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Dead Rising Deluxe Remaster, a volte ritornano… con grande stile

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Tempo di lettura 4 minuti

Dead Rising Deluxe Remaster, per chi avesse qualche dubbio a riguardo, è la versione rimasterizzata di uno dei giochi più iconici degli anni 2000. Un titolo che ha rinnovato l’idea di survival horror donandogli una vena comica mantenendo però un grande realismo e garantendo tensione e suspance ad altissimi livelli. Uscito per la prima volta nel 2006, il titolo originale di Capcom ha lasciato un segno indelebile nella cultura dei videogiochi, grazie alla sua ambientazione post-apocalittica, al gameplay innovativo e alle chiare ispirazioni cinematografiche tratte dal mondo degli zombie. Ora, con questa remastered disponibile su PS5, Xbox Serie X|S e PC, Dead Rising torna a brillare nuovamente per i fan di vecchia data, ma soprattutto per chi non ha mai vissuto la prima avventura del mitico Frank West. La storia di Dead Rising Deluxe Remaster è ovviamente la stessa del capitolo originale. Protagonista del gioco è il ben noto Frank West, fotoreporter freelance che decide di recarsi a Willamette, città (dal nome inventato) del Colorado. Il giornalista ha infatti scoperto che la città è stata occupata dai militari e messa in quarantena. Intento a scoprire il motivo di tutto ciò, West riesce ad entrare in città calandosi da un elicottero sul tetto di un centro commerciale. Ben presto le cose diventano chiare: Willamette è stata colpita da un’epidemia e la stragrande maggioranza dei cittadini sono diventati degli zombie assetati di sangue. A questo punto lo scopo di Frank sarà quello di sopravvivere per 72 ore, tempo necessario all’elicottero per eseguire una nuova estrazione. L’intero gioco si svolge all’interno del centro commerciale, nel quale i giocatori avranno a che fare con migliaia di zombie, pronti a cibarsi del povero Frank. Fortunatamente però i negozi presenti offrono oggetti di varia natura, oggetti che possono diventare letali. Senza contare che sarà possibile anche trovare alcune bocche da fuoco con cui Frank può contrastare l’orda e con cui proteggere se stesso e gli altri. Detto questo non ci dilunghiamo oltre sul comparto narrativo perché, come già detto qualche riga più in alto, non è mutato rispetto all’originale e, nonostante risulti un po’ di già visto, con vari media che negli anni hanno affrontato l’apocalisse zombie da più punti di vista, esso riesce ancora a tenere incollati davanti lo schermo e a calare il giocatore nei panni dell’indomito reporter senza deluderlo mai. In questo articolo ci concentreremo sulle novità introdotte nella Deluxe Remaster, che segue la rimasterizzazione pura e semplice già disponibile per le console della scorsa generazione da qualche anno. L’elenco delle modifiche apportate dal team di sviluppo è generoso, sebbene, come vedremo, non comprende alcuni dei punti più critici della produzione. Tra le maggiori aggiunte a livello di ribilanciamento e miglioramento della qualità generale di gioco, evidenziamo l’aggiunta di ulteriori libri collegati a nuove skill da imparare, l’introduzione di un moderno sistema di controllo che rende Frank più agile e facile da controllare che include finalmente la possibilità di muoversi mentre si punta, tanto con un’arma da fuoco, quanto con la fida fotocamera di Frank. Inserita inoltre anche la presenza di un indicatore chiaro che segnala il livello di consumo delle armi corpo a corpo, la nuova e più generosa distribuzione dei PP utili a passare di livello, l’opportunità di avanzare il tempo a piacimento, ma soprattutto l’introduzione di una funzione di autosalvataggio, una delle feature più richieste dai fan della prima ora molti dei quali avevano perso ore di gioco in seguito a morti accidentali durante il loro primo contatto con il titolo di Capcom.

Uno dei primi aspetti che colpisce di questa Dead Rising Deluxe Remaster è l’incredibile miglioramento grafico. La versione per Xbox Series X che abbiamo testato a fondo porta Dead Rising a livelli visivi inimmaginabili all’epoca del suo lancio originale. I dettagli delle ambientazioni sono stati rivisti, le texture sono molto più definite e la fluidità del gameplay è migliorata notevolmente grazie ai 60 FPS stabili. Le luci e le ombre sono state rielaborate per creare un’atmosfera ancora più opprimente e inquietante, rendendo l’esperienza nel centro commerciale più immersiva e credibile. Inoltre, questa remaster edition introduce la localizzazione completa in italiano, un’aggiunta che arricchisce l’esperienza in maniera esponenziale per i giocatori nostrani. Il doppiaggio è ben realizzato e i dialoghi restano fedeli all’originale, ma la possibilità di vivere la storia nella nostra lingua è un punto di forza che va sottolineato e che sicuramente farà avvicinare più giocatori. Ovviamente, trattandosi di un gioco di chiarissima ispirazione cinematografica non si può non citare George Romero, il regista che ha rivoluzionato il genere degli zombie con il suo film cult Zombi (Dawn of the Dead). È evidente che il gioco trae grande ispirazione dal lavoro di Romero, soprattutto per l’ambientazione all’interno di un centro commerciale, che ricorda da vicino l’ambientazione della pellicola. Tuttavia, Dead Rising non si limita a essere un semplice omaggio. Il gioco riesce a sviluppare una propria identità, grazie alla combinazione di azione frenetica, umorismo nero, eventi tragicomici e libertà creativa. In un mercato sempre più affollato di edizioni rimasterizzate e remake, Dead Rising Deluxe Remaster si distingue per essere una delle migliori mai realizzate. Gli sviluppatori hanno fatto un lavoro eccellente nel preservare l’essenza del gioco originale, apportando al contempo migliorie sostanziali che lo rendono adatto al pubblico moderno. Il gioco resta unico nel suo genere, grazie alla sua combinazione di azione caotica e narrazione coinvolgente. Il bilanciamento tra rispetto per l’originale e innovazione è impeccabile, rendendo questo titolo imperdibile sia per i fan di lunga data che per i nuovi giocatori. Tirando le somme, possiamo dire senza ombra di dubbio che con Dead Rising Deluxe Remaster, Capcom è riuscita a catturare lo spirito della serie e a rinnovarne l’impatto con il giocatore. Anche il più esigente. Dal punto di vista tecnico il lavoro svolto è lodevole e il gioco potrebbe essere facilmente scambiato per una nuova uscita da un occhio più giovane o meno attento. Nonostante i quasi 20 anni di età con questa edizione rivisitata Capcom ha svecchiato un titolo già all’origine ancora validissimo dando a tutti, nel 2024, l’opportunità di poter vivere una delle avventure survival horror più bella e profonda di sempre. Non giocarlo sarebbe un vero peccato.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9
Sonoro: 9
Gameplay: 9
Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 9

Francesco pellegrino Lise

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