pop star sopracitate hanno sempre fatto mercimonio del proprio corpo nel corso della loro carriera, facendo trasparire una certa assenza di pudore nonché una quasi totale assenza nell’interesse di voler difendere i diritti delle donne: Secondo quali criteri oggi si battono a favore di tali diritti? Certamente ne giova l’industria discografica che grazie alla loro sovraesposizione mediatica riuscirà certamente a far fruttare le vendite dei dischi. La domanda che ci si pone è la seguente: i soggetti sopracitati hanno reale interesse per i diritti delle donne o sono semplicemente il frutto di un abile strategia di marketing? Ai posteri l’ardua sentenza.  

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Esteri

Usa, Biden: “Pronti a difendere Israele”

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“Poco fa io e la vicepresidente siamo stati informati nella Situation Room sugli sviluppi in Medio Oriente. Abbiamo ricevuto aggiornamenti sulle minacce poste dall’Iran e dai suoi alleati, sugli sforzi diplomatici per ridurre le tensioni regionali e sui preparativi per supportare Israele qualora venisse nuovamente attaccato”: lo scrive su X Joe Biden, postando una foto del team della sicurezza nazionale.

“Abbiamo anche discusso i passi che stiamo intraprendendo per difendere le nostre forze e rispondere a qualsiasi attacco contro il nostro personale nel modo e nel luogo che preferiamo”, ha aggiunto. 
   

Pezeshkian: ‘Israele riceverà una risposta per la sua insolenza’

‘L’Iran non vuole espandere la guerra e la crisi nella regione, ma il regime sionista riceverà sicuramente una risposta per i suoi crimini e la sua insolenza’. Lo ha detto il presidente iraniano, Massoud Pezeshkian, in un incontro ieri sera con il segretario del Consiglio di Sicurezza russo Sergei Shoigu, a Teheran.

 ‘Le azioni criminali di Israele a Gaza e l’assassinio del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh sono la chiara indicazione della violazione di tutte le leggi internazionali’, ha proseguito.

 Pezeshkian ha poi affermato che le relazioni con la Russia sono una priorità per l’Iran, in quanto ‘Mosca è stata un partner strategico e un amico dei tempi difficili per Teheran’. ‘Il tempo dell’unilateralismo di alcune potenze come gli Stati Uniti è passato’, ha aggiunto.

Shoigu, scrive l’agenzia Irna, ha definito Teheran un alleato strategico della Russia nella regione e ha sottolineato i tentativi dei due Paesi di risolvere la sicurezza e di formare un mondo multipolare. Il dirigente russo ha anche incontrato il capo di stato
maggiore delle forze armate iraniane nella tarda serata di lunedì.

Durante l’incontro, Mohamamd Bagheri ha affermato che gli Stati Uniti sanno bene che il mondo non è più bipolare. ‘L’Iran
e’ favorevole alla cooperazione trilaterale con Russia e Cina’, ha aggiunto. 

Bagheri, ‘Dobbiamo resistere e prendere misure reciproche’

 “L’Iran deve resistere e prendere misure reciproche, in conformità con il diritto internazionale, per affrontare le azioni malvagie del regime sionista, che è la causa dell’instabilità nella regione”. Lo ha detto il ministro degli Esteri ad interim Ali Bagheri in una conversazione telefonica avuta ieri sera con il ministro degli Esteri ungherese Péter Szijjártó, il cui Paese è presidente di turno dell’Ue.

 “L’Iran attribuisce importanza al mantenimento della stabilità regionale, ma allo stesso tempo considera il suo legittimo diritto di difendere la sicurezza, la sovranità nazionale e l’integrità territoriale del Paese”, ha sottolineato Bagheri, citato dall’agenzia Irna.

Szijjártó, da parte sua, ha affermato che la comunità internazionale dovrebbe adottare tutte le misure possibili per prevenire l’escalation della tensione e della crisi. Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha detto ieri di aver ricevuto da Bagheri, tramite il ministro degli Esteri ungherese, il messaggio che l’Iran ha deciso di attaccare Israele.

