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Crisi delle nascite, le cause oltre i dati: politica e imprenditoria sanitaria a confronto con Possemato e Colosimo

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In Italia si fanno sempre meno figli e si vive più a lungo. Ma a cosa succede mettendo insieme questi due fattori? Che tipo di Italia avremo tra qualche decennio? Secondo un recente studio condotto dai ricercatori dell’università di Washington Seattle e pubblicato dall’autorevole rivista “The Lancet” la popolazione mondiale raggiungerà probabilmente il picco nel 2064 con circa 9,7 miliardi di unità per poi scendere a circa 8,8 miliardi entro il 2100 e in particolare l’Italia che ha già raggiunto il picco di 61 milioni di abitanti nel 2014 crollerà a circa 30 milioni nel 2100. L’Italia come è noto è sotto la soglia decisiva di 2,1 bambini per donna cioè il numero di figli necessario per mantenere stabile la popolazione oggi questo valore per quanto riguarda il nostro paese è infatti di 1,29 figli per donna nonostante l’immigrazione e il fatto che le donne immigrate abbiano più figli di quelle italiane.

Ci saranno dunque molti anziani e pochi giovani e un crescente numero di persone attive dovrà mantenere chi non lavora ancora come gli studenti e chi non lavora più: i pensionati. Secondo le previsioni di questo studio altri paesi come Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna, resisteranno meglio allo tsunami demografico soprattutto grazie a una più efficace politica dell’immigrazione. La Francia da tempo pratica una politica demografica molto decisa e ha raggiunto quasi la fatidica soglia dei due figli per coppia e anche la Svezia è riuscita a portare la sua popolazione al valore di 1,9 bambini per donna.

Se non si inverte subito la rotta l’economia italiana si ridimensionerà passando dal nono posto fra le principali nazioni del mondo al venticinquesimo posto. Le ragioni del declino della popolazione si conoscono bene. Basta vedere quello che accade intorno a noi. I giovani si sposano tardi, c’è il problema della casa, manca un sostegno per la donna che lavora, non ci sono nidi disponibili a un prezzo accessibile e nemmeno incentivi fiscali adeguati, allevare i figli costa e dulcis in fundo manca anche la sicurezza di un posto di lavoro. Chi pagherà le pensioni per questo mondo di anziani? Chi si occuperà di loro? Chi pagherà l’assistenza medica? A che età questi anziani saranno in grado di smettere di lavorare? E c’è da chiedersi anche dal punto di vista economico: quale sarà la domanda interna e il gettito fiscale? Grandi cambiamenti sociali ed economici che inizieranno a farsi sentire non nel 2100 ma nei prossimi anni e decenni.

Il video servizio sulla crisi delle nascite trasmesso a Officina Stampa del 25/03/2021

Donatella Possemato: “Un problema, quello della denatalità che si è accentuato dall’inizio della pandemia da Covid-19”

Officina Stampa del 25/03/2021 – L’intervista alla dottoressa Donatella Possemato direttrice della clinica “Santa Famiglia” di Roma

“Il Covid ha dimezzato anche il numero degli anziani, ha spazzato via una generazione di anziani e quindi ha spazzato via la saggezza, la tradizione, la cultura che poi viene tramandata ai giovani e purtroppo noi continuiamo a non fare i figli”. Questa la riflessione della dottoressa Donatella Possemato direttrice della clinica “Santa Famiglia”, un’eccellenza della Capitale in fatto di nascite.

Possemato ha puntato il dito su quelle che sono vere e proprie responsabilità della politica e delle istituzioni riguardo il fenomeno del calo delle nascite: “La motivazione non è solo quella che noi tutti ci aspettiamo: un welfare attivo, una politica ovviamente a sostegno delle famiglie. – Dice la direttrice della clinica romana – Bisogna anche andare a capire – prosegue Possemato – perché i centri nascita stanno sparendo. Non stanno sparendo solo perché non ci sono nascite. Perché la politica e le istituzioni non si rendono conto che stanno sparendo i ginecologi, non si trovano più i neonatologi, perché il rischio clinico è importantissimo. I premi assicurativi sono enormi e le aziende della sanità sono praticamente abbandonate. Un drg e cioè quello che viene pagato per l’evento nascita, l’evento più bello nella vita di un uomo e di una donna, di una coppia, viene pagato meno di un cellulare: ovvero neanche 1000-1100 euro”.

