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Roma

DIFESA, COMELLINI (PDM): REVISIONE DELLO STRUMENTO MILITARE: SENATO SALVA AFFARI DEI GENERALI E PAGHETTA DEI CAPPELLANI MILITARI ALLA FACCIA DEI MILITARI AMMALATI O MORTI PER VACCINI E URANIO.

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Redazione

Roma – "Nell'ambito della discussione del ddl 3271 (revisione dello strumento militare) prima la Commissione bilancio del Senato rinventandosi il senso dell'articolo 81 della Costituzione per cassare degli emendamenti presentati dai senatori radicali Perduca e Poretti che in realtà avrebbero introdotto dei tagli di indennità dei vertici e sprechi, poi è stata la volta dei relatori e del Governo che li hanno sistematicamente bocciati. – Dichiara Luca Marco Comellini, Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm) – Per rendere concreto il processo di revisione dello strumento militare – prosegue Comellini – si sarebbero dovuti tagliare gli sprechi nell'interesse del paese mentre, invece, il Senato ha posto particolare attenzione a non urtare determinate sensibilità, salvando così gli interessi dei generali o comunque gli affari dei vertici militari senza considerare che il complesso degli emendamenti proposti avrebbe portato nelle casse dello Stato oltre 4,5 miliardi di risparmi. E' chiaro che ciò che per noi è ovvio e logico non lo è per la partitocrazia in cui militano e sono presenti proprio gli ex generali. Spiace inoltre che la presidenza del Senato abbia dichiarato inammissibile l'emendamento presentato dai senatori radicali Perduca e Poretti volto a porre il trattamento economico dei cappellani militari a carico della chiesa e non del bilancio della Difesa. L'emendamento era stato accantonato nella discussione antimeridiana a seguito dell'acceso dibattito ed era ammissibile fino alla ripresa dei lavori pomeridiana ma poi è stato poi dichiarato inammissibile perché a seguito dell'interpretazione dell'ultimo momento fatta dagli esperti della presidenza andrebbe ad incidere sui patti tra lo Stato Italiano e il Vaticano. Una interpretazione di comodo quella della presidenza. Una dichiarazione di inammissibilità intervenuta "in extremis" per evitare il rischio che l'emendamento fosse approvato e che quindi la casta dei cappellani perdesse i suoi privilegi e i benefici per oltre 10 milioni di euro che gli pagano i cittadini italiani. – Conclude il Segretario del PdM – Ancora una volta il pressapochismo della politica dei politicanti si è rivelato in tutta la sua assurdità salvando gli affari dei generali e la paga dei cappellani militari e ignorando i reali sprechi e le esigenze dei militari tra cui quelli ammalatisi o morti a causa dei vaccini e dell'uranio."