Distribuzione automatica bevande: il caffè in vetta alla classifica italiana

Nel bel Paese cambia anche il modo di prendere il caffè. Tutto frenetico e veloce senza un attimo di pausa consapevole nella nuova società tecnologica. La voglia, il tempo per sedersi ad un bar in compagnia per godersi una tazza di caffè tra quattro chiacchiere e risate, o magari scambiarsi un buongiorno con il barista sembra ormai una storia da anni 70. Non c’è più tempo nemmeno per questo. Del resto nella società delle amicizie virtuali (per esempio Facebook), non c’è spazio per un caffè in compagnia.

 

Se vogliamo un caffè c’è la macchinetta, basta inserire una moneta e lei ti da l’indicazioni per tutto. Per quattro chiacchiere? c’è “l’insostituibile” compagno di sempre… il telefonino o tablet ecc, per controllare nel momento l’ultimo messaggio o l’ultimo “mi piace” su Facebook. In uno studio Confida-Accenture, pubblicato oggi si evidenzia come il caffè è il ‘re’ della macchinetta con 2,7 miliardi di consumazioni nel 2016: l’1,67% in più rispetto al 2015.

 

Con 805.431 macchine installate, l’Italia guida la classifica europea nella distribuzione automatica. Seguono la Francia (590 mila), la Germania (555 mila) e l’Inghilterra (417 mila). Il nostro Paese, non a caso, è il principale produttore europeo di distributori automatici, un segmento del mercato della meccanica italiana esportato in tutta Europa e anche a livello mondiale. Complessivamente il fatturato del vending in Italia nel 2016 è cresciuto del 2,13% sfiorando i 3,5 miliari di euro (3.465.614.675 euro) con quasi 11 miliardi di consumazioni (per l’esattezza 10.797.992.857). I consumi dai distributori automatici sono cresciuti del +0,48% mentre il mercato del cosiddetto ‘porzionato’ (le macchine a capsule e cialde per casa e uffici) è aumentato del 4,3%. Il caffè, quindi, è il prodotto più venduto ai distributori automatici, il 55,5% dei consumi totali in questo canale. Ammontano, invece, a 5,8 miliardi le capsule e cialde vendute nel 2016. Se ne ricava che un italiano su due, oggi, sceglie il caffè ‘self service’.

 

Tra le bevande calde, oltre al caffè, spicca la crescita del ginseng (che cresce del +15,3%). Tra gli snack più diffusi, si rafforza il consumo di quelli a base di cioccolato (+1,47%) e dei biscotti (+5,76%). Ma il balzo in avanti più significativo è quello fatto registrare dalla frutta fresca (+55%) e secca (+50%). La flessione invece nel consumo di bevande fredde (-2,64%) è stata condizionata anche dalla stagionalità decisamente meno calda rispetto a quella del 2015. In questo contesto l’acqua ha contenuto le perdite (-1,23%) rispetto alle altre bevande fredde, specialmente quelle gasate che hanno subito una contrazione del 7,68%.

 

Da notare il trend in controtendenza di nettari e succhi 100% (+4,03%) e degli Energy drink, nicchia di mercato da 1,5 milioni di consumazioni che è aumentata dell’1,20%. Ben il 36% delle consumazioni del vending avvengono all’interno di industrie e grandi aziende. Nel comparto del lavoro privato si concentra il 17% dei consumi, mentre quello commerciale si attesta al 13%. Gli spazi deputati all’istruzione (scuole e università) e alla sanità valgono ciascuno l’11%. Le erogazioni dei distributori collocati nei luoghi pubblici (sale giochi, centri commerciali, biblioteche, associazioni e circoli, oratori…) invece, valgono il 6% dei consumi complessivi. In coda luoghi di svago e di passaggio (aeroporti, stazioni, metropolitane…) con il 3% a testa. La distribuzione automatica, spiega Piero Angelo Lazzari, presidente di Confida, “è un settore economico dinamico ed apprezzato, in particolare in Italia. Il nostro Paese detiene il primato europeo di vending machine installate (oltre 800 mila), che offrono ristoro in uffici, scuole e università, ospedali e luoghi di transito. Dietro a queste macchine c’è una filiera dinamica e socialmente rilevante composta da circa 3.000 imprese di gestione, di cui l’80% sono piccole e medie imprese, che in questi anni hanno fatto molti sforzi per migliorare e ampliare l’offerta alimentare per renderla più vicina ai gusti e alle esigenze nutrizionali dei consumatori”.

Marco Staffiero