Connect with us

Economia e Finanza

CROMO ESAVALENTE, CANCEROGENO PER L'UOMO: ATTENZIONE AI PRODOTTI CHE SI ACQUISTANO, SI TROVA NELL'ABBIGLIAMENTO PER NEONATI, OGGETTISTICA E ALTRO

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 4 minuti Ritirati circa 1200 prodotti made in Cina, al diffrattometro sono state evidenziate elevate dosi di cromo esavalente

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
image_pdfimage_print

di Cinzia Marchegiani

L’Aquila – Dal video di Abbruzzo Web si apprende di un altro sequestro tramite un blitz importante, di materiale tossico di provenienza cinese di un megastore aquilano, l’IPERCINA. Al microfono della giornalista Elisa Marulli, il dirigente della squadra mobile de L’Aquila Maurilio Grasso, spiega questo importante contributo di prevenzione sanitaria che ha permesso di non mettere in commercio merce contraffatta, non conforme alla normativa di sicurezza che risultava con marchio ingannevole CE. Erano destinati al mercato aquilano. La task-force composta da personale di diversi uffici della questura e dall'agenzia delle dogane e dei monopoli aveva fatto dei controlli amministrativi nel megastore riscontrando diverse irregolarità. Tra questi, svariati specchietti, tettarelle, confezioni di salviettine liofilizzate e altro. Gli accertamenti sui campioni di prodotto con il diffrattometro a raggi X, strumento in dotazione all'Agenzia, è emerso che alcune merci, nella loro composizione basica delle materie prime contenevano il di cromo esavalente (un fissante per i colori molto cancerogeno), altamente nocivo per la salute pubblica. I livelli registrati del cromo esavalente, ha dichiarato Grasso, erano superiori alla norma ed è stato trovato soprattutto nella merce usata dai bambini, calzature, maglie e piccoli giochi.. Si apprende che per tale motivo è stato denunciato il proprietario di etnia cinese nell’ambito di questo maxi sequestro da parte della squadra Mobile della questura de L’Aquila. E’ un residente nel capoluogo, in possesso di permesso di lungo periodo rilasciato dalla questura di Pescara.

Su di lui pesano i capi di imputazione di contraffazione e alterazione di prodotti industriali, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, vendita di prodotti industriali con segni mendaci e ricettazione.
Il giornale locale riporta che gli oggetti sequestrati sono stati repertati e accumulati in scatoloni e accostati in un angolo del negozio e affidati in custodia giudiziale al titolare dell’esercizio commerciale, a disposizione dell’autorità giudiziaria competente che ha convalidato il sequestro, di natura probatoria, su decisione del pm titolare dell’inchiesta, Fabio Picuti. Proprio nel 2010 l’attuale questore dell’Aquila, Vittorio Rizzi, e il dirigente della Mobile, Maurilio Grasso, avevano compiuto un’operazione simile a Roma, dove Rizzi guidava la Mobile e Grasso lavorava con lui.


