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Cronaca

COTRAL: LA GRANDE VERGOGNA!

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Il presidente Cotral Domenico De Vincenzi , d' accordo con l'amministratore Delegato Cotral Vincenzo Surace ha convocato per martedì 16 settembre un consiglio d’amministrazione con all'ordine del giorno, tra gli altri, il premio di risultato per i dirigenti.

 

In tutto questo vorremmo chiedere al Governatore del Lazio Nicola Zingaretti perché tutto questo viene permesso? Il premio di risultato può essere ancora bloccato. Ma non lo facciamo. Non gli chiediamo di arrestare questa vergogna. Un anno fa fu proprio il presidente della Regione Zingaretti che quando ripianò a Cotral i primi 26 milioni disse che avrebbe rinnovato. Che succede? Perché non si è agito più e sono passati altri 365 giorni?

 

di Chiara Rai



Cotral – Loro premiati e noi mazziati, verrebbe voglia di dire. Ma non lo diciamo. Chi l’avrebbe mai detto che dopo ben 10 puntate di inchiesta su “Cotral: “Apriamo il vaso di pandora” dovessimo tornare sull’argomento più sgomenti di prima riguardo lo sperpero di denaro pubblico.

Non c’ è limite all’ingordigia, verrebbe voglia di dire, ma non lo diciamo: Mai come in questo periodo la società di trasporti del Lazio – Cotral – ha calcato la scena nelle pagine dei quotidiani ma non solo. Cotral è presente sui social con gruppi che si sono uniti per la disperazione dei disservizi, nei tweet rabbiosi dei pendolari, sulle bacheche multimediali di migliaia di persone. Tanta fama è dovuta ad una gestione che fa chiacchierare perché predilige gli affidamenti diretti, gli stipendi d’oro dei dirigenti, le liquidazioni ad personam, il rischio di frode e di doppie fatturazioni.

Avremmo avuto il desiderio di ricordare anche questi spiacevoli equivoci. Ma non lo facciamo! Adesso vi chiederete perché torniamo a scrivere, ma perché il fondo non è stato ancora toccato e se qualche illuso ha pensato che peggio di così non poteva andare si sbaglia.

Il presidente Domenico De Vincenzi , d' accordo con l'amministratore Delegato Vincenzo Surace (sì, sempre i loro i nominati della Polverini che mantengono la postazione in attesa del cambio di guardia) ha convocato per martedì 16 settembre un consiglio d’amministrazione con all'ordine del giorno, tra gli altri, il premio di risultato per i dirigenti. No, non e' uno scherzo anche se avremmo desiderato che lo fosse: Gli utenti non capiscono un bel niente. Va tutto alla grande. Ottimi risultati per un thriller horror: un bilancio trapezista, un finanziamento infinito dalla Regione Lazio, il rosso profondo della spirale economica, un crollo del servizio vertiginoso, le inchieste, i rapporti inquietanti del collegio dei sindaci e intanto che si fa per ammazzare il tempo? Nulla di tutto ciò è vero e per controcanto, allo stipendio netto di 11 mila euro al mese riservato a Vincenzo Surace (meravigliosa Polverini ), ai 7 mila di Arcangeli, Ricevuto, Tanzi, Blasucci, Turriziani…. il Cda, preso da un appetito inarrestabile decide di aggiungere una cifra netta di almeno 30 mila euro per ognuno di questi signori.

Una vergogna di questi tempi. Davvero una vergogna e intanto il Governo parla di “ferie solidali” di auto blu all’asta, delle Forze dell’ordine che non devono lamentarsi se gli stipendi sono bloccati da cinque anni. Una vera vergogna che avrebbe potuto essere evitata con un atto di buonsenso.

Non diciamo che tutti non siano meritevoli ma a questa voragine di sperperi senza fine si poteva pur mettere un freno nel non concedere i premi di produzione o nel riceverli e poi automaticamente rinunciarvi. Questi sono soldi della collettività.

All'ordine del giorno c'è anche la ripresa della discussione sul licenziamento del dirigente Cotral Blasucci, tornato in auge con la Polverini per supportare Surace ma durato solo cinque mesi al Personale, sarà perché forse gli è andata a monte come quando dirigeva la lotta all'evasione tariffaria? Lì, vorremmo dire che si è trattato di un flop. Ma non lo diciamo. E pure Blasucci e' tra i dirigenti piu pagati d'Italia. E che lavoro avrebbe svolto? Nei cinque mesi passati a dirigere il Personale, lo immaginiamo super impegnato a scandagliare, studiare, analizzare, la vita e le opere (a partire dalla nascita) del suo predecessore Vincenzo Maccauro su direttiva di Surace. Allora pensavano che volesse scrivere un libro su Maccauro. Scherzi a parte, questo lavoro lo ha portato a produrre delle prove per far licenziare gli ormai famosi tre dirigenti che sono poi state tutte smentite e contestate dalla Magistratura.

Quanti danni però! Si pensi che l'avvocato di Vincenzo Surace, che difende la Polverini e la “dama bianca”, ha incassato in questi due anni per la causa Maccauro (senza cavarne un ragno dal buco finora) e per recuperare crediti contro la Regione e l’ATAC , circa 600 mila euro. Oggi decidono di licenziare Blasucci. Già una volta si tentò di farlo, ricordate? Lui si ammalò improvvisamente per sei mesi. In tutto questo vorremmo chiedere al Governatore del Lazio Nicola Zingaretti perché tutto questo viene permesso? Il premio di risultato può essere ancora bloccato. Ma non lo facciamo. Non gli chiediamo di arrestare questa vergogna. Un anno fa fu proprio il presidente della Regione Zingaretti che quando ripianò a Cotral i primi 26 milioni disse che avrebbe rinnovato. Che succede? Perché non si è agito più e sono passati altri 365 giorni?

Eppure per insediare a Cotral patrimonio un pensionato da 12 anni con contratto triennale c’è voluto un batter d’occhio. E se altrettanto velocemente nominasse un nuovo Cda, magari con una donna al timone! Sarebbe una rivoluzione. Allora Cotral potrebbe davvero riprendersi. Nuovo Cda purché non lottizzato con incapaci e senza titoli: una bella sfoltita ai dirigenti dalle uova d’oro che sono otto di cui 6, almeno per quanto ci risulta, possono usufruire di pensione da 5 mila euro netti. Il reintegro dei tre licenziati e un bel “si riparte”, da dove il discorso si era interrotto. Ogni giorno di ritardo al cambiamento e' un regalo alla mala gestio

Vi invitiamo a leggere il dossier pubblicato dal nostro giornale… realizzato in solitaria!

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Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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