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Cronaca

DELITTO GARLASCO: MERCOLEDI' 8 OTTOBRE RIAPRE IL PROCESSO DI SECONDO GRADO A MILANO

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Tempo di lettura 2 minutiPer l’imputato Alberto Stasi, strada in salita dopo la relazione tecnica dei tre esperti chiesta dai Giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano consegnata pochi giorni fa.

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di Cinzia Marchegiani

Milano – Importante appuntamento domani al Palazzo di Giustizia di Milano, riapre il processo di secondo grado disposto dalla Cassazione. Unico imputato dell’omicidio di Chiara Poggi è il suo fidanzato Alberto Stasi. Il corpo della ragazza fu trovato il 13 agosto del 2007 Garlasco che giaceva massacrato nella villetta dei genitori assenti in qui giorni. Per Stasi stavolta la strada si fa più impervia. Al processo sarà considerato il nuovo dato emerso dalla perizia chiesta dai Giudici della Corte d’Assise d’Appello di Milano che da pochi giorni è stata depositata: “È pressoché impossibile che Alberto Stasi quando ritrovò il corpo senza vita della sua fidanzata Chiara Poggi abbia potuto evitare di calpestare delle macchie di sangue. Le probabilità di non intercettare alcuna traccia ematica nella villetta di via Pascoli sono pari a 13 o a 16 per ogni miliardo.” Nella relazione di cui si discuterà in aula, Roberto Testi, responsabile dell'unità di medicina legale dell'Asl 2 di Torino, Gabriele Bitelli e Luca Vittuari (entrambi docenti del Dipartimento di Ingegneria dell'Università di Bologna) hanno scartato il cosiddetto "evitamento implicito" su cui si "è ampiamente dibattuto" nel processo di primo grado.
Chiara aprì la porta al suo assassino o era con lei? In quel periodo i suoi genitori erano in vacanza e a dare il primo allarme nel pomeriggio fu Alberto Stasi, che preoccupato perché non riusciva a contattarla, si era recato a casa di Chiara dove la trovò in un lago di sangue. Una storia che lascerà troppi dubbi e alcuna certezza. Del suo rinvio a giudizio Stasi fu assolto in primo grado, la stessa sentenza fu poi confermata in appello. Di quella sentenza rimarrà un boccone amaro per  Stasi, poiché la Corte di Cassazione annullò il 18 aprile 2013 l’assoluzione ed ora è pronta a ripartire la macchina della giustizia. I nuovi elementi emersi dalla nuova perizia appena depositata e quella sugli accertamenti genetici saranno discussi in aula a partire da domani 8 ottobre 2014. Sarà determinante la ricostruzione della dinamica dell'assassinio fatta dai tre nuovi esperti nominati, che a differenza dei periti del primo grado, spiegano che la prima fase dell'aggressione, avvenuta in soggiorno, non "sarebbe durata un tempo considerevole" bensì "assai breve" (in questo modo sarebbe ridotto anche il lasso di tempo in cui è stato commesso l'omicidio). Inoltre gli stessi ipotizzano che Chiara, dopo essere stata buttata lungo le scale ed essere scivolata per i primi gradini, "sia stata raggiunta dall'aggressore, nuovamente colpita e spinta per i piedi verso il basso".

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