Torna l’incubo dei materiali al cromo esavalente. Sono numerosi i sequestri di merce contraffatta e senza alcuna sicurezza per la salute se si pensa che molti di questi prodotti vanno a diretto contatto con la pelle dei neonati e bambini. Nel Lazio il maxi sequestro da parte della squadra mobile di Roma, ha permesso di arrestare quattro cinesi a giugno del 2010. La merce pronta ad essere immessa nel mercato, capi, jeans, scarpe e magliette alla moda per i giovani, in tutto 10 mila tonnellate, realizzati con una percentuale di cromo esavalente erano in un deposito nella zona di Casal Morena, in Luigi Arcella, gestito da due sorelle cinesi.
A Tivoli Terme in via Consolini, una quarantina di agenti della polizia municipale dell'VIII Gruppo di Roma diretti dal comandante Antonio Di Maggio nell’Agosto 2010 sequestrarono un grande quantitativo di merce, tra cui abbigliamento da uomo, donna, bambino (anche bavaglini), scarpe non idonee alla vendita, stoccata in un edificio di oltre 6mila mq. Nell’Esquilino nell’ottobre 2012, la Polizia di Roma Capitale ha sequestrato migliaia di scarpe cancerogene durante i controlli all'Esquilino.
Nel novembre del 2013 a Trento, la Guardia di Finanza sequestrava 140.000 pastelli destinati a ragazzi e bambini anche in età pre-scolare. Le analisi chimiche eseguite hanno conclamato la tossicità della quasi totalità dei pastelli a causa della presenza, sulla superficie esterna, di una sostanza per un valore anche 3 volte superiore al consentito ed in grado di causare deficit mentali e fisici nel bambino, in particolare per lo sviluppo dell'apparato riproduttivo, e provocare danni seri e permanenti agli organi interni ed alla salute dei più piccoli sino ad effetti anche cancerogeni. A settembre infatti la Guardia di Finanza sempre di Trento, in concomitanza dell'inizio del periodo scolastico, aveva avviato un piano di controlli a tutela del mercato e della sicurezza dei prodotti destinati in particolare alla scuola, che ha permesso di individuare, sugli scaffali di diversi supermercati, migliaia di pastelli di produzione cinese privi del marchio CE di sicurezza ex d.lgs. n. 54/2011, reclamizzati anche su un volantino promozionale di tre grandi catene distributive italiane.
Il prodotto veniva immediatamente sequestrato e, sotto il coordinamento del Procuratore della Repubblica di Reggio Nell'Emilia – Dott. Giorgio Grandinetti, le Fiamme Gialle Trentine risalivano l'intera filiera distributiva sino all'importatore e primo distributore, che li aveva acquistati da un fornitore cinese, per poi eseguire un'attività di sequestro su tutto il territorio nazionale, che ha interessato 800 punti vendita. Sono infinite le attività investigativa che hanno permesso di monitorare questo commercio della morte. Il 17 gennaio 2014 all’interno di un magazzino al Prenestino di Roma, tutta la merce è stata sequestrata; 45.000 paia di scarpe e di 15.000 capi d’abbigliamento con Cromo esavalente e piombo ben al disopra dei limiti consentiti. Denunciati anche qui due cittadini cinesi per violazione relativa alla tutela della salute e dell’incolumità pubblica e violazione concernenti la normativa sul transito e sull’importazioni delle merci. All’indagine degli agenti della Divisione Amministrativa della Questura, hanno collaborato anche gli uomini dell’Ufficio Immigrazione, dell’agenzia delle Dogane, della Direzione Centrale Antifrodi, della Direzione Territoriale del Lavoro e del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco.

La presenza del cromo esavalente è considerata altamente tossica sulla base di evidenze sperimentali ed epidemiologiche è stato classificato dalla IARC come cancerogeno per l’uomo, classe I. Riguardo agli effetti sulla salute diversi studi hanno dimostrato che l’esposizione a cromo esavalente “è una delle possibili cause di tumore al polmone e ai seni paranasali”. Infatti l’apparato respiratorio rappresenta il principale bersaglio dell’azione tossica e cancerogena.

Un sottobosco di criminalità che si approfitta della crisi globale e della povertà arrivata anche nei ceti medi, che costringe spesso, per una manciata di euro a preferire questi prodotti rispetto a quelli nazionali, ma anche un cane che si morde la coda… questo tipo di economia dello spendi meno ha generato nel corso degli anni una maggiore richiesta commerciale estera e relativa concorrenza sleale che ha portato alla chiusura molte attività. Mai nulla è per caso, se solo cominciassimo a rivalutare la nostra economia, ad apprezzare le sue eccellenze anche territoriali, si porterebbe ossigeno allo scheletro del commercio. Inutile far finta di nulla, se nel campo della merce cinese esiste questa patologia chimica che divora la salute soprattutto dei più piccoli, nel campo alimentare le truffe sono le insidie ancora più pericolose. Si sa, con il potere d’acquisto finito sotto le suole, gli italiani non hanno più la priorità della prevenzione alla salute e spesso nel concreto e nell’esigenza, si preferisce un uovo oggi, che una gallina domani, senza mettere nel carrello della spesa il benessere, un patrimonio ormai sequestrato a scelte opinabili.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Economia e Finanza

Conti pubblici, i temi caldi dell’autunno

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

L’avvio di una procedura Ue nei confronti dell’Italia apre le porte alla trattativa sull’asse Roma-Bruxelles in vista della manovra d’autunno. Cruciale non solo l’impegno per la correzione dei conti ma anche la spinta della crescita condizionata all’attuazione del Pnrr da circa 191 miliardi di euro.

