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Redazione
Crema (CR) – I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Crema alle ore 16 circa di sabato scorso in Spino d’Adda lungo la “Paullese” hanno fermato l’AUDI A3 intestata ad una signora albanese di Palazzo Pignano, alla guida un 22enne autotrasportatore albanese dimorante a Pandino accompagnato dal passeggero che esibiva una carta d’identità ed una patente di guida della Lituania. I timbri e la stampa dei documenti insospettivano i carabinieri che conducevano i due uomini in caserma. Le impronte hanno rivelato che il passeggero con documenti falsi lituani era Aleksander EJELLI, 34enne, che in altre circostanze in Italia aveva riferito diverse generalità, ricercato da tre anni e mezzo, con due provvedimenti di cattura a suo carico:
· Ordine di carcerazione dell’ottobre 2010 del Tribunale di Alessandria, condannato per violenza sessuale, tratta, riduzione in schiavitù e commercio di ragazze minorenni finalizzato allo sfruttamento della prostituzione, reati commessi in Romania ed in Italia, nei primi mesi del 2005 a Saluzzo, Milano, Bra, Cuneo ed Alessandria, con sentenza divenuta definitiva il 6 maggio 2010 per rigetto del ricorso da parte della Corte Suprema di cassazione, della pena di nove anni e mezzo deve ancora scontare la pena residua di tre anni, un mese e dieci giorni di reclusione per questo procedimento.
· Ordinanza di ripristino della misura cautelare in carcere emessa dalla Corte di Appello di Torino che preso atto dell’irreperibilità dell’imputato al domicilio di Milano via Lomellina, delle inadempienze, segnalate dai carabinieri di Porta Monforte incaricati della vigilanza, alle prescrizioni imposte all’atto della scarcerazione, disponeva nel giugno 2010 la carcerazione del Aleksander EJELLI che non veniva più reperito; a suo carico gravi indizi di colpevolezza per reati connessi alla tratta delle donne destinate alla prostituzione.
Perquisita l’abitazione in Pandino sono state riscontrate tracce della sua presenza a casa del giovane alla guida dell’auto, per cui a carico dell’autista che lo stava accompagnando è stata avanzata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cremona l’ipotesi del favoreggiamento. Al latitante è stato contestato il nuovo reato di uso dei documenti falsi e delle false generalità dichiarate al momento del controllo.
L’arrestato già nel dicembre 2004 in una discoteca a Milano è risultato autore, con alcuni complici, di una spedizione punitiva nei confronti di possibili rivali, questi ultimi vittime di un pestaggio ben organizzato erano finiti in ospedale con gravi lesioni, un episodio forse propedeutico a quanto recentemente accertato dai carabinieri di Milano sul controllo della criminalità al servizio di security nelle discoteche. Il latitante fin dal 2005 è titolare di una agenzia di security che fornisce steward a discoteche milanesi AM Service di via Lomellina, in precedenza era dipendente di un’impresa edile di Melegnano. Anche il carcere, dal 2006 al 2007, per prestazioni lavorative gli ha pagato contributi, come nel 2009 un ristorante di Milano che gli aveva consentito la misura alternativa.
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