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Cronaca

DISASTRO E SCANDALO IN SARDEGNA: TRACOLLO DELLA STRADA STATALE 554, IL BLITZ E LE FOTOGRAFIE INCHIODEREBBERO L’ANAS

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L’indagine del deputato Pili mostra evidenze fotografiche agghiaccianti:”Sei anni fa i primi rilevanti crolli, i tentativi maldestri di nascondere tutto, il tracollo dell’opera con l’apertura in questi ultimi giorni di una vera e propria voragine a quattro corsie, uno strato di asfalto dello spessore scandaloso di oltre un metro. Emergono particolare inquietanti sullo scandalo della strada statale 554 che ormai da trenta giorni è vietata al traffico con tanto di ordinanza senza tempo”
di Cinzia Marchegiani

SCANDALO 554 – LA STRADA DEI MISFATTI – NUOVO CROLLO SULL'ARTE… https://www.facebook.com/video.php?v=831500306928675

Sardegna – Arriva in parlamento con un’interrogazioni la vergognosa situazione della statale 554 in Sardegna opera inaugurata 10 anni fa. I crolli erano già evidenti, fin dal 2009, grazie a Google. “L'Anas ha fatto scandalosi riempimenti di catrame e bitume” – denuncia il deputato di Unidos, Mauro Pili – “Ci sono delle responsabilità gravi sia sul piano realizzativo che progettale, a partire dagli studi geologici dell’area. Non basta più un’indagine ministeriale sull’operato dell’Anas ma occorre che sia la magistratura ad occuparsi di quanto è avvenuto in quel tratto di strada.”

IL FATTO
I primi cedimenti della strada, che collega la vecchia Orientale Sarda alla litoranea per Villasimius, si erano verificati nel 2011: allora l’Anas era intervenuta per sanare quello che allora pareva solo un problema di infiltrazioni. Tra il 2014 e i primi mesi di quest’anno sono arrivati altri sconvolgenti cedimenti: secondo gli esperti incaricati dall’Anas, la causa sarebbe una frana in profondità non individuata nella progettazione della strada. Ora la 554 si trasforma in una voragine e tutto è fermo, dopo sei anni di crolli devono ancora studiare, e il deputato Pili fa un’esplicita denuncia che rimanda all’Anas, poiché lo stato attuale di quest’opera è diventata un ulteriore ferita nel cuore della Sardegna: “Sei anni fa i primi rilevanti crolli, i tentativi maldestri di nascondere tutto, il tracollo dell’opera con l’apertura in questi ultimi giorni di una vera e propria voragine a quattro corsie, uno strato di asfalto dello spessore scandaloso di oltre un metro.

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA TEMPORALE Emergono particolarI inquietanti sullo scandalo della strada statale 554 che ormai da trenta giorni è vietata al traffico con tanto di ordinanza senza tempo. E Pili dimostra come tutto ciò che afferma esiste una documentazione fotografica satellitare che grazie alla sequenza temporale fa emergere episodi che risultano oggi inchiodanti: “Nell’aprile del 2009 i rilevatori georeferenziati di Google rilevavano e registravano in quel tratto di strada crolli evidenti e premonitori di quello che stava per accadere in quel tratto di strada. Qualcosa di più di semplici segnali ma vere e proprie trincee che non potevano certo essere annoverate come assestamenti ordinari della piattaforma stradale. In queste ore il grande crollo si sta trasformando in una vera e propria voragine facendo emergere elementi che costituiscono di per sé una prova evidente della negligenza con la quale si è operato in quel tratto di strada”.

PILI DENUNCIA: ASFALTO CON UN METRO DI SPESSORE, SCIVOLAMENTO A VALLE… L’ANAS SAPEVA
Dalla frattura del manto stradale è emersa la stratigrafia del sottofondo dal quale si rivela uno strato esorbitante di asfalto abbondantemente superiore al metro di spessore. Basti pensare che solitamente non supera i 10/15 cm. E’ la prova evidente che l’Anas ha tentato di nascondere i crolli con scandalosi riempimenti di catrame e bitume. Una pezza che si è trasformata in un boomerang totale appesantendo la superficie stradale in maniera abnorme sino allo scivolamento totale della strada verso valle. Un fenomeno franoso riconducibile ad un tratto di strada costruita in maniera maldestra su un vero e proprio letto d’acqua senza che venisse adottata la benché minima precauzione. E’ gravissimo che l’Anas nonostante fosse a conoscenza del fenomeno, almeno dal 2009, non solo abbia mantenuto per lungo tempo l’arteria stradale aperta con rischi gravissimi ma ha tentato di nascondere il tutto con la politica nefasta e dispendiosa del rattoppo su larga scala.

