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Cronaca

CRAC DIVINA PROVVIDENZA: INDAGINI CHIUSE

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Tempo di lettura 2 minutiE’ stato notificato l’avviso a 28 persone, accusate di spreco di denaro pubblico, bilanci falsificati, assunzioni clientelari e di aver favorito stipendi e consulenze

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di Angelo Barraco
 
Bari – Chiuse le indagini sul crac della Divina Provvidenza che ammonta a 500 milioni di euro. E’ stato notificato l’avviso a 28 persone che sono accusate a di associazione a delinquere, corruzione, bancarotta fraudolenta. Inoltre sono accusati di spreco di denaro pubblico, bilanci falsificati, assunzioni clientelari e di aver favorito stipendi e consulenze. La Divina Provvidenza si trova attualmente in amministrazione straordinaria, ricordiamo inoltre che fu fondata nel 1922 e si occupa della cura di persone con attività intellettive compromesse. E’ convenzionata con il servizio sanitario della Puglia e della Basilicata. Tra gli indagati c’è il senatore Antonio Azzollini (Ncd). Le indagini si incentrano sul crac da 500 milioni di euro che ha subito la Congregazione Ancelle Divina Provvidenza, avente sedi a Bisceglie, Foggia e Potenza, attualmente si trova in amministrazione straordinaria. Nell’inchiesta sul crac delle case di cura Divina Preovvidenza che erano gestite dall’ente religioso denominato “Congregazione Ancelle della Divina Provvidenza opera Don Uva onlus”, sono stati sequestrati dai finanzieri 32 milioni di euro più un immobile che era destinato a una clinica privata e appartenente all’ente “Casa di Procura Suore Ancelle della Divina Provvidenza”. Secondo l’accusa l’intestazione dell’immobile ad enti ecclesiastici aveva il fine di sottrarre i soggetti ai creditori ergo allo Stato. Il crac delle Case ammonta a 500 milioni di euro e i debiti nei confronti dello Stato ammontano a circa 350 milioni di euro. Antonio Azzollini  si è inoltre dimesso da presidente della commissione Bilancio di palazzo Madama. Su di lui vi è la richiesta agli arresti domiciliari della procura di Trani. Il presidente Dario Stefano, presidente della Giunta per le Immunità del Senato, ha proposto il “Si” alla richiesta di arresto. Il voto sul caso Azzollini è stato rinviato dalla Giunta a domani, Dario Stefano spiega che “La richiesta di rinvio  è stata avanzata da alcuni gruppi ed è stata approvata all'unanimità. L'impegno, però, è a chiudere entro domani, Si rinvia a domani – spiega Giovanardi (Ncd) – perchè questo non è un linciaggio”. Iter processuale: E’ stata rigettata la richiesta di revoca agli arresti domiciliari per il senatore Antonio Azzollini, lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Bari. Tale misura restrittiva è stata disposta dalla Procura di Trani in data 10 giugno nell’ambito dell’inchiesta sul crac Divina Provvidenza ma non eseguita in attesa della decisione della Giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato.  

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