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Cronaca

CRAC DIVINA PROVVIDENZA: SI DIMETTE ANTONIO AZZOLLINI DA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE DI BILANCIO

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Tempo di lettura 2 minutiIl presidente Dario Stefano, presidente della Giunta per le Immunità del Senato, ha proposto il “Si” alla richiesta di arresto

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di Angelo Barraco

Roma – Antonio Azzollini, il senatore di Ncd coinvolto nell’inchiesta sul crac della casa di cura Divina Provvidenza si è dimesso da presidente della commissione Bilancio di palazzo Madama. La notizia proviene da fonti parlamentari. Su di lui vi è la richiesta agli arresti domiciliari della procura di Trani. Il presidente Dario Stefano, presidente della Giunta per le Immunità del Senato, ha proposto il “Si” alla richiesta di arresto. Il voto sul caso Azzollini è stato rinviato dalla Giunta a domani, Dario Stefano spiega che “La richiesta di rinvio  è stata avanzata da alcuni gruppi ed è stata approvata all'unanimità. L'impegno, però, è a chiudere entro domani, Si rinvia a domani – spiega Giovanardi (Ncd) – perchè questo non è un linciaggio”. 
 
Iter processuale: E’ stata rigettata la richiesta di revoca agli arresti domiciliari per il senatore Antonio Azzollini, lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Bari. Tale misura restrittiva è stata disposta dalla Procura di Trani in data 10 giugno nell’ambito dell’inchiesta sul crac Divina Provvidenza ma non eseguita in attesa della decisione della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato. L’avvocato di Azzollini ha riferito che probabilmente ricorrerà al ricorso in Cassazione. 
 
I sequestri. Le indagini si incentrano sul crac da 500 milioni di euro che ha subito la Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, avente sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, attualmente si trova in amministrazione straordinaria. Nell’inchiesta sul crac delle case di cura Divina Preovvidenza che erano gestite dall’ente religioso denominato “Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus”, sono stati sequestrati dai finanzieri 32 milioni di euro più un immobile che era destinato a una clinica privata e appartenente all’ente “Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza”. Secondo l’accusa l’intestazione dell’immobile ad enti ecclesiastici aveva il fine di sottrarre i soggetti ai creditori ergo allo Stato. Il crac delle Case ammonta a 500 milioni di euro e i debiti nei confronti dello Stato ammontano a circa 350 milioni di euro.
 
Gli accertamenti sui prelati. La procura di Trani infatti sta svolgendo accertamenti su due alti prelati. Uno dei due avrebbe avuto un ruolo nella vecchia gestione dello Ior. Intanto è stata notificata la custodia al domiciliari per il presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama Antonio Azzollini. Oltre ad Azzolini, ecco l’elenco delle nove persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare:  Dario Rizzi, 64 anni, ex direttore generale 'Divina Provvidenzà, Antonio Battiante, 43 anni, ex dg e amministratore di fatto dal 2010, e Rocco Di Terlizzi, amministratore dal luglio 2009. Ai domiciliari sono andati suor Marcella (all'anagrafe Rita Cesa, 74 anni), rappresentante legale pro tempore, suor Consolata (Assunta Puzzello, 72 anni), economa della Congregazione, Angelo Belsito, 68 anni, amministratore dal luglio 2009, Antonio Damascelli, 67 anni, consulente fiscale, Adriana Vasiljevic, 29 anni, e Augusto Toscani, 69 anni, collaboratori dell'ente ecclesiastico. Queste persone sono accusate di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e reati vari legati al crac delle case di cura Divina Provvidenza.

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