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Redazione
Lo siento, me he dormido", 'Mi dispiace, mi sono addormentato'. Lo avrebbe detto ai servizi di emergenza arrivati subito dopo l'incidente l'autista del bus a bordo del quale viaggiavano le 13 ragazze vittime dello scontro in Catalogna secondo quanto riferisce il quotidiano spagnolo La Razon.
Sono italiane 7 delle 13 ragazze morte nell' incidente stradale avvenuto ieri in Catalogna, che ha coinvolto un autobus su cui viaggiavano 57 studenti Erasmus assegnati a Barcellona, di 22 nazionalità diverse.
Le vittime – Le autorità spagnole hanno confermato che le vittime italiane dello schianto del bus in Catalogna sono sette. Ecco i nomi: Francesca Bonello; Elisa Valent; Valentina Gallo; Elena Maestrini; Lucrezia Borghi; Serena Saracino; Elisa Scarascia Mugnozza. Le famiglie, si apprende, sono informate ma non hanno ancora fatto il riconoscimento, tranne per Valentina Gallo.
Oltre alle sette italiane, hanno perso la vita due giovani tedesche, una romena, una uzbeka, una francese e una austriaca.
Sono sei i feriti italiani: due sono stati già dimessi, altri due sono gravi ma non in pericolo di vita
Tutte le vittime viaggiavano sedute vicino al finestrino. In molti si sono salvati grazie alla cintura di sicurezza
Matteo Renzi raggiunge i familiari delle vittime in Spagna
L'autista dell'autobus è indagato per omicidi plurimi per 'imprudenza', secondo il codice spagnolo, riferisce il quotidiano catalano La Vanguardia. L'uomo, 63 anni, è stato ricoverato in terapia intensiva per una contusione polmonare e non potrà quindi presentarsi oggi davanti al giudice come era previsto.
Nella notte all'ospedale di Tarragona (Spagna), per le gravi ferite riportate nell'incidente del pullman di ieri, è morta la studentessa toscana Elena Maestrini. Lo si apprende dal sindaco di Gavorrano (Grosseto), Elisabetta Iacomelli, che lo ha saputo dalla famiglia. Sono così due le ragazze toscane morte.
Serena Saracino, una delle studentesse torinesi coinvolte nell'incidente di Tarragona, e' morta. Lo conferma il padre, Alessandro, contattato telefonicamente dall'ANSA. "E' morta… mia figlia è morta…", sono le parole pronunciate dall'uomo, che si trova da ieri sera in Spagna.
"Quello che chiedo è che queste cose non accadano mai più: gli spostamenti dei giovani, che sono la nostra speranza e il nostro futuro, devono avvenire in sicurezza, con mezzi in buone condizioni, non alle 4 del mattino con autisti forse stanchi". Afferma Alessandro Saracino. "Non è colpa di nessuno – dice – ma non è possibile che giovani che vanno in un Paese amico come la Spagna per studiare perdano la vita in un modo così assurdo".
Cordoglio di Renzi e del ministro Giannini. La Farnesina sta seguendo l'identificazione delle salme. In Catalogna due giorni di lutto, oggi e domani.
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