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Redazione Lazio

Cotral, bufera giudiziaria: 50 indagati accusati di attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d'ufficio e falso

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Tempo di lettura 2 minuti "Dobbiamo rubà nei modi giusti" diceva al telefono l'imprenditore 55enne romano arrestato oggi

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Red. Cronaca


COTRAL – Per anni hanno fatto risultare gli autobus perfettamente funzionanti, ma in realtà la manutenzione non veniva mai effettuata e i mezzi circolavano senza gli standard di sicurezza o subivano continui guasti: è l'accusa che la Guardia di Finanza rivolge ad una cinquantina di persone tra imprenditori e dipendenti del Cotral, l'azienda regionale dei trasporti del Lazio. Nei loro confronti, a vario titolo, è scattata l'iscrizione nel registro degli indagati con l'accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti, truffa ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, abuso d'ufficio e falso.
 
In manette è finito il titolare di una società affidataria dell'appalto per la manutenzione e riparazione degli autobus. L'indagine, condotta dai finanzieri del comando provinciale di Roma, è durata due anni ed ha fatto emergere una "reiterata e spudorata" condotta delle società appaltatrici che, con la complicità dei dipendenti del Cotral, hanno certificato la manutenzione, incassando somme per prestazioni mai eseguite. Le indagini sono partite in seguito ad una denuncia presentata dai vertici del Cotral, allarmati dai continui guasti agli autobus che provocavano continui disservizi e disagi ai cittadini del Lazio. La stessa azienda aveva anche avviato un'ispezione interna al termine della quale erano emerse diverse criticità nei rapporti con le ditte appaltatrici.

Problemi che sono stati segnalati e hanno dato il via all'indagine della Guardia di Finanza. Gli accertamenti degli uomini del Nucleo di polizia tributaria hanno portato alla luce un "collaudato sistema di frode" ai danni di Cotral, messo in piedi da dipendenti e società appaltanti. "Dobbiamo rubà nei modi giusti" diceva al telefono l'imprenditore 55enne romano arrestato oggi, proponendo sistemi ancor più raffinati per non farsi scoprire e per continuare a truffare l'azienda. In particolare i finanzieri hanno scoperto che la manutenzione non veniva effettuata, anche se gli organi di controllo aziendali attestavano il contrario, e, in caso di sostituzione di pezzi, al posto di quelli nuovi e originali venivano utilizzati pezzi di ricambio usati e ripuliti. Inoltre, qualora era l'azienda stessa a fornire il pezzo da cambiare, questo veniva preso dalle ditte incaricate della manutenzione e rivenduto, mentre sull'autobus veniva montato un pezzo usato o ripulito. Il tutto, ovviamente, con la complicità dei dipendenti del Cotral. La mancata manutenzione riguardava anche pezzi importanti del bus, come il sistema frenante e le parti meccaniche principali. Il
 
Ma non solo: un controllo su circa 1.400 mezzi, praticamente la quasi totalità dei bus Cotral, ha fatto inoltre emergere che anche i cronotachigrafi digitali non venivano revisionati dall'impresa che aveva vinto l'appalto, che però forniva la necessaria certificazione. Dall'analisi dei sistemi di geolocalizzazione è infatti emerso che nelle date in cui veniva attestata la revisione, i mezzi era in realtà regolarmente in servizio. I finanzieri hanno così sequestrato all'azienda disponibilità finanziarie per circa 91mila euro, l'importo che il Cotral ha pagato per la taratura dei cronotrachigrafi.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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