Redazione Lazio
COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (4° PARTE): LA DESTRA, LA SINISTRA, GLI INCENDI E IL FUTURO DELL’AZIENDA
Tempo di lettura 5 minutiI cinque autobus Cotral in fiamme nel solo mese di dicembre 2015 e la perdita di circa 1.5 mln di euro si aggiungono a quelli cominciati ad andare a fuoco dall’epoca della gestione Polverini
Published
9 anni faon
di Chiara Rai
Cotral – In Cotral quando i bus vanno a fuoco ci si strappano le vesti, si grida e ci si appella a presunti sabotaggi per ripartire con le denunce, come del resto è stato fatto contro gli operatori di esercizio e i propri meccanici quando non si è stati in grado di fornire il servizio.
Torniamo di nuovo a parlare dell'azienda di trasporto extraurbano controllata dalla Regione Lazio, guidata dal presidente Amalia Colaceci e dall’Ad Arrigo Emilio Giana, sempre sotto la supervisione dell'assessore regionale al Trasporto pubblico Michele Civita. La realtà che appare è quella di una evidente incapacità gestionale testimoniata fino ad oggi dai numerosi mancati servizi, dalla manutenzione dei mezzi carente, dalle perdite, dall'aumento dei costi, dal buco nel bilancio e soprattutto dalla mancata verifica dei documenti contabili da parte del Controllo Analogo regionale per accertare se vi siano falsi in bilancio e imputati crediti non ammissibili.
Cinque incendi in un mese non possono essere considerati di certo l’accumularsi ed il susseguirsi di eventi casuali, bensì sembrano piuttosto il risultato dello sbando gestionale di un’azienda, dell’incapacità di programmazione ed esecuzione della manutenzione dei bus.
I cinque autobus Cotral in fiamme nel solo mese di dicembre 2015 e quindi la perdita di circa 1 milione e cinquecentomila euro si aggiungono a quelli cominciati ad andare a fuoco dall’epoca della gestione regionale di Renata Polverini attraverso l'allora presidente Cotral Adriano Palozzi e l'AD Vincenzo Surace a partire dal 2012. Con l’inizio della gestione di Adriano Palozzi e di Vincenzo Surace, sotto l'allora assessore regionale Lollobrigida e proseguita poi nell'era di Zingaretti con l’assessore regionale Civita è iniziato il processo di distruzione e preparazione alla cessione del Cotral e dei suoi chilometri/contratto di servizio ai privati.
Fino agli inizi del 2012, ad esempio, nell’officina Cotral di Latina era svolta internamente l’80% della manutenzione sui bus e affidata all’esterno solo l’attività di carrozzeria. A Latina era stata istituita una scuola di formazione Cotral on the job, dove, ciclicamente, era effettuata la formazione ed il refresh degli addetti alla manutenzione, sulla base dei fabbisogni formativi di ogni addetto, fatti valutare dagli esperti della FIAT/IVECO, secondo un programma definito ma spesso mal digerito proprio dal trio Palozzi, Surace, e dall'allora consigliere Cotral Giovanni Libanori. Negli altri impianti della Cotral la manutenzione veniva effettuata internamente per circa il 60%.
L’accordo trasversale destra sinistra avrebbe come obiettivo la privatizzazione di Cotral ed il suo urgente svilimento e diminuzione di valore per cedere al salvatore della patria, probabilmente già conosciuto nelle segrete stanze, l’azienda regionale per pochi spiccioli. Un piano che non trova ostacoli da parte del presidente della commissione Trasporti della Camera Michele Meta (Pd) con le contrastanti teorie, buone per tutte le stagioni, dei prof Filippi e Mallamo, con gli attori di allora: Polverini, Lollobrigida, Palozzi Surace. Ma anche quelli attuali: Zingaretti, Civita, Colaceci, Giana.
Ma torniamo agli incendi: non la strana casualità che ha portato l'azienda regionale dei trasporti extraurbana a sporgere denuncia contro ignoti per sospetto sabotaggio, ma, a nostro parere, dolo manageriale e incapacità gestionale. Ma vediamo perché.
Dolo perché l’azienda ha distrutto e smantellato la Direzione Ingegneria e manutenzione, perché non garantisce la fornitura dei ricambi alle officine interne, perché ha distrutto l’organizzazione interna di manutenzione e non ha più garantito i livelli di comando. E non è tutto perché ha anche cercato di incolpare qualche ditta esterna ignara che non fa parte della partita di cessione in quanto ha più volte tentato di noleggiare da ben noti privati il servizio ovvero bus più autista e l’avere una diminuzione di bus potrebbe essere il giusto pretesto per raggiungere questo obiettivo a cui si oppose la smantellata dirigenza della manutenzione e il baluardo dei lavoratori.
