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Quella alla mafia è “una lotta che non ha mai fine, la cui intensità dipende anche dal momento storico. In questo momento per Milano diventa ancora più importante alzare le barriere giuste. Persone come Dalla Chiesa e il suo pool hanno lasciato una traccia di metodo che è utile ancora adesso”. Queste le parole del sindaco Giuseppe Sala in occasione della cerimonia in ricordo del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa che si è tenuta in piazza Diaz nel giorno del 35esimo anniversario della sua scomparsa. Davanti al monumento al Carabiniere sono state deposte le corone di fiori alla presenza del sindaco, del vicesindaco Anna Scavuzzo, del presidente del consiglio comunale Lamberto Bertolè, del sottosegretario alla presidenza della Regione Gustavo Cioppa e della moglie di Nando Dalla Chiesa, Emilia Cestelli. Quest’ultima, ricordando il suocero, ha detto:”per noi c’è stato, c’era sempre. Qualsiasi problema avessimo lui c’era ed era di una dolcezza e presenza costante. Era a casa come nelle istituzioni, le sue grandi famiglie eravamo noi e i carabinieri. In lui ho trovato un altro papà”. Per il primo cittadino, invece, “è rimasto molto dell’insegnamento e del lavoro fatto” dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. “Se, tutti noi spesso abbiamo detto che era un uomo solo, rispetto alle istituzioni, certamente a Milano non lo era. Qui era tutto meno che un uomo solo al comando: aveva una squadra forte, ha lasciato molto in termini di insegnamento e da lì, in poi, si è andato avanti”.
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