Le raccomandazioni della Commissione europea erano attese al ministero dell’Economia, reo lo sforamento del deficit nel 2023 lievitato al 7,4% del pil sotto il peso delle spese post-Covid e della mina del superbonus; stessa sorte per altri sette Paesi membri, tra i quali la Francia. Nessun ritorno all’austerity però, “perché sarebbe un terribile errore”, ha chiarito nei giorni scorsi il commissario Ue agli affari economici Paolo Gentiloni.

In base alle attenuanti previste dal Patto di Stabilità riformato Roma dovrebbe tagliare il disavanzo dello 0,5-0,6% del pil (circa 10-12 miliardi) ogni anno per sette anni, quindi fino al 2031 incluso, attraverso una strategia credile monitorata da Bruxelles anche sul fronte della spesa pubblica. La proposta di procedura approderà al tavolo del Consiglio Ecofin di luglio per il via libera. Dopodiché il Mef dovrà presentare entro il 20 settembre il documento che ha preso il posto della vecchia Nadef, il Piano strutturale di bilancio di medio termine (Psb) con le stime programmatiche su crescita, deficit e debito e da cui si evincerà l’entità dell’aggiustamento del 2025.

La correzione impone al governo di trovare coperture equivalenti per finanziare le misure della nuova Finanziaria, visto che la leva del deficit sarà per sette anni off limits. E l’esecutivo ha in più sedi confermato la volontà di riconfermare il taglio del cuneo fiscale (quasi 11 mld) e l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef (oltre 4 mld), per un totale di circa 15 miliardi. Se così non fosse salirebbero le tasse per un valore medio pari a 100 euro al mese nelle buste paga di 14 milioni di cittadini. Le coperture verrebbero reperite tra i risparmi dell’Assegno di inclusione (circa 3 mld), dal taglio dell’Ace (4 mld) e dalle risorse della lotta all’evasione e del concordato biennale.

Ma in scadenza ci sono altre misure per circa 5 mld complessivi: dagli stanziamenti per la nuova Sabatini e gli investimenti nelle Zes (1,9 mld) alla detassazione dei premi di produttività aziendali (833 mln), il taglio del canone Rai (430 mln) o l’anticipo pensionistico (260 mln), solo per citarne alcune.

Per rispettare gli impegni con l’Ue sarà cruciale la correzione dei conti ma anche l’andamento della crescita presente e futura, con il Pnrr a fare da traino con un impatto aggiuntivo stimato di 3 punti percentuali cumulativi fino al 2026 e di 9,6 punti in più fino al 2050, secondo l’Upb. Intanto questa mattina alle 11 è in programma la cabina di regia convocata dal ministro per le Politiche Ue Raffaele Fitto a Palazzo Chigi per fare il punto sull’attuazione dei 37 obiettivi che danno all’Italia il diritto di chiedere gli 8,5 miliardi della sesta rata, mentre si dovrebbe chiudere a stretto giro di posta l’esborso del quinto pagamento da 10,6 miliardi collegati ai 52 obiettivi del secondo semestre 2023.

Continua a leggere

Castelli Romani

Bcc Colli Albani, assemblea dei soci: un impegno concreto per il futuro del territorio

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Presenti circa 1.500 persone al PalaCesaroni di Genzano

Nel suggestivo scenario del Palacesaroni di Genzano, si è svolta l’assemblea annuale della Banca di Credito Cooperativo (Bcc) Colli Albani, un evento che ha evidenziato il solido stato di salute finanziaria dell’istituto e il suo impegno verso la comunità locale.

