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Scienza e Tecnologia

DANNI DA VACCINO, L'INCHIESTA DAL BINOCOLO DE L'OSSERVATORE D'ITALIA: CODACONS BACCHETTA IL MINISTRO DELLA SALUTE

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Tempo di lettura 4 minutiLa gaffe: la frase incriminata, "alcune procure emettono sentenze che vanno contro le evidenze scientifiche"

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di Cinzia Marchegiani

Se la scienza avesse la verità in tasca potrebbe essere una bella notizia perché potremmo dormire tutti sonni tranquilli..ma nella realtà questa è una della più grandi bugie e bisogna purtroppo fare i conti con i limiti della conoscenza e delle scoperte di cui finora l’uomo ha fatto uso, di sicuro straordinarie ma che trascinano quel dato di imperfezione che spesso non è affatto un dettaglio trascurabile. Eppure dopo la notizia balzata su tutti i giornali dell’apertura di un’indagine alla Procura di Trani per capire se c’è correlazione tra la sindrome autistica che ha colpito due bambini in seguito ad un vaccino trivalente (per di più anche facoltativo), la Lorenzin invece di sostenere questo atto dovuto per ottenere chiarezza, ha tuonato contro questa notizia, affermando che “alcune procure emettono sentenze che vanno contro le evidenze scientifiche”. Codacons ha subito bacchettato il ministro, e sul sito della suddetta associazione si legge: “Affermazioni del Ministro gravissime, l’associazione è pronta al ricorso al TAR per bloccare gli inutili vaccini pediatrici in Italia.” Nel dettaglio si precisa: “Forse la Lorenzin dovrebbe informarsi meglio prima di rilasciare dichiarazioni alquanto temerarie. La somministrazione polivalente dei vaccini come avviene nel nostro paese, nonostante solo quattro vaccini pediatrici siano obbligatori per legge, non è affatto esente da rischi per la salute dei bambini, perché può comportare danni da sovraccarico e shock del sistema immunitario. La letteratura scientifica attuale e gli esponenti della comunità scientifica sostengono che la somministrazione polivalente potrebbe indurre reazioni cosidette ‘autoimmuni’, cioè l’organismo potrebbe arrivare anche a produrre anticorpi che, non riconoscendo più il ‘vero nemico’ da aggredire, aggredirebbero in una situazione di smarrimento generale le funzionalità di organi interni al paziente (es, demielizzazioni, Les, alterazioni ematologiche, encefalopatie, etc, etc,). Le evidenze scientifiche, quindi, a differenza di quanto sostiene il Ministro della Salute, sono tutt’altro che compatte nel riconoscere l’assoluta bontà dei vaccini. Per tale motivo, a tutela della salute dei cittadini e sulla scia dell’indagine aperta a Trani, presenteremo ricorso al Tar del lazio per sospendere la somministrazione del vaccino esavalente e limitare la fornitura a soli quattro previsti dalla legge, con risparmi pari a 114 milioni di euro per la collettività.”
Ricordiamo ai lettori dell’Osservatore d’Italia, come già citato nell’articolo sull’inchiesta di Trani, che prima di portare il bambino all’appuntamento per la vaccinazione, occorrerebbe sottoporlo alle analisi relative alla maturità del sistema immunitario, poiché il candidato alla profilassi deve essere in grado di poter resistere all’insulto portato dal vaccino, e se qualora emergessero informazioni che possano far scattare un campanello d'allarme, le operazioni devono essere sospese e la profilassi deve essere rimandata. Questo a ricordare che i vaccini, come tutti i farmaci, possono dare risposte avverse, che un Ministro della Salute dovrebbe avere scolpito nella sua mente.
Anche l’AIFA sul suo sito chiarisce senza ombra di dubbio che “il mercato farmaceutico ogni tanto viene scosso dal ritiro di un medicinale. A volte il ritiro colpisce medicinali in circolazione anche da diversi anni ed in alcuni casi i provvedimenti restrittivi riguardano veri e propri blockbuster. Si tratta di farmaci di uso specialistico in particolari sottopopolazioni ma anche terapie preventive come vaccini, farmaci di automedicazione e addirittura medicinali omeopatici.” Non solo ma l’AIFA sottolinea ancora che “l’introduzione di un nuovo medicinale sul mercato porta con sé sempre una quota di azzardo che purtroppo si gioca sulla pelle dei pazienti. I dati a disposizione al momento di capire se vale la pena metterlo a disposizione della comunità sono sempre limitati a ciò che siamo in grado di valutare in un ambito sperimentale. Spesso si è in condizioni distanti dalla pratica clinica di tutti i giorni, dove sono molteplici i fattori che entrano a complicare lo scenario del nuovo intervento terapeutico. Appare quasi scontato che, una volta in commercio, la disponibilità di un medicinale possa essere riconsiderata solo a fronte di nuovi dati di sicurezza. Ciò non prende in considerazione il fatto che un farmaco inefficace sbilancia il rapporto beneficio/rischio in modo tale che, per quanto infinitesimale e lieve sia il rischio, vengono a mancare le ragioni per lasciarlo in commercio. In conclusione, il monitoraggio continuo della sicurezza dei medicinali comporta una sempre possibile ed eventuale eliminazione della sostanza dal mercato. Dovrebbe poter valere lo stesso nel caso ci si renda conto che un farmaco è inefficace. Il ritiro di un farmaco è comunque un fenomeno che deve essere valutato in una logica di salute pubblica che tiene conto di tutte le variabili in gioco. Ogni volta che questo succede, deve insegnare qualcosa rispetto all’obiettivo primario: la cura dei pazienti. ”
Altro che gaffe, certo che a molti questa entrata a gamba tesa può far preoccupare sulla longevità della separazione dei poteri….e per ultimo, ma certo non di priorità, la mancanza di informazione che per primo un ministro della salute non dovrebbe proprio deludere.
La scienza non è né esatta né certa, la cosa più grave si ravvisa ogni volta che un’istituzione per giustificare un’azione di studio e verifica che mette in discussione un farmaco si scherma dietro questa tesi, in fondo se il mondo e la ricerca sono andati sempre avanti è perché qualcuno curiosone ha messo in discussione dogmi imprescindibili. La salute dei nostri figli merita sicuramente uno studio di correlazione dei danni finora accertati.

Ricordiamo al Ministro Lorenzin che La Corte Costituzionale, come ci spiegava l’Avv. Giuseppe Romeo, con la sentenza Corte 258/1994 al capo 5 bis sancisce che:"…proprio per la necessità di realizzare un corretto bilanciamento tra la tutela della salute del singolo e la concorrente tutela della salute collettiva, entrambe costituzionalmente garantite, si renderebbe necessario porre in essere una completa e articolata normativa di carattere tecnico che, alla luce delle conoscenze scientifiche acquisite, individuasse con la maggior precisione possibile le complicanze potenzialmente derivabili dalle vaccinazioni, e determinasse se e quali strumenti diagnostici idonei a prevederne la concreta verificabilità fossero praticabili su un piano di effettiva fattibilità…eventualmente stabilendo criteri selettivi in ordine alla utilità di eseguire gli accertamenti in questione". Peccato che finora alcun legislatore abbia messo in agenda questa importante guida, e riportando le stesse riflessioni dell’Avv. Romeo, palesemente ignorando la tutela del diritto alla salute di quanti, pur non essendo compatibili con una vaccinazione, ne subiscono l'insulto per esserne gravemente danneggiati.

Andrea De Carlo apostrofava….E’ dai dubbi che nascono le idee più interessanti.

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