Chiara Colosimo: “I prodotti della prima infanzia costano un occhio della testa”

Officina Stampa del 25/03/2021 – L’intervista all’On. Chiara Colosimo Consigliere regionale FdI del Lazio

Chiara Colosimo, Consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Regione Lazio e componente, tra l’altro, della VII Commissione – Sanità, Politiche Sociali, Integrazione Sociosanitaria, Welfare, ha parlato di sanità che continua a tagliare con i risultati ormai tristemente noti a tutti.

“Ci sono due temi distinti che vanno nella stessa direzione. – Dice Colosimo – Temi – prosegue – che ci pongono davanti allo stesso problema: il primo è quello diciamo più politico, nel senso del grande tema della denatalità che Fratelli d’Italia ha più volte sottolineato e riguarda innanzitutto le politiche che si fanno verso le coppie che decidono di mettere al mondo un figlio. Io posso fare un esempio prettamente regionale: quando abbiamo presentato un emendamento per istituire il bonus famiglia in Regione Lazio c’è stato risposto che era un emendamento ideologico. E non c’era niente di ideologico: si sosteneva semplicemente che occorreva fornire per i primi mesi di vita e durante tutta la gravidanza della donna un sostegno, per esempio nelle visite. Ci sono colleghe che si sono preoccupate di presentare una legge per abbassare il costo degli assorbenti e non si rendono conto, per esempio, che i prodotti della prima infanzia costano un occhio della testa. Allora diciamo le cose come stanno: sono quelle le scelte ideologiche che vengono fatte da altre parti non certo dalle parti di Fratelli d’Italia. Il secondo tema è quello tristemente economico perché chi sosterrà le nostre pensioni se non ci saranno più giovani che lavorano? C’è anche il tema pratico, tra virgolette, introdotto dalla direttrice – Donatella Possemato Ndr. – Perché il tema pratico è che la sanità continua a tagliare e abbiamo visto i risultati dei tagli sanitari, ma soprattutto se non si fanno investimenti di lungo spettro. Se mancano i ginecologi e oggi non si incentivano, noi continueremo ad avere meno persone che fanno quel lavoro”.     

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Dieta anti caldo: il ruolo cruciale di una alimentazione specifica per restare in forma

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Durante l’estate, l’Italia può essere soggetta a ondate di caldo estremo, che rappresentano un rischio significativo per la salute pubblica. Il calore eccessivo può portare a problemi di salute come colpi di calore, disidratazione, e l’aggravamento di condizioni croniche preesistenti. Oltre alle raccomandazioni generali, come evitare l’esposizione diretta al sole nelle ore più calde e mantenersi idratati, l’alimentazione gioca un ruolo cruciale nel proteggere il corpo dagli effetti del caldo.

L’importanza dell’idratazione

L’idratazione è la prima e più importante linea di difesa contro il caldo. Quando le temperature aumentano, il corpo perde liquidi attraverso il sudore, aumentando il rischio di disidratazione. Bere acqua regolarmente, anche in assenza di sete, è essenziale. Gli esperti raccomandano di consumare almeno 2-3 litri di acqua al giorno durante i periodi di caldo intenso.

Ma non è solo l’acqua a essere importante: alimenti ricchi di acqua possono contribuire significativamente a mantenere il corpo idratato. Frutta come anguria, melone, fragole e cetrioli sono composti da oltre il 90% di acqua, rendendoli ottimi alleati contro il caldo. Questi cibi non solo aiutano a mantenere l’idratazione, ma forniscono anche vitamine e minerali essenziali.

Alimentazione leggera e ricca di nutrienti

Durante le ondate di calore, l’appetito può diminuire, ma è importante mantenere un’alimentazione regolare e bilanciata. Optare per pasti leggeri e frequenti è una strategia efficace per evitare la sensazione di pesantezza e il rischio di problemi digestivi. Insalate fresche, piatti a base di verdure, cereali integrali e proteine magre sono ideali.