Il focus principale dell’assemblea è stato il bilancio e la relazione del 2023, che hanno confermato l’ottima performance della Bcc Colli Albani nel corso dell’anno precedente. Grazie a una gestione oculata e prudente, la banca ha continuato a crescere in modo stabile e sostenibile, garantendo ai soci e ai clienti una solida base finanziaria.

Presente il deputato e sindaco di Lanuvio Andrea Volpi che si è complimentato pubblicamente: “Ciò che apprezziamo oggi – ha detto – è il frutto di un lavoro iniziato quasi 80 anni fa, un risultato maturato grazie al lavoro di uomini illuminati e da soci che nel tempo hanno visto ripagata la fiducia prestata. La fortuna di poter contare su una BCC locale risiede nella prossimità, risiede nell’umanità e nei valori che rappresenta, risiede nella capacità di sostenere e partecipare iniziative imprenditoriali.  La traccia di questo segno è ben evidente in tantissime azioni sul sociale, sulla sostenibilità, sullo sport, sulla cura degli spazi pubblici. Continueremo a lavorare in sinergia avendo ben in mente l’obiettivo primario della cura del bene comune e del sostegno ai nostri Comuni”.

Presenti anche il sindaco di Genzano Carlo Zoccolotti, il primo cittadino di Marino, Stefano Cecchi, il Vescovo di Albano Vincenzo Viva, il Direttore Generale Anbi (Associazione Nazionale Consorzi di Bonifica dott. Massimo Gargano.

Non è mancata la partecipazione delle Forze dell’Ordine. Polizia Locale, Carabinieri di Genzano, Albano e Nemi. Inoltre la Protezione Civile di Genzano ha prestato servizio per la sicurezza dei numerosi presenti unitamente al servizio di vigilanza privato incaricato dalla BCC Colli Albani.

Un aspetto particolarmente rilevante emerso durante l’assemblea è l’accentuato impegno della Bcc Colli Albani verso l’ambiente e il risparmio energetico. A tal fine, l’istituto ha annunciato la fondazione di una comunità energetica, un’iniziativa innovativa che mira a promuovere la sostenibilità ambientale e a favorire la transizione verso fonti energetiche rinnovabili nella comunità locale.

Inoltre, la Bcc Colli Albani ha evidenziato il suo ruolo sociale attraverso la Mutua Cam, fondata proprio dalla banca, che garantisce rimborsi spesa sanitaria ai soci e supporta una vasta gamma di servizi culturali, tra cui teatro, sport e turismo. Questa iniziativa dimostra l’impegno della banca nel promuovere il benessere e lo sviluppo della comunità locale, oltre a offrire vantaggi tangibili ai propri soci e clienti.

Il Presidente della Bcc Colli Albani, Maurizio Capogrossi, è stato elogiato durante l’assemblea per il suo esemplare impegno e la sua leadership nella gestione dell’istituto di credito. Capogrossi è considerato un esempio tangibile di vicinanza al territorio e di collaborazione con le amministrazioni locali, la Asl, le istituzioni militari, religiose e civili. La sua visione inclusiva e orientata alla comunità ha contribuito in modo significativo al successo e alla reputazione della Bcc Colli Albani nella regione.

L’assemblea della Bcc Colli Albani al Palacesaroni di Genzano ha confermato il ruolo cruciale dell’istituto di credito nella promozione dello sviluppo economico e sociale della comunità locale. Attraverso iniziative innovative, come la fondazione di una comunità energetica e la promozione di servizi culturali e sanitari, la Bcc Colli Albani continua a dimostrare il suo impegno verso il benessere e il progresso della sua comunità di riferimento.

Continua a leggere

Economia e Finanza

Agricoltura, decreto fotovoltaico: sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 3 minuti
image_pdfimage_print

Sì ai pannelli solari sui terreni coltivati, ma solo se sollevati da terra, in modo da permettere l’attività agricola sotto.

