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In molte scuole dell’hinterland bolognese si stanno creando nuovi percorsi educativi. Giorni fa una scuola, di un comune limitrofo dell’area bolognese, ha organizzato un evento nella biblioteca comunale, mettendo a nudo due concetti attualissimi: la distopia e l’utopia.
Perché si è parlato di un tale argomento?
La scuola, oggi, deve attingere dal digitale, ma in alcuni casi i docenti si rifiutano e perseverano verso una didattica più passiva e frontale.
Ma questo “rigetto” a cosa è dovuto? Beh, sicuramente, esiste una forte distopia verso la tecnologia o meglio verso ciò che è “nuovo”: alcuni docenti ne hanno paura e tendono a distaccarsene, mentre altri cercano di trarre il meglio da una società che appare evidente nel suo evolversi e modificarsi.
Gli stessi ragazzi, spesso accentrati dalle idee familiari, risentono del cambiamento e si “sbattono” contro delle realtà che non sentono proprie. Diciamo che i giovani d’oggi sono spesso e volentieri instabili tra una realtà distopica e utopica poiché sognano un loro mondo che allo stesso tempo si scontra con quello reale.
Più volte si è accennato all’ossessivo avvicinamento dei giovani al digitale, ai rischi in cui possono inciampare, ma sembra che non ci sia un ascolto degno d’interesse.
Tuttavia, da un lato ci ritroviamo con adulti distopici e giovani utopici, senza sapere che entrambi i termini, uno l’opposto dell’altro, portano agli stessi risultati: ansia per il futuro, dispersione, accanimento, ossessioni e realtà diverse da quelle immaginate.
L’essere umano tenta di difendersi, ma è quasi impossibile pensarci in un’era non digitale; oramai tutto è cambiato e l’adattamento non deve essere preteso solo dai giovani, ma anche dagli adulti.
È necessario comprendere: per farlo è necessario leggere o meglio immergersi in una biblioteca e andare alla scoperta di libri che ci consentano di porci domande e di trovare risposte. Quest’ultime sono sempre contingenti tant’ è vero che anche gli esperti non hanno una visione certa del futuro e non certo sanno se essere distopici o utopici, ma sicuramente una cosa è utile sapere: essere consapevoli del mutamento.
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