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Redazione
Cremona – Questa mattina, a Soresina (CR), Trescore Cremasco (CR), Crema (CR), Acquanegra Cremonese (CR), Ospitaletto (BS), Quinzano (BS), Crotone e Milazzo (ME), si è conclusa un'operazione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Cremona che, con il concorso di personale dei Comandi territorialmente competenti, hanno eseguito un'ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Cremona, nei confronti di 13 soggetti (dei quali 5 stranieri) ritenuti, a vario titolo, responsabili di traffico di sostanze stupefacenti e sfruttamento della prostituzione.
Le indagini hanno avuto inizio nel gennaio 2012 dopo alcuni primi riscontri positivi, a seguito di servizi di osservazione e pedinamento, finalizzati a verificare l'esistenza di una rete di spaccio attiva nel Comune di Soresina (CR), in prossimità dei locali pubblici frequentati abitualmente da un 31enne dove si aveva motivo di ritenere che avvenissero i contatti per la cessione degli stupefacenti.
Escussi alcuni presunti clienti, essi hanno confermato gli elementi indiziari sin lì raccolti. Ottenuti i primi riscontri investigativi, è stata attivata una fitta rete di intercettazioni telefoniche, dalla quale sono emerse immediate ed importanti conferme. In seguito sono stati individuati i canali attraverso i quali il 31enne si approvvigionava dello stupefacente (cocaina), per la successiva rivendita a terzi, consentendo progressivamente di estendere l'attenzione anche su nuovi soggetti, italiani e di origini magrebine.
Attraverso le indagini svolte è stato possibile documentare come l'attività di spaccio fosse assai redditizia e "a tempo pieno". Infatti, la gran parte dei personaggi deferiti non avevano un'occupazione stabile, né disponevano di altri mezzi di sostentamento, se non quelli derivanti dallo spaccio di droga.
Gli accertamenti sull'attività di spaccio posta in essere da un intero nucleo familiare, originario del crotonese, ha fatto altresì emergere una parallela attività delittuosa, consistente nello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, riguardante almeno 5-6 ragazze dell'Europa dell'est, gestita da una 45enne. Le ragazze romene venivano messe a disposizione di svariati clienti della zona, procacciati dalla donna stessa, che contrattava il prezzo, gli orari e le varie prestazioni, trattenendo per sé una quota dell'importo pagato dai clienti.
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