Le insalate possono essere arricchite con alimenti come avocado, ricco di grassi buoni, e semi oleosi (come semi di lino o di chia) che apportano acidi grassi essenziali e migliorano l’assorbimento delle vitamine liposolubili. Il pesce, soprattutto quello azzurro, è una fonte eccellente di proteine leggere e acidi grassi Omega-3, che contribuiscono a ridurre l’infiammazione e a migliorare la circolazione sanguigna, particolarmente utile in condizioni di caldo estremo.

Sali minerali e vitamine: alleati contro il caldo

Il sudore non porta via solo acqua dal corpo, ma anche sali minerali importanti come sodio, potassio e magnesio, che sono essenziali per il corretto funzionamento muscolare e per mantenere l’equilibrio elettrolitico. La carenza di questi minerali può portare a crampi, affaticamento e altri problemi di salute.

Frutta e verdura fresca sono eccellenti fonti di questi nutrienti. Le banane, ad esempio, sono ricche di potassio, mentre le verdure a foglia verde, come gli spinaci, sono una buona fonte di magnesio. L’aggiunta di una piccola quantità di sale nei cibi può aiutare a reintegrare il sodio perso attraverso il sudore, ma è importante non eccedere.

Le vitamine, in particolare la vitamina C e la vitamina A, sono altrettanto importanti. La vitamina C, presente in agrumi, fragole e peperoni, aiuta a rafforzare il sistema immunitario e a combattere lo stress ossidativo causato dall’esposizione al sole. La vitamina A, presente in carote, albicocche e zucche, è essenziale per la salute della pelle, aiutando a proteggerla dai danni causati dai raggi UV.

Alimenti da Evitare

Mentre è importante sapere cosa mangiare, è altrettanto cruciale essere consapevoli degli alimenti da evitare. Durante le ondate di calore, cibi pesanti, ricchi di grassi saturi e zuccheri raffinati, dovrebbero essere limitati. Questi alimenti possono aumentare la sensazione di calore corporeo e mettere sotto stress il sistema digestivo.

Le bevande alcoliche e contenenti caffeina, come il caffè e il tè nero, hanno un effetto diuretico che può favorire la disidratazione. Anche le bevande zuccherate possono contribuire a un aumento della sete e a un’assunzione eccessiva di calorie vuote, che non forniscono alcun beneficio nutrizionale.

Affrontare il caldo eccessivo richiede una strategia globale che includa precauzioni ambientali, ma anche un’attenzione particolare all’alimentazione. Scegliere cibi ricchi di acqua, nutrienti e sali minerali, mantenere un buon livello di idratazione e evitare alimenti pesanti e disidratanti sono passi fondamentali per proteggere la salute durante i periodi di caldo estremo. In questo modo, è possibile godere dell’estate in sicurezza, senza rinunciare al piacere di mangiare bene.

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Ambiente

Meteo, Ferragosto rovente poi (forse) temperature in calo

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Dal 2003 al 2023, le temperature medie in Italia sono aumentate di circa 1,5°C

Secondo le ultime proiezioni nella giornata di Ferragosto dovremmo assistere ad un aumento della nuvolosità al Nordovest, nel settore intorno al Ligure e in Sardegna, tutte aree che dovrebbero cominciare ad entrare nella sfera di influenza di una blanda circolazione depressionaria che già da mercoledì farà il suo ingresso nel Mediterraneo occidentale (perturbazione n.3).

Insieme alle nuvole sembrano possibili alcuni episodi di instabilità, sotto forma di brevi rovesci o temporali, più probabili nelle ore più calde della giornata nelle Alpi occidentali, in Liguria e in Sardegna; nuvole e instabilità dovrebbero anche attenuare leggermente la calura più intensa. Sul resto d’Italia l’alta pressione sarà ancora dominante con al più qualche velatura, cumuli pomeridiani per lo più innocui attorno ai monti e temperature sempre estremamente elevate, con massime comprese tra 33 e punte prossime ai 40 gradi. La ventilazione potrà essere un po’ più vivace, localmente e a tratti moderata sul Ligure e attorno alla Sardegna.

