Critico cinematografico: Percorso di studi e figure storiche del giornalismo italiano

Diventare un critico cinematografico è il sogno di molti appassionati di cinema che desiderano trasformare la propria passione in una professione. Questo mestiere, che unisce amore per il cinema e capacità di analisi critica, richiede un percorso di formazione specifico e un costante impegno nella pratica. Di seguito, esploreremo i passi fondamentali per intraprendere questa carriera, i percorsi scolastici e universitari più indicati e faremo un excursus sui critici cinematografici che hanno lasciato un segno nella storia del giornalismo italiano.

Il percorso formativo: dalla scuola superiore all’università

Scuola Superiore

Per iniziare il cammino verso la carriera di critico cinematografico, è consigliabile scegliere un indirizzo di studi superiori che sviluppi competenze umanistiche e capacità di analisi critica. Tra i percorsi più indicati troviamo:

  1. Liceo Classico: Offre una solida base culturale, con un forte accento sulla letteratura, la filosofia e la storia, discipline che sono essenziali per formare un pensiero critico e approfondito.
  2. Liceo Scientifico: Sebbene orientato alle scienze, il liceo scientifico può essere una buona scelta per coloro che vogliono mantenere un approccio logico e rigoroso, ma senza tralasciare l’importanza delle materie umanistiche.
  3. Liceo delle Scienze Umane: Questo indirizzo, con focus su psicologia, sociologia e pedagogia, aiuta a comprendere i meccanismi sociali e culturali che influenzano il cinema, rendendolo un’opzione valida per chi aspira a diventare critico cinematografico.

Università

Dopo il diploma, è necessario proseguire gli studi universitari per acquisire competenze specifiche nel campo della critica cinematografica:

  1. Laurea in Lettere o in Filosofia: Questi corsi di laurea offrono un approfondimento della cultura, della storia e della teoria critica, essenziali per un critico cinematografico.
  2. Laurea in Scienze della Comunicazione: Focalizzata sui media e sulla comunicazione, questa laurea fornisce strumenti pratici per analizzare e scrivere di cinema.
  3. Laurea in DAMS (Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo): Questo percorso è forse il più direttamente collegato al mondo del cinema. Gli studenti possono studiare storia del cinema, teoria del cinema, regia e sceneggiatura, acquisendo una conoscenza completa dell’industria cinematografica.
  4. Master in Critica Cinematografica: Dopo la laurea triennale o magistrale, un master specializzato in critica cinematografica o in studi cinematografici può affinare ulteriormente le competenze, offrendo opportunità di stage e contatti con professionisti del settore.

Fare pratica: collaborare con un giornale

Mentre si prosegue con gli studi, è fondamentale iniziare a fare pratica. Collaborare con un giornale, un sito web o un blog specializzato è il modo migliore per acquisire esperienza sul campo. Scrivere recensioni, partecipare a festival cinematografici e confrontarsi con altri critici aiuta a sviluppare uno stile personale e a farsi notare nel settore.

Molti critici cinematografici hanno iniziato la loro carriera con collaborazioni freelance, scrivendo per piccole testate o siti web indipendenti. Questo permette non solo di costruire un portfolio di recensioni e articoli, ma anche di sviluppare un network di contatti nel mondo del giornalismo e del cinema.

I grandi critici cinematografici del giornalismo italiano

La storia del giornalismo italiano è ricca di figure di spicco nel campo della critica cinematografica, professionisti che hanno lasciato un segno indelebile grazie alla loro visione, stile e capacità di analisi.

  1. Gianni Rondolino: Storico del cinema e critico, Rondolino è stato una figura fondamentale per la critica cinematografica italiana, autore di numerosi saggi e manuali sul cinema.
  2. Morando Morandini: Considerato uno dei pilastri della critica cinematografica in Italia, Morandini è noto per il suo celebre “Dizionario dei Film”, un’opera di riferimento per generazioni di appassionati e critici.
  3. Tullio Kezich: Critico cinematografico e sceneggiatore, Kezich è stato una delle voci più influenti della critica italiana. Ha lavorato per “Il Corriere della Sera” e ha scritto biografie e saggi su registi come Federico Fellini.
  4. Enrico Ghezzi: Creatore di programmi come “Blob” e “Fuori Orario”, Ghezzi è un critico visionario, capace di offrire interpretazioni originali e profonde sul cinema contemporaneo.
  5. Goffredo Fofi: Critico e saggista, Fofi ha sempre unito alla critica cinematografica un impegno sociale e politico, offrendo riflessioni acute sui film in rapporto alla società.
  6. Lietta Tornabuoni: Giornalista e critica cinematografica per “La Stampa”, Tornabuoni è stata una delle penne più raffinate del giornalismo italiano, con un approccio critico sempre elegante e incisivo.

Intraprendere la carriera di critico cinematografico richiede passione, dedizione e una solida formazione. Dalla scelta del percorso scolastico e universitario alla pratica sul campo, ogni passo è fondamentale per costruire una carriera in questo settore affascinante. Guardando ai grandi critici che hanno segnato la storia del giornalismo italiano, si può trarre ispirazione e comprendere l’importanza di sviluppare una voce critica unica, capace di arricchire il dibattito culturale sul cinema.