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Cronaca

Finlandia, l’Orchestra Toscana apre il Festival di Musica di Turku

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Al via l’edizione 2024 del Turku Music Festival  che aprirà il prossimo 8 agosto con una interessante proposta musicale a cura di artisti provenienti da Firenze. Il concerto di apertura ha in programma una scaletta multinazionale di musiche di Gioachino Rossini, Camille Saint-Saëns, Franz Schubert e Felix Mendelssohn-Bartholdy, che accompagna il pubblico in uno splendido viaggio musicale.
 
Il Turku Music Festival è stato fondato dalla Musical Society di Turku nel 1960. Si è evoluto in un evento urbano diversificato con un’ampia gamma di eccellente musica, tra cui grandi concerti orchestrali, musica da camera, recital, jazz, eventi all’aperto e concerti per bambini. Il catalogo degli ospiti include ogni anno artisti finlandesi e stranieri. L’attuale direttore artistico è Klaus Mäkelä; i suoi predecessori includono Ville Matvejeff, Topi Lehtipuu, Olli Mustonen e Martti Rousi.
 
La città di Turku è gemellata con una rete di 13 città in tutta Europa. Turku e Firenze sono gemellate da oltre 30 anni. Il Turku Music Festival celebra questa relazione con un tocco di classe, portando il violoncellista Ettore Pagano, il direttore principale Diego Ceretta e una delle migliori orchestre italiane, l’Orchestra Della Toscana, da Firenze per tenere un concerto a Turku.
 
Questo il programma del Festival che si conclude il 29 agosto:
 
Gioacchino Rossini (1792–1868): Une larme (Una lacrima), tema e variazioni per violoncello e archi
 
Camille Saint-Saëns (1835–1921): Concerto per violoncello n. 1 in la minore op. 33
Allegro non troppo – Allegretto con moto – Tempo primo
 
Franz Schubert (1797–1828): Ouverture ‘in stile italiano’ n. 1 in re maggiore D.590
 
Felix Mendelssohn-Bartholdy (1807–1847): Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 ‘Italiana’
 
Allegro vivace – Andando con moto – Con moto moderato – Saltarello: Presto
 
L’Orchesta della Toscana
 
Fondata a Firenze nel 1980, l’Orchestra della Toscana (ORT) è considerata una delle migliori orchestre in Italia. I suoi 44 musicisti si dividono anche in vari ensemble di musica da camera che si esibiscono in Toscana oltre alla loro base, lo storico Teatro Verdi. Il direttore artistico dell’ORT è Daniele Spini e il suo direttore principale è Diego Ceretta. L’orchestra si esibisce regolarmente in tutta Italia e in alcune delle più importanti sale da concerto del mondo, tra cui la Carnegie Hall di New York, il Teatro Coliseo di Buenos Aires e sedi a Hong Kong e in Giappone.
 
L’ORT ha collaborato con artisti quali Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Yuri Bashmet, Frans Brüggen, James Conlon, Myung-Whun Chung, Gianandrea Gavazzeni, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma, Emmanuel Pahud, Daniele Rustioni e Uto Ughi. Il repertorio dell’ORT comprende opere dal Barocco ai giorni nostri, con particolare attenzione alla musica contemporanea, che l’orchestra esegue regolarmente alla Biennale di Musica di Venezia e allo Strasbourg Music Festival.
 
Diego Ceretta, Direttore Principale dell’Orchestra della Toscana, ha studiato violino e direzione d’orchestra (con Daniele Agiman) al Conservatorio di Milano, diplomandosi con il massimo dei voti. Dopo aver debuttato alla direzione dell’Orchestra Filarmonica Italiana nel 2016, ha diretto diverse orchestre in Italia (tra cui le Orchestre Sinfoniche di Sanremo e Città di Grosseto e l’Ecomusic Big Band, che ha diretto anche in tournée alla Carnegie Hall di New York). Ha diretto le prime mondiali di diverse opere, tra cui Billy Budd di Federico Ghedini e La notte di Natale di Alberto Cara. Nella stagione 2023-2024, Ceretta dirige concerti con l’Orchestra della Toscana in Italia e all’estero e anche spettacoli de Il barbiere di Siviglia al Teatro Regio di Parma. Apparirà inoltre come direttore ospite con LaToscanini a Parma, il Teatro Regio di Torino, l’Orchestra dell’Arena di Verona, l’Orchestra Sinfonia Siciliana e l’Orchestre National de Montpellier.
 