Tendenza meteo: possibile calo termico dopo Ferragosto

Nei giorni successivi al Ferragosto la suddetta area depressionaria molto lentamente dovrebbe muoversi verso est in direzione del nostro Paese ma con una tempistica ed effetti che sono ancora affetti da molta incertezza. Questo andamento potrebbe tradursi tra venerdì e sabato in condizioni di maggiore instabilità, oltre che al Nordovest e in Sardegna, anche sul Triveneto e sulle regioni occidentali del Centro. Domenica poi un’altra più attiva perturbazione in arrivo dalla Francia potrebbe coinvolgere con molti fenomeni, anche intensi, gran parte del Centronord.

Dal punto di vista termico le temperature dovrebbero tendere lentamente a scendere di pari passo con l’avanzata dell’instabilità. Fino a sabato dovrebbe trattarsi solo di una parziale attenuazione del caldo più intenso ma sempre in un contesto di temperature elevate e ben oltre la norma; poi domenica il calo termico al Centronord potrebbe risultare più significativo.

Per una conferma di questa tendenza, che si ribadisce essere alquanto incerta, e maggiori dettagli si rimanda agli aggiornamenti dei prossimi giorni.

L’andamento climatico in Italia degli ultimi 2 decenni

Negli ultimi due decenni, l’Italia ha vissuto un incremento costante delle temperature, una tendenza che riflette il più ampio fenomeno del cambiamento climatico globale. Questo aumento delle temperature non è solo una statistica preoccupante, ma ha avuto e continua ad avere un impatto significativo sul clima, sull’ambiente e sulla vita quotidiana degli italiani.

L’Aumento delle temperature in Italia

Dal 2003 al 2023, le temperature medie in Italia sono aumentate di circa 1,5°C, un dato allarmante che colloca il Paese tra quelli europei maggiormente colpiti dal riscaldamento globale. Secondo i dati dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), ogni anno degli ultimi venti è stato più caldo della media rispetto agli anni precedenti il 2000. Questo trend di riscaldamento ha portato a ondate di calore più frequenti, intense e prolungate.

Ferragosto: le ondate di calore più intense

Il Ferragosto è una festività profondamente radicata nella cultura italiana, un giorno dedicato al riposo e alle attività all’aperto. Tuttavia, negli ultimi anni, questa giornata è stata spesso caratterizzata da temperature estremamente elevate, rendendo difficile godere delle tradizionali attività all’aperto senza rischiare problemi di salute.

Di seguito, una panoramica dei Ferragosto più caldi degli ultimi venti anni:

  • Ferragosto 2003: Questo è stato uno dei Ferragosto più caldi di sempre. L’ondata di calore che ha colpito l’Italia in quel mese ha visto temperature che hanno superato i 40°C in molte regioni. In particolare, a Firenze si sono raggiunti i 42°C, a Roma 40°C, e a Bologna 41°C. Questa ondata di calore fu parte di un’estate eccezionalmente calda in tutta Europa.
  • Ferragosto 2017: Un altro Ferragosto da record con temperature che hanno toccato i 42°C a Catania, 41°C a Bari e 40°C a Napoli. L’intera penisola è stata avvolta da una bolla di calore proveniente dal Sahara, che ha reso quell’estate una delle più calde degli ultimi decenni.
  • Ferragosto 2021: Le temperature hanno raggiunto livelli record in diverse parti d’Italia, con il termometro che ha toccato i 48,8°C a Siracusa, in Sicilia, il 12 agosto, pochi giorni prima di Ferragosto. Anche se questo valore è stato registrato qualche giorno prima, ha caratterizzato tutta la settimana ferragostana. Altre città come Palermo e Cagliari hanno registrato temperature intorno ai 42°C.
  • Ferragosto 2022: Anche quest’anno ha visto temperature molto elevate, con picchi di 43°C a Foggia, 41°C a Palermo e 40°C a Roma. L’intera settimana di Ferragosto è stata segnata da temperature superiori ai 38°C in molte parti del Paese, rendendo l’aria difficile da respirare e aumentando il rischio di incendi.

