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Dead or Alive 6, si torna finalmente sul ring

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Dopo 7 anni d’attesa Dead or Alive, il picchiaduro famoso per le lottatrici dalle forme generose, torna sulla scena con un sesto capitolo denso di scontri e con tanti personaggi tutti da giocare su Pc, Xbox One e Ps4. Con Dead or Alive 6 Tecmo Koei e il Team Ninja hanno deciso di rimettere il gameplay al centro di tutto anche alla luce del fatto che il genere ha assunto una nuova dignità con l’avvento degli eSports. Questo è il motivo per il quale, pur non volendo accantonare la sensualità delle lottatrici, i programmatori hanno cercato di andare incontro per quanto possibile alle esigenze dei giocatori più raffinati con una giocabilità più profonda. Ma andiamo a esaminare il titolo più da vicino. Una volta lanciato il gioco, il menù di Dead or Alive 6 propone di scegliere tra Story Mode, Combattimento rapido (con le relative modalità Scontro, Arcade. Sfida a tempo e Sopravvivenza), Missione DOA, Tutorial e Multiplayer. Il fulcro e cuore del gioco in single player risiede nella modalità Storia che, comunque, si caratterizza per i tratti folli e divertenti. Questa modalità si caratterizza, inoltre, per l’elevato grado di personalizzazione dei lottatori, riuscendo a superare notevolmente quanto di buono era stato fatto fino a DOA 5. Oltre alla modalità Storia sono presenti le sfide che rappresentano in realtà il tutorial di gioco. Queste ultime sono suddivise in 104 scenari differenti che però hanno il grosso difetto di essere troppo semplici ma hanno il pregio di fare apprezzare quasi tutto l’insieme dei vestiti collezionabili presenti in game. La storia di Dead or Alive 6 segue una struttura ramificata un po’ confusionaria ma in grado di occupare i giocatori per un tempo che rientra nella media dei picchiaduro. Insomma, La “campagna” si articola in un puzzle i cui pezzi vanno a sbloccarsi progressivamente su una griglia in cui le varie missioni sono separate in verticale per ordine cronologico e in orizzontale in base ai personaggi coinvolti.

La trama presente in questo nuovo capitolo del nuovo titolo targato Tecmo Koei riprende il discorso da dove si era interrotto nel precedente capitolo. Ancora una volta la trama vede contrapporsi la DOATEC “rinnovata” sotto la guida di Helena e la malvagia organizzazione M.I.S.T. con, ovviamente, il torneo Dead or Alive a fare da sfondo alle vicende. Sia dal modo in cui è strutturata la story-mode che dalla presenza di parti del suddetto mosaico proposte esclusivamente in forma di sequenze CGI, si evince la voglia dei ragazzi di Team Ninja di dare una maggiore importanza alla componente narrativa. Il tutto riesce effettivamente ad intrattenere con piacere ma non c’è da aspettarsi grande profondità in una sceneggiatura che, nel complesso, si manifesta attraverso brevi e simpatici sketch d’introduzione al combattimento. Per quanto riguarda le “Missioni DOA”. Si tratta di una lista di 96 missioni in ognuna delle quali è richiesto al giocatore di completare tre determinati obbiettivi rappresentati ciascuno da una stella. In sostanza, potrà essere richiesto di realizzare una particolare combo, infliggere un determinato danno, terminare l’incontro entro un tempo limite e così via. Il premio per il completamento delle quest è una quota variabile di Valuta In-Game, Parti dei Costumi e Titoli. A dir la verità, però, la vera ricompensa risiede nel miglioramento dell’abilità del giocatore: anche in questo caso, infatti, è proposto, di volta in volta, il tutorial specifico per la realizzazione delle mosse richieste. Inoltre, in questa modalità l’IA nemica è gestita in modo tale da incentivare l’utilizzo delle skill adatte alla sfida. Le atre modalità di gioco presenti in Dead or Alive 6 sono quelle presenti generalmente in tutti i picchiaduro, quindi: combattimento a scontro singolo contro l’IA, allenamento e battaglie online. Oltre a quanto detto, va sottolineate la presenza della, DOA CENTRAL, dove è possibile sbloccare ulteriori costumi per i lottatori, consultare i collezionabili ottenuti, riosservare i propri match (quelli salvati) o far da semplice spettatore a nuovi incontri, con tanto di modalità fotografica. Detto ciò ci teniamo a sottolineare che per quanto riguarda i combattimenti online, il net-code sembra non soffrire di particolari problemi: nei match non si riscontrano fenomeni di lag e quindi la fluidità in game è garantita. Per quanto riguarda la rosa dei lottatori, in Dead or Alive 6 ne sono presenti 26 in tutto, con alcune new entry degne di nota. Primo fra tutti c’è Diego, di origine nordamericana, che fa della forza fisica il suo cavallo di battaglia poi c’è NiCO, una scienziata che possiede una grande dimestichezza con la tecnologia e, soprattutto, possiede un set di mosse davvero sensazionale. Questi due personaggi si distaccano un po’ dal classico roster di DOA ma, alla fin fine, dimostrano di avere un loro perché, soprattutto alla luce di stili di combattimento estremamente peculiari e decisamente più moderni.

