Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
Il Pil italiano nel secondo trimestre del 2019 è rimasto fermo sia rispetto ai tre mesi precedenti che su base annua. Lo rileva l’Istat nelle stime (dati corretti per gli effetti di calendario e destagionalizzati). Si registrano quindi variazioni nulle, ‘crescita zero’, in entrambi i confronti: congiunturale e tendenziale.
Il Prodotto interno lordo dell’Italia è risultato “stazionario” nel secondo trimestre del 2019, rallentando dopo il “marginale recupero” congiunturale del primo trimestre dell’anno. In termini tendenziali invece si registra una, sempre lieve, accelerazione: la crescita zero succede a un Pil negativo per lo 0,1%. Per l’Istat continua così la “fase di sostanziale stagnazione”, visto che per il quinto trimestre consecutivo la variazione congiunturale si attesta intorno allo zero.
La crescita del Pil acquisita per il 2019 (quella che si otterrebbe se i restanti trimestri dell’anno si chiudessero con una variazione nulla) risulta nulla.
La variazione congiunturale del Pil nel secondo trimestre del 2019 è pari a zero, ma c’è stato un arrotondamento per difetto, infatti rispetto al primo trimestre il Prodotto interno lordo guadagna circa 100 milioni. Una cifra che però non basta a far scattare il segno più davanti al dato. Fin qui la prospettiva congiunturale, a livello tendenziale invece l’aggiustamento è per eccesso, si sono infatti persi circa 180 milioni.
“Sebbene il quadro internazionale rimanga complesso, la crescita dell’economia italiana dovrebbe gradualmente riprendere nella seconda metà dell’anno. Pertanto, la previsione di crescita media annuale del Def (0,2 per cento) è ancora raggiungibile”. Così in una nota il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, dopo la crescita zero del secondo trimestre certificata dall’Istat. “Dobbiamo perseverare nello sforzo di rilanciare la crescita dell’economia in un contesto di stabilità finanziaria e sostenibilità sociale ed ambientale”.
“Il dato era atteso e riflette in larga parte il rallentamento in atto nell’economia dell’eurozona”. Così il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria dopo che l’Istat ha certificato crescita zero nel secondo trimestre. Una valutazione, prosegue una nota del Mef, “in linea con le stime più aggiornate” del ministero che “descrive una situazione di complessiva stagnazione dell’attività economica”.
Il dato dato sulla crescita zero nel secondo trimestre “non ci sorprende, sono molti mesi che vediamo l’economia italiana sostanzialmente ferma”, commenta il capoeconomista di Confindustria Andrea Montanino, interpellato dall’ANSA. “Vediamo qualche piccolo segnale positivo che potrebbe ripercuotersi sull’andamento del Pil ma difficilmente nel 2019 andremo oltre la crescita zero che avevamo previsto o solo di qualche decimale”. E avverte: “Anche se avessimo una seconda parte del 2019 più positiva ormai l’anno è compromesso”.
“Crescita zero. Questo governo sta uccidendo la speranza degli italiani. Organizziamo l’alternativa: vogliamo lavoro, scuola, sanità investimenti”. Lo scrive su Twitter il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
Correlati