UN DANNO ERARIALE DA 20 MILIONI DI EURO CHI PAGA?
Sono stati spesi centinaia di migliaia di euro – ha denunciato Pili – per tentare maldestramente di ripristinare quel sedimento stradale ben sapendo che sarebbe stato tutto inutile oltre che dannoso, per questo lo stesso deputato ha trasmesso tutti gli atti alla Corte dei Conti sullo scandalo strada 554, chi ha sbagliato paghi e i vertici dell’Anas rispondano alla Corte dei Conti per danno erariale di almeno 20 milioni di euro:“Chi ha sbagliato progetti, indagini, collaudi e realizzazione deve pagare sino all’ultimo euro. La vergogna della 554 non può e non deve passare nel dimenticatoio degli uffici dell’Anas o del ministero delle infrastrutture. La corte dei conti deve intervenire urgentemente per far risarcire il disastro compiuto nella realizzazione di quella strada compreso il danno al territorio e allo sviluppo turistico. Per questo motivo ho trasmesso alla corte dei Conti un articolato ricorso/denuncia perché si apra immediatamente un’indagine contabile sul danno provocato alle casse dello Stato sulla gestione dell’arteria viaria. Il presidente dell’Anas e tutti coloro che ne fossero responsabili insieme a lui devono pagare sino all’ultimo euro il disastro.”

LA PROCURA INDAGA 
I crolli non sono finiti, è sempre più emergenza sulla statale 554 bis. Servono interventi drastici e si allontana l'ipotesi di una riapertura, seppur temporanea, per l'estate. Ieri c'è stato un sopralluogo del deputato Mauro Pili. Secondo il parlamentare "l'Anas ha tentato di nascondere i crolli con scandalosi riempimenti di catrame". Intanto la Procura ha aperto un fascicolo per individuare eventuali responsabilità.

INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLE INFRASTUTTURE
Pili, dopo il blitz e il sopralluogo sulla 554 ha immediatamente presentato un’interrogazione urgente al Ministro per individuare responsabilità e per chiedere l’immediato ripristino prima dell’estate della strada: “Su quella voragine si è rilevato una situazione ben più grave di quella palesata dall’Anas e in particolare il rilevato stradale presente tra il km 3,100 e il km 3,350 della strada statale 554 bis, risulta interessato da gravissime lesioni longitudinali e trasversali di profondità superiori al metro di dislivello; risultato gravissimi i problemi alla viabilità dell’area considerato che i veicoli in direzione Villasimius dovranno percorrere la strada statale 125 e poi immettersi sulla SP96, mentre gli utenti diretti da Villasimius verso Cagliari potranno svoltare dallo svincolo di Santu Lianu in direzione SP17. Risulta evidente che giorno dopo giorno la SS.554 si sta letteralmente disintegrando; dalle prime crepe ora il crollo della strada è totale; una vera e proprio faglia longitudinale e orizzontale sta facendo crollare l’intera arteria viaria; si tratta di un vero e proprio scandalo considerato che i primi cedimenti risalirebbero a qualche anno fa e l’Anas ha messo in campo soluzioni inadeguate e totalmente inefficaci; i tentativi di riempimento dei primi cedimenti sono stati vani considerato che ora il crollo ha attraversato orizzontalmente le due corsie e in longitudine ha praticamente fatto crollare oltre duecento metri di strada; il sopralluogo compiuto dall’interrogante sulla strada vietata ha fatto emergere una situazione di una gravità inaudita; la strada preclusa è in condizioni senza precedenti per un'arteria viaria sarda realizzata dall'Anas; si tratta di una situazione devastante che rischia di precludere a lungo una strada fondamentale nella connessione tra l'area metropolitana di Cagliari e Villasimius.”

E ora il deputato Pili non molla la presa su questo scandalo davvero imbarazzante, a 30 giorni ad oggi dalla chiusura della strada si sta ancora pensando a come risolvere il problema come se in sei anni non avessero mai realizzato uno straccio di studio in grado di gestire questa situazione: “Ritardi e negligenze gravissimi che altro organi dello Stato verificare ben sapendo che la responsabilità non può e non deve essere in capo alla fatalità. Una situazione impressionante accompagnata da un lassismo disarmante che rischia di precludere a lungo una strada fondamentale nella connessione tra l'area metropolitana di Cagliari e Villasimius”

Un'altra opera di cui l’Italia si fregia nell’incompetenza e lassismo, quelle fotografie sono una ferita troppo grande, possibile una svista così grande?

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Cronaca

Roma, San Paolo: due ladre tentano di investire la commessa di un negozio dopo la rapina

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ROMA – Nel pomeriggio di ieri, i Carabinieri della Stazione di Roma Garbatella sono intervenuti in viale Leonardo Da Vinci, arrestando due donne romane, di 20 e 30 anni, appartenenti a una nota famiglia di nomadi stanziali, con precedenti penali e disoccupate. Le due sono gravemente indiziate di rapina aggravata in concorso.
 