Per quanto riguarda il combat system di questo Dead or Alive 6, possiamo dire che i controlli sono semplicemente fantastici. I comandi tradizionali del gioco sono tornati in azione, accompagnati da alcune nuove funzionalità per mantenere il giocatore sempre coinvolto e attento a quel che succede sullo schermo. Prima di tutto, va detto che le contromosse sono fluide come sempre, pur non essendo del tutto fuori controllo come nei titoli precedenti della serie. Di per sé è un’ottima cosa, che lascia margine per pianificare una strategia che ribalti una combo a proprio favore. Inoltre, le prese sono ancora molto efficaci, poiché ci si può affidare anche a quelle molto semplici per togliere un po’ di energia all’avversario. Le combo sono poi ovviamente il piatto forte di tutto il sistema di combattimento, grazie alla loro versatilità e unicità a seconda del personaggio scelto, implacabili ma al tempo stesso controproducenti se non si punta sulla loro varietà. Dead or Alive 6 propone tuttavia una nuova meccanica che rende il gioco accessibile ai meno esperti e che, per i più irriducibili, potrebbe diventare un vero stimolo per giocare di più. Si tratta di mosse devastanti, legate all’indicatore di devastazione posto subito sotto la barra della vita e attivabili tramite la pressione di un singolo tasto, il dorsale destro per la precisione. Il bello però risiede nel fatto che se ne possono concatenare ben 4 di queste mosse, a patto di essere abbastanza veloci, attivando il così detto assalto fatale. Una volta che la combo è in atto, difficilmente potrà essere contrastata: nel momento in cui, poi, si scatena il cosiddetto Colpo Devastante non c’è escamotage che tenga. Si tratta di un grosso vantaggio in partita, capace di ribaltarne le sorti, ma anche di un’arma a doppio taglio se utilizzata nel momento meno opportuno. Parlando del lato estetico, come nelle precedenti edizioni, anche in Dead or Alive 6 è possibile gestire manualmente la telecamera e le battaglie scorrono via con pochi fronzoli ma con animazioni dei lottatori ben fatte. Per quanto riguarda l’aspetto puramente tecnico in relazione a quello grafico, il titolo non fa gridare al miracolo per quanto riguarda i lottatori, ma risulta comunque all’altezza della concorrenza. Rispetto al passato, poi, sono presenti alcune migliorie grafiche di secondo piano come ad esempio: danni ai vestiti, rottura di occhiali o dei lacci per i capelli, che rendono l’esperienza di gioco molto gradevole. Il design dei personaggi non è invece stato modificato più di tanto e i costumi succinti delle lottatrici rimangono un must con oltre 60 tipologie di modelli diversi. Fortunatamente tutti i personaggi vantano una buona espressività individuale che li rende unici nel panorama di Dead or Alive 6. A quanto detto fino a ora vanno aggiunte alcune chicche grafiche come la presenza del sudore sulla pelle, la polvere che si alza in alcuni stage di gioco, il fuoco che divampa in altri e, soprattutto, i repentini ed azzeccati cambi di inquadratura quando, ad esempio, un lottatore viene gettato da una roccia verso un dirupo e afferrato da qualche creatura. In merito al sonoro, i brani della soundtrack sono piuttosto vari e sostanzialmente funzionali all’azione di gioco. Presenti i sottotitoli in italiano, mentre per il parlato è preferibile utilizzare la lingua giapponese al posto di quella inglese, troppo prolissa e piuttosto buffa da sentire. Tirando le somme, questo Dead or Alive 6 è l’ennesima conferma di quanto il gameplay di questa serie riesca a essere incredibilmente divertente e appagante nonostante la spietata concorrenza dei titoli di questo genere. Quando si entra nel loop delle partite classificate online, o quando si gioca in locale è davvero difficile staccarsi dal gioco. Tuttavia, le novità aggiunte a quest’episodio non sono particolarmente sconvolgenti e non riescono ad alzare l’asticella rispetto al già ottimo Dead or Alive 5. Dopo tutti questi anni di attesa i fan della saga si aspettavano sicuramente qualcosina in più. Anche dal punto di vista grafico il salto rispetto al passato non è così sconvolgente. Per chi gioca per la prima volta a un titolo della serie, per quanto riguarda l’aspetto estetico, non ci sarà nulla da ridire, ma per i veterani della saga sicuramente, almeno da principio, ci sarà un piccolo senso di delusione. In ogni caso, il gioco di Tecmo Koei è un degno esponente del genere e riuscirà a tenere incollati gli appassionati per molte e molte ore. Se si è fan dei picchiaduro Dead or Alive 6 non deve sfuggirvi.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica 7,5

Sonoro: 8

Gameplay: 8

Longevità: 8,5

VOTO FINALE: 8

Francesco Pellegrino Lise

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