Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
di Luca Marco Comellini*
Durante la notte circa 100 “marò” dotati di armamento e attrezzature d'assalto sono stati trasportati a bordo di una unità navale LPD della Marina militare e siccome è prassi consolidata che gli eventuali cambi di equipaggi, compresi i marò, avvengono durante le soste nei porti a termine dei previsti periodi di temporaneo imbarco e che quindi è escluso possa trattarsi di sostituzione dei nuclei di protezione che operano a bordo delle unità navali impiegate nell'operazione Mare Nostrum, occorre che il Ministro della difesa chiarisca immediatamente se il contingente di militari italiani è destinato a svolgere operazioni di sicurezza e soccorso in Libia dove operano già altri militari impegnati come istruttori per le forze locali libiche, che domani, in parte, verranno fatti rientrare in Italia, oppure se le truppe trasportate con gli elicotteri sull'unità navale da trasporto anfibio siano destinate ad altre operazioni e se queste siano state autorizzate dal Parlamento.
Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm)
Correlati