Il violoncellista Ettore Pagano (nato nel 2003) è noto per aver vinto i concorsi internazionali Anna Kull, Johannes Brahms e Khachaturian. Ha iniziato gli studi all’età di 9 anni con Riccardo Martinini, diplomandosi con lode presso l’Accademia di S. Cecilia a Roma nel 2021. Nel 2022 ha ottenuto il diploma presso l’Accademia Walter Stauffer di Cremona sotto la guida di Antonio Meneses. Pagano si è esibito nelle principali sale in Italia e in Europa, così come alla Carnegie Hall di New York con la Croatian Radio Orchestra, la Graz Philharmonic Orchestra, la Klaipeda Chamber Orchestra, la Euro Symphony Orchestra SFK e la Sicilian Symphony Orchestra. Nel 2018 ha registrato musiche di De Falla, Cassadò, Popper e Tchaikovsky per Musikstrasse.
Privo di virus.www.avast.com



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Cronaca

Dalla Finlandia un contributo per sostenere i pensionati ucraini

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Il governo finlandese ha generosamente donato 2 milioni di euro al PAM, Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP), per sostenere l’assistenza complementare finanziaria del WFP ai pensionati che vivono nelle regioni vicine alla linea del fronte.
Il programma di assistenza in denaro complementare del PAM, lanciato nell’agosto 2023, è progettato per supportare i pensionati con pensioni basse che vivono in aree di ostilità attive o possibili, come definite dallo Stato, integrando le pensioni che ricevono. Da agosto 2023, oltre 360.000 pensionati hanno ricevuto pagamenti dal WFP nell’ambito di questo programma. I contributi della Finlandia e di altri donatori stanno consentendo al PAM di espandere il programma fino alla fine del 2024. Complessivamente, da febbraio 2022, la Finlandia ha contribuito con 11 milioni di euro alle operazioni umanitarie del PAM in Ucraina. 1 milione di euro è stato utilizzato per sostenere un programma congiunto WFP-FAO di azione contro le mine in ambito agricolo per aiutare le famiglie rurali e i piccoli agricoltori a riavviare in sicurezza la produzione alimentare nella regione di Kharkiv, e 8 milioni di euro sono stati utilizzati per fornire assistenza alimentare alle comunità che vivono vicino alla linea del fronte, nonché assistenza in denaro ai più vulnerabili in tutto il paese.
“Fornendo fondi flessibili, la Finlandia continua a dimostrare il suo impegno per un’assistenza umanitaria basata sui principi, consentendoci al contempo di supportare gli ucraini che ne hanno più bisogno, di dare il via a nuove iniziative e di colmare le lacune nei finanziamenti”, ha affermato Richard Ragan, direttore nazionale del PAM in Ucraina. “Siamo profondamente grati al governo finlandese per il suo costante supporto ai nostri programmi umanitari e al popolo ucraino”. L’assistenza in denaro è uno dei tanti modi in cui il PAM supporta gli ucraini colpiti dalla guerra: l’organizzazione distribuisce anche scatole di cibo nelle aree più vicine alla linea del fronte, dove il cibo è difficile da trovare o molto costoso, supporta il programma nazionale di alimentazione scolastica nonché la bonifica sicura di terreni agricoli minati nella regione di Kharkiv per aiutare gli agricoltori e i produttori alimentari a riprendere il lavoro. Il PAM ha anche noleggiato 25 navi per esportare grano ucraino nei paesi bisognosi attraverso la Black Sea Grain Initiative e la Grain From Ukraine Initiative.
Nel 2023 il contributo finlandese al PAM è ammontato a circa 31 milioni di euro, quello dell’Italia a 41. Tuttavia, il contributo della Finlandia è più ampio rispetto a quello italiano in rapporto al PIL.
Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite è la più grande organizzazione umanitaria al mondo, con sede a Roma, impegnata a salvare vite umane in situazioni di emergenza e a utilizzare l’assistenza alimentare per costruire un percorso verso la pace, la stabilità e la prosperità per le persone che si stanno riprendendo da conflitti, disastri e dall’impatto dei cambiamenti climatici.



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