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Roma

COTRAL, TRA POLEMICHE E TAGLI: MENO PROPAGANDA E PIU' FATTI

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Tempo di lettura 4 minuti Aurigemma (Pdl): "Anziché fare la guerra tra poveri è importante parlare con il regista principale: La Regione"

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Chiara Rai

Roma – “Questa è una guerra tra poveri e anziché pensare di addossare le colpe all’Atac bisognerebbe immediatamente organizzare un incontro in Regione e provare a dare una soluzione per risolvere la questione dei lavoratori”. Sono stati chiesti ulteriori chiarimenti al consigliere regionale Pdl Antonello Aurigemma il quale in una nota precedente ha espresso stupore per le dichiarazioni del consigliere del Cotral Giovanni Libanori. Quest’ultimo, infatti, imputa il mancato pagamento delle quattordicesime ad Atac dichiarando che Atac SpA, rea di essersi appropriata dei fondi derivanti dalla vendita dei titoli di viaggio Metrebus (consorzio Atac/Cotral/Trenitalia) per oltre 50 milioni di euro, avrebbe costretto Cotral  nella condizione di non pagare alla sua scadenza naturale la 14^ mensilità ai dipendenti.

Dato che la nostra redazione spesso e volentieri tende a spegnere i fervori politici ed accendere i riflettori sulle reali problematiche (esempio è l'intera vicenda dei Tpl della quale abbiamo seguito l'evolversi fino all'ormai non più recente incontro delle varie aziende di trasporto locale con l'ex assessore regionale Luca Malcotti –  [ Articolo del12/12/2012 LAZIO, TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE SI IMPEGNA E I SERVIZI RIPRENDONO ] ), abbiamo ritenuto opportuno, anche a seguito di bizzarre telefonate ricevute, evidenziare il seguente fatto: aldilà delle strumentalizzazioni politiche il quadro del consigliere Aurigemma appare cristallino e onesto e proiettato alla risoluzione piuttosto che al tentativo del consigliere Cotral di voler addossare le colpe alla sorellastra Atac.

“La Regione detiene la cabina di regia. – Continua il Aurigemma – un’azienda di trasporti ha spese impellenti, deve mettere il gasolio e non può aspettare. Il Comune di Roma vanta un credito enorme e anziché pensare, in questa delicatissima fase di tagli, che si favorisce Atac piuttosto che Cotral,  bisogna puntare a risolvere i problemi a monte. Ciò in considerazione del fatto che il trasporto pubblico capitolino e' in credito con la Regione Lazio per oltre 500 milioni di euro, e che anche Cotral vanta dei grossi crediti nei confronti della Regione. Dunque non si cerchi un capro espiatorio sul mancato pagamento della 14esima mensilità dei dipendenti Cotral quando tutti sanno benissimo che il Governo ha operato dei pesanti tagli ai trasporti. Quindi tutte le società di trasporto che fanno capo alla Regione soffrono, chi più e chi meno, la medesima condizione. A tal proposito – conclude Aurigemma – convocherò un tavolo in Regione con tutte le parti interessate per cercare una soluzione”. 

Da rivedere è senz’altro l’intero sistema dei trasporti, carrozzoni che spesso e volentieri vengono utilizzati come sedie comode a disposizione di regie politiche del momento.

Tanto è venuto già fuori.  Infatti recente è la notizia di un presunto concorso pubblico indetto ad hoc per l'assunzione di 140 autisti raccomandati al Cotral. Una inchiesta della Procura sui posti di lavoro “pilotati” all'interno dell'azienda di trasporto pubblico regionale già finita nel mirino della magistratura per l'impiego sospetto di 280 persone tra operai e addetti all'amministrazione attraverso esami mascherati (biennio 2008- 2009 sotto Surace).

I dirigenti e vertici potrebbero iniziare a vagliare l'ipotesi di dimezzarsi gli stipendi per pagare le 14 esime ai dipendenti, occupandosi di diminuire i disservizi per gli utenti. Se è vero che gli stessi vertici Cotral non ricevono gli stipendi da mesi, dessero un segno tangibile del loro interesse per pendolari e soprattutto per i lavoratori in difficoltà, rinunciando al credito finora accumulato grazie alle generose indennità.

   24/06/2013 COTRAL, MANCATO PAGAMENTO QUATTORDICESIME

   25/05/2012 COTRAL: ECCO GLI STIPENDI DEL CDA

   12/12/2012 LAZIO, TRASPORTO PUBBLICO: LA REGIONE SI IMPEGNA E I SERVIZI RIPRENDONO

 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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