Impatti sull’ambiente e la società

L’aumento delle temperature estive, specialmente durante il periodo di Ferragosto, ha avuto impatti significativi su vari aspetti della vita in Italia. Gli incendi boschivi sono diventati più frequenti e difficili da controllare, specialmente nelle regioni meridionali. La siccità è diventata un problema cronico, mettendo a rischio l’agricoltura e le riserve idriche del Paese. Inoltre, le ondate di calore hanno portato a un aumento delle malattie legate al caldo, in particolare tra le persone anziane e vulnerabili.

L’aumento delle temperature in Italia negli ultimi venti anni è un segnale chiaro e preoccupante del cambiamento climatico in atto. I Ferragosto sempre più caldi sono un esempio tangibile di come il clima stia cambiando, con conseguenze che vanno ben oltre il disagio personale. Mentre le politiche ambientali a livello globale e locale cercano di mitigare questi effetti, è evidente che il clima in Italia sta cambiando, e con esso anche le abitudini e le precauzioni che gli italiani devono adottare per affrontare un futuro sempre più caldo.

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Ambiente

Agenda 2030, sostenibilità ambientale: ecco come impegnarci

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La sostenibilità ambientale è uno dei goals previsti nell’Agenda 2030. Tale documento evidenzia obiettivi molto importanti tra cui, porre fine alla fame nel mondo, dire stop alla violenza sulle donne etc …

Nelle scuole italiane e non solo sono stati avviati progetti per arrivare ai traguardi preposti.
Negli ultimi anni, l’obiettivo della sostenibilità ambientale ha visto una maggiore consapevolezza individuale e collettiva.

All’interno di molte scuole, sono state programmate diverse attività tra cui, insegnare la raccolta differenziata, organizzare gite guidate presso inceneritori e impartire lezioni o laboratori di educazione civica e ambientale da parte dei docenti.

Ogni proposta ha rappresentato la possibilità di rendere i ragazzi e gli adulti maggiormente consapevoli di alcune problematiche legate al nostro pianeta: dalla deforestazione, alle banche di plastica che osteggiano la pulizia dei nostri mari, al riscaldamento globale fino ad arrivare alla totale trasformazione del territorio mondiale.

Molte di queste problematicità, causate principalmente dall’agire umano, vengono studiate non solo dalla scienza, ma anche dalla geografia. Siamo in un mondo globale in cui la questione ambientale e le sue possibili modifiche future preoccupano gli studiosi.
Per tale motivo il concetto di sostenibilità dell’ambiente è un argomento che sta molto a cuore agli esperti e non solo.

Tuttavia, sono nate diverse occasioni per evitare una totale inaccuratezza da parte dell’uomo. Pertanto, per sviluppare una maggiore sensibilità di fronte alla cura costante e attiva del nostro ambiente sono state previste diverse iniziative, partendo proprio dal comportamento dei cittadini stessi:

  • periodicamente si svolgono numerose campagne ambientali per sviluppare una corretta raccolta differenziata da parte dei singoli Comuni, Regioni e Stati;
  • ogni città al suo interno ha organizzato incontri in cui vengono spiegate le diverse fasi di raccolta dei rifiuti;
  • si sono definite regole precise per mantenere pulite le città;
  • di tanto in tanto ogni regione predispone seminari o incontri a tema su come incentivare l’uomo a rendere sempre più vivibile l’ambiente in cui abita;
  • molte scuole hanno sviluppato ricerche e sondaggi, tramite esperti del settore, per sensibilizzare i giovani e gli adulti a far fronte a questa urgenza di “pulizia” all’interno degli ambienti in cui si vive;
  • si organizzano, inoltre, convegni internazionali sulla sostenibilità ambientale e su eventuali nuove tecniche di intervento.

In generale, dalle scuole, alle diverse associazioni e al governo si è trattato l’argomento sulla sostenibilità, ponendo questi obiettivi come primari e improrogabili per “risistemare” il nostro pianeta.

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