L’episodio è iniziato quando i titolari di un negozio di casalinghi, gestito da cittadini cinesi nel quartiere San Paolo, hanno denunciato che le due donne avevano sottratto diversi articoli per la casa. Una dipendente del negozio, notando il furto, ha cercato di fermarle, ma le due donne, nel tentativo di fuggire, sono salite a bordo della loro auto e hanno cercato di investirla.
 
I Carabinieri, giunti rapidamente sul posto, sono riusciti a bloccare le ladre. La refurtiva, trovata all’interno dell’auto, è stata restituita ai legittimi proprietari. Fortunatamente, la coraggiosa dipendente, visitata dai sanitari del 118, non ha riportato ferite.
 
Successivi accertamenti hanno rivelato che la 30enne era alla guida dell’auto senza patente, mai conseguita, motivo per cui è stata anche sanzionata per violazione al codice della strada. Il Tribunale di Roma ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari per entrambe le donne.
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Castelli Romani

Rocca Priora, arrestati due uomini sorpresi a sotterrare telai di auto rubate

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I Carabinieri della Stazione di Rocca Priora hanno arrestato due uomini italiani, rispettivamente di 59 e 67 anni, entrambi con precedenti penali, accusati di riciclaggio. L’operazione è avvenuta durante un normale servizio di pattugliamento del territorio, quando i militari hanno notato i sospetti intenti a scavare una buca con una ruspa in un terreno situato lungo la via Tuscolana, al chilometro 32. All’interno della buca, i Carabinieri hanno scoperto quattro telai completi di autovetture, successivamente identificati come proventi di furto.
 
Successivamente, i militari hanno eseguito una perquisizione in un capannone nei pressi del luogo del ritrovamento, anch’esso nella disponibilità dei due uomini arrestati. All’interno del capannone, sono state rinvenute numerose parti di veicoli smontati e privi di matricola, le quali sono state immediatamente sequestrate per ulteriori verifiche.
 
I due uomini arrestati sono stati posti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni, in attesa dell’udienza di convalida. Le autorità stanno proseguendo le indagini per chiarire ulteriormente la portata dell’attività illegale e identificare eventuali complici.
 
 
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com

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Epidemia di Peste Suina, cresce la rivolta degli allevatori: il Ministro Lollobrigida nel mirino

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Il ministro dell’Agricoltura accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza

L’epidemia di peste suina sta mettendo in ginocchio gli allevatori del Nord Italia, con nuovi focolai che si diffondono in Lombardia e Piemonte, alimentando rabbia e frustrazione tra i produttori. Nonostante l’adozione di nuove misure di sicurezza da parte del Commissario straordinario Giovanni Filippini, la situazione continua a peggiorare, con 26 allevamenti contaminati solo in Lombardia, coinvolgendo le province di Pavia, Milano e Lodi.

La diffusione del virus in queste aree altamente densamente popolate da suini, che contano circa 4,5 milioni di capi, ha suscitato un’ondata di proteste da parte degli allevatori, già provati da oltre due anni di gestione considerata fallimentare dell’emergenza. Assosuini, una delle principali associazioni di settore, ha espresso la propria indignazione, lamentando che gli allarmi lanciati dagli allevatori sono stati ignorati per troppo tempo, lasciandoli ora a dover affrontare costi insostenibili e una situazione sanitaria al limite.

La tensione è ulteriormente aggravata dalla critica dei vertici di Coldiretti, che chiedono l’immediata erogazione degli indennizzi alle aziende colpite e certezze sui rimborsi per chi è costretto a sospendere l’attività. Le nuove regole imposte dal commissario includono il divieto di movimentazione degli animali e l’accesso agli allevamenti nelle aree di restrizione, nonché la possibilità di abbattimenti preventivi in caso di rischio di contagio. Tuttavia, l’incertezza regna sovrana, con molti allevatori che si sentono abbandonati dalle istituzioni.

La critica si è rivolta anche verso il governo, e in particolare verso il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, accusato di non aver saputo affrontare adeguatamente l’emergenza. L’Eu Veterinary Emergency Team, gruppo di esperti della Commissione Europea, ha recentemente bocciato la strategia adottata, suggerendo che sarebbe stato più efficace un approccio basato sul monitoraggio e sul contenimento geografico dei cinghiali, piuttosto che sulla caccia.

Dichiarazioni recenti del ministro Lollobrigida, riportate dai media, sottolineano l’impegno del governo nel fronteggiare la crisi, pur ammettendo le difficoltà incontrate. Lollobrigida ha ribadito l’importanza delle nuove misure di biosicurezza e ha promesso un maggiore supporto agli allevatori, ma per molti queste rassicurazioni arrivano troppo tardi.

Con l’aumento dei focolai, l’epidemia di peste suina si sta trasformando in una catastrofe economica e sanitaria, con conseguenze che potrebbero essere devastanti non solo per il settore zootecnico, ma anche per l’intera economia delle regioni colpite.

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