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Redazione
Tuona il consigliere regionale FI e vicepresidente della commissione Mobilità, Adriano Palozzi dopo l'articolo de L'Osservatored'Italia, che su cotral ha pubblicato un dossier di oltre 100 pagine, dove si da notizia del licenziamento di sei dirigenti. L'ex presidente Cotral ne ha per tutti: “Sei dirigenti di assoluta professionalità licenziati in tronco, senza preavviso, senza stipendio, da un giorno all’altro, ma Cotral così risparmia 400mila euro. Nessuno scrupolo – prosegue Palozzi – nessuna coscienza che morde: né quella di Arrigo Giana, né quella di Amalia Colaceci, né quella di Nicola Zingaretti, il governatore del Lazio che non ha proferito parola sul fatto e che, anzi, a detta dei giornali, avrebbe lasciato applicare alla lettera ai vertici della Compagnia regionale il teorema delle “3R”: risanamento, razionalizzazione e risparmio. Ma anche “R” come ricorso: quello che certamente vinceranno i sei licenziati (quadri assunti a tempo indeterminato, poi dimessisi e quindi assorbiti con la qualifica di dirigenti), quello che hanno già vinto i dipendenti ingiustamente trasferiti a centinaia di chilometri da casa, con cause perse di cui Cotral paga le spese processuali. Questi soldi non li risparmiamo, Presidente? “R” come ridicolo se non fosse che è abominevole vedere che chi licenzia i dirigenti a 70mila l’anno, è uno che ne prende 150mila l’anno e che risponde a due (ad e presidente) che insieme ne prendono quasi 300mila all’anno. Questi non sono sprechi da tagliare, Zingaretti? E, intanto, dai vertici Cotral annunciano pure l’avvio di selezione per nuovi incarichi dirigenziali. Dove il risparmio, presidente? Infine, R come responsabilità di portare definitivamente al collasso una delle aziende di trasporto su gomma più grandi d’Europa per darla magari in pasto a qualche privato che già in passato ha manifestato l’interesse ad acquisire la ricca torta della mobilità su gomma della regione Lazio. E’ come uomo e come amministratore pubblico che questa vicenda mi indigna. Non si buttano per strada sei madri e padri di famiglia da un minuto all’altro – conclude – e non con questa modalità, perché, senza essere un avvocato, mi sembra chiaro che di un licenziamento operato per difformità contrattuali è più responsabile l’azienda che lo ha proposto, rispetto a chi si è limitato a sottoscriverlo. In ultimo, voglio sottolineare che a fronte di questa plateale azione di risanamento, finora abbiamo assistito solo a una serie di assurdità senza neanche aver visto ancora un bullone dei nuovi autobus nuovi, promessi entro la primavera 2016. Per forza, siccome i vertici erano troppo impegnati a capire come licenziare i 5 dirigenti meno pagati più un sesto ben retribuito ma ad un passo dalla pensione, mica si potevano concentrare a scrivere bene il capitolato d’appalto. Tanto poco importa se i pendolari devono aspettare almeno un altro anno per viaggiare un po’ più decentemente. Mi attiverò in tutte le sedi per fermare questa indecente gestione dei vertici Cotral”.
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