Gli impianti potranno anche essere realizzati in cave e vicino ad autostrade. Sono fatti salvi anche i progetti previsti dal Pnrr e quelli che hanno già presentato l’istanza per la realizzazione. E’ questa la decisione presa dal Cdm sul punto più spinoso del Decreto di aiuti al settore agricolo che il ministro Francesco Lollobrigida ha portato oggi in Consiglio dei ministri. “C’è stata grande serenità – ha detto Lollobrigida al termine della riunione – col collega dell’Ambiente Pichetto su un norma del 2021.

Dopo quattro anni poniamo fine alla installazione selvaggia di fotovoltaico a terra, ovviamente con grande pragmatismo. Abbiamo scelto di limitare ai terreni produttivi questo divieto, quindi nelle cave e nelle aree interne ad impianti industriali si potrà continuare a produrre queste agroenergie. Il tutto a salvaguardia dei piani Pnrr che non intendiamo mettere in discussione in alcun modo”. L’obiettivo, ha poi aggiunto, è quello di non sottrarre all’agricoltura terreni di pregio. La bozza del provvedimento prevedeva di fatto un divieto per l’agrivoltaico, cioè il fotovoltaico sui terreni agricoli: “le zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici sono aree non idonee all’installazione degli impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra”.

Un divieto chiesto da tempo a gran voce da Coldiretti. e sostenuto con convinzione dal ministro Francesco Lollobrigida. Sembra anzi che il titolare dell’Agricoltura considerasse lo stop come il punto più importante del suo decreto di aiuti. Il problema è che l’agrivoltaico è considerato invece strategico dal Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, per sviluppare le fonti rinnovabili in Italia. Il Mase a febbraio ha varato un decreto che stanzia 30 milioni all’anno per vent’anni per questo settore. L’obiettivo è di arrivare a oltre 1 Gigawatt di potenza installata già nel 2026. Quando la bozza ha cominciato a girare la scorsa settimana, il Ministero guidato da Gilberto Pichetto ha fatto subito sapere che il divieto dell’agrivoltaico “non era condiviso”. Il ministro non ha gradito la fuga in avanti del collega, che evidentemente aveva deciso sulla materia senza consultarlo, nonostante fosse anche di sua competenza. Dalla fine della scorsa settimana, è partita una trattativa fra i due ministeri per arrivare a un compromesso. Raggiunto in Cdm.

“Rafforziamo il ruolo del commissario per la siccità Nicola Dell’Acqua, che ha predisposto un piano straordinario e lo autorizziamo a svolgere gli interventi di urgenza per riuscire a efficientare il sistema idrico italiano”. Così il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, illustrando il decreto varato in Consiglio dei ministri, dove è stato audito il governatore della Sicilia Renato Schifani. Serve una “pianificazione per affrontare in termini infrastrutturali una criticità ormai ciclica – ha aggiunto -: la siccità non è un’emergenza, ogni cinque anni circa colpisce in modo devastante il nostro territorio, in questo caso la Sicilia ma è capitato ad altre regioni. Con il cambio climatico gli effetti rischiano di aumentare”.

Su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, il Governo ha deliberato lo stato di emergenza nazionale per 12 mesi, in relazione alla situazione di grave deficit idrico in atto nel territorio della Regione Siciliana. È stato anche deliberato un primo stanziamento di 20 milioni di euro per consentire alla Regione di far fronte all’attuazione degli immediati interventi.

“Diamo la possibilità di ampliare il ruolo di guardia venatoria alle associazioni legittimate allo svolgimento dell’antibracconaggio e del controllo dello svolgimento regolare di tutte le attività previste per legge”, dice il ministro Lollobrigida. “Questo – ha spiegato – ampia lo spettro delle associazioni che potranno avere, con una certificazione che deve essere data a coloro che svolgono questa funzione, il controllo in particolare dell’antibracconaggio, che è l’elemento sul quale auspichiamo si muovano le guardie che hanno questo tipo di configurazione”.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti