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Cronaca

DELITTO SABINE MACCARONE: RINVIO A GIUDIZIO PER GIANNI MELLUSO L'ACCUSATORE DI ENZO TORTORA

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Tempo di lettura 2 minuti Gianni Melluso con un’accusa pesante, in quanto indicato come mandante dell’omicidio di Sabine Maccarone

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di Cinzia Marchegiani

Trapani – Il GUP del tribunale di Marsala, Francesco Parrinello, ha rinviato a giudizio il noto personaggio soprannominato “Il bello”, Gianni Melluso con un’accusa pesante….indicato come mandante dell’omicidio di Sabine Maccarone. Gianni Melluso già occupa nella storia italiana un posto preciso, assieme a Giovanni Pandanico detto O' Pazzo e Pasquale Barra, noto come assassino di galeotti quand'era detenuto e per aver tagliato la gola, squarciato il petto e addentato il cuore di Francis Turatello, uno dei vertici della malavita milanese, furono i principali accusatori di Enzo Tortora… indicato di aver ricevuto e venduto oltre dieci chili di cocaina in diverse occasioni da persone affiliate alla Nuova Camorra Organizzata, NCO. Melluso,  il bello diventò determinante per aiutare il Dipartimento di Giustizia a sostegno delle sue accuse contro Tortora, quando ha confessato di aver avuto vari incontri con Tortora nella fornitura di lui cocaina. Melluso sostenne che questi rapporti hanno avuto luogo nel 1976 per le strade di Milano, dove vivevano entrambi gli uomini. Sulla base di queste testimonianze, Tortora fu infine condannato per traffico di cocaina e l'appartenenza NCO nel 1985 e condannato a dieci anni di prigione, detenuto per anni prima di essere scagionato dalla Corte di Appello. Si ammalò di cancro e morì poco dopo che il caso di errore giudiziario lo scagionò definitivamente.
Ora il processo che vede imputato Melluso, "il bello", inizierà a breve, il prossimo 26 novembre 2014 alla Corte di Assise di Trapani. Il cadavere della di Denise fu scoperto il 16 aprile del 2007 in un pozzo artesiano e ricoperto da tegole e massi, situato vicino all’abitazione di campagna, in contrada San Nicola a Mazara del Vallo, di proprietà della madre di Giuseppe D’Assaro, cui era legata sentimentalmente e con cui aveva convissuto ma da cui si era allontanata per quel carattere troppo violento. Lo stesso Giuseppe D’Assaro si accusò dell’ omicidio, e per questo condannato per 30 anni di carcere, ma fece il nome di Melluso quale mandante. 

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Cronaca

Incendio nel Materano, morti due vigili del fuoco, “Volevano salvare una famiglia”

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 “Volevano salvare una famiglia, la cui abitazione era messa in pericolo dalle fiamme.

Ma sono caduti in un dirupo e sono stati avvolti dalle fiamme”.

Sono le parole del sindaco di Nova Siri (Matera), Antonello Mele, riferendosi alla morte di due vigili del fuoco in contrada Cozzuolo.

Secondo quanto si è appreso, entrambi avevano 45 anni ed erano in Matera.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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