Incapacità gestionale già al tempo di Polverini, Palozzi, Surace e ora in linea anche Zingaretti, Civita, Colaceci, Giana, avendo svuotato la Direzione Ingegneria di persone capaci fanno eseguire la manutenzione all’occorrenza ovvero solo quando c'è il guasto e non una manutenzione programmata e preventiva. Da qui forse la probabile causa degli incendi. Non è che dopo tutti questi incendi adesso si arrivi ad affidare all’esterno il sevizio di noleggio bus e conducente? Potrebbe essere una conclusione che troverebbe il consenso di molti.
La prevenzione dell’incendio dei bus richiede gestione e programmazione della manutenzione e quindi: pulire i radiatori dei bus con frequenza mensile per evitare il surriscaldamento dei motori, lavare i motori con frequenza quadrimestrale, effettuare mensilmente la verifica del serraggio del circuito di alimentazione e semestralmente la sua pulizia.
Queste attività in Cotral le aveva svilite Vincenzo Surace ed ora sono state completamente abbandonate. Inutile fare la caccia alle streghe e continuare con le denunce alla Procura della Repubblica. Un assessore serio, capace, indipendente e con l’interesse di valorizzare il servizio per i cittadini e l'azienda Cotral dovrebbe fare luce sugli incendi, invece di strapparsi le vesti.
E l'ex presidente Adriano Palozzi oggi consigliere regionale in commissione mobilità anziché gridare alle dimissioni di taluni personaggi potrebbe invece chiedere la nomina di una commissione tecnica sullo stato organizzativo della manutenzione e sulle manutenzioni effettuate sugli autobus andati nonché quelli attualmente in circolazione. Farsi un giretto presso gli impianti per parlare con il personale Cotral potrebbe essere foriero di verità.
I numeri sembrano dimostrare che Palozzi e Surace siano stati gli iniziatori dello stato attuale di Cotral: al tempo dell’insediamento di Palozzi e Surace il costo della manutenzione era di 0,27€/km, alla fine del 2012 il costo è passato a 0,40 €/km per arrivare con l’attuale gestione Civita-Colaceci-Giana ad attestarsi a 0,68 €/km con manutenzione non svolta e personale con morale a terra e non utilizzato e bus privi di manutenzione e buone probabilità di incendio bus (cinque mezzi andati a fuoco in 30 giorni).
Desta preoccupazione leggere la nota Cotral in cui si afferma: "In poco più di un mese cinque mezzi sono bruciati per motivi ancora da definire. Gli accertamenti svolti dai tecnici dell'azienda non hanno permesso di risalire alle cause che hanno generato gli incendi. Tuttavia da una prima ricognizione è stato possibile tracciare il percorso manutentivo delle vetture che fanno capo alla medesima officina esterna". Quanto accaduto a Pomezia e a Fiumicino, sono due dei tanti episodi allarmanti, assolutamente ingiustificabili, che mettono a repentaglio la vita dei pendolari laziali, ma non saranno gli ultimi considerando lo stato disorganizzativo e gestionale in cui versa ormai la Cotral.
La distruzione della Cotral traspare dai bandi di gara emessi per la sola manutenzione degli autobus negli ultimi due anni per un importo totale di € 473.418.650,04 che sottintendono l’esternalizzazione della manutenzione come di seguito.Difatto i bandi hanno come oggetto l’esternalizzazione a scapito delle strutture interne.
Due esempi per tutti la gara di pulizia degli autobus e la revisione motori e fornitura bus con global service: Nella gara di pulizia autobus nel punteggio tecnico è previsto un votazione elevata a chi pulisce il bus nel minor tempo: ebbene è in via di aggiudicazione la gara ad una società che ha dichiarato di pulire un autobus di 13 metri in 30 secondi. Complimenti, che efficienza! Il capitolato è stato impostato in modo da penalizzare la revisione dei motori, la sostituzione delle parti di ricambio e il costo della manodopera a scapito delle tariffe orarie del contratto nazionale di lavoro di categoria.
E che dire poi della fornitura in Globalservice di bus (e quindi penalizzando le attività interne) aggiudicata temporaneamente alla Solaris, in partnership con altre società, accreditata nella gestione Palozzi – Surace e rientrante nel gruppo dei privati che secondo l’on Michele Meta, l'assessore regionale Civita, la deputata Polverini e il governatore Zingaretti dovrebbero rilevare Cotral nella sua privatizzazione.
LEGGI LE PUNTATE PRECEDENTI:
COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (3 PARTE): LA SICUREZZA SCIVOLA SULLA MANUTENZIONE
COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (2 PARTE): GIANA E COLACECI SCIVOLANO SULLA TRASPARENZA
COTRAL, VASO DI PANDORA DUE (1 PARTE): L'ERA COLACECI. L’INCHIESTA CONTINUA…
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