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Redazione Lazio

COTRAL: ATTENTI A NON ALIMENTARE L’ANTIPOLITICA

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Tempo di lettura 3 minuti Ancora un rinvio sine die, per la nomina del nuovo cda

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Siamo in possesso di una email, che metteremo a disposizione soltanto della Magistratura o del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti qualora ci venisse chiesto.

 

di Chiara Rai

Cotral – La storia è semplice: oggi venerdì 3 ottobre l’attuale Cda avrebbe dovuto levare le tende e invece è tutto saltato a data da destinarsi.

Se dalle istituzioni si offrono argomenti per cadere nel qualunquismo, si rischia una situazione di tutti contro tutti. Si pensi per esempio a quanto accade a Corcolle. I servizi non ci sono e allora la gente se la prende nei confronti di chi sta peggio o si scaglia contro quei poveri operatori dei servizi, che talvolta circolano in quei quartieri.  Che succede allora? “ via la politica, ci facciamo giustizia da soli”.

E così è a tutto campo. Tutto ciò che è pubblico, oggi, al contrario di un decennio fa, non è considerato come una conquista per lavoratori e utenti, ma è considerato ormai come un ostacolo ai propri diritti costituzionalmente garantiti. Così vale per Cotral.

Ci chiediamo la politica cosa fa di fronte a presunte illegalità più volte denunciate sulle pagine del nostro quotidiano. A tale riguardo è disponibile il nostro dossier [CLICCARE PER LEGGERE IL DOSSIER]

Dunque, che fa la politica di fronte ad un crollo del servizio che non ha precedenti (soltanto oggi l’Ad Surace asserisce che mancano 350 autisti mentre ai tempi della Polverini diceva che gli autisti erano in eccedenza), di fronte ad un deficit cronico da 20 milioni di euro l’anno (Cotral è la sesta società peggiore del Tpl nazionale), di fronte alle dichiarazioni del governatore Zingaretti di voler voltare pagina. Ciò che ravvisiamo è un inspiegabile immobilismo.

O forse più d’una spiegazione in realtà c’è. I motivi potrebbero essere sostanzialmente due:

O perché tra politici non si mettono d’accordo su come occupare le poltrone del nuovo Cda o per permettere all’attuale Cda di concludere alcune nebulose questioni che non ci è dato conoscere.

Nel primo caso sarebbe vergognoso perché non si tiene conto del distacco che hanno ormai i cittadini dalle istituzioni,  quei cittadini che ancora credono, e meno male, nei partiti e nella democrazia. Si pensi addirittura che Di Cori, lo stesso segretario del circolo Pd Cotral (nonostante sia distaccato ormai alla sanità da tempo) racconta in una lettera di due giorni fa ai propri iscritti che la politica fa schifo perché fa solo clientela e promozioni ( si badi bene che lui non sembrerebbe escluso dalla cerchia dei fortunati), ben vengano i tecnici dirigenti tecnici per il nuovo Cda. Il colmo detto da chi sembrerebbe voler a tutti costi additare la pagliuzza nell’altrui occhio senza menzionare la trave che è nel proprio.

Nel secondo caso, dicevamo, siamo in possesso di una mail, che metteremo a disposizione soltanto della Magistratura o del governatore della Regione Lazio Nicola Zingaretti qualora ci venisse chiesto, che riporta un colloquio confidenziale nel quale si dava per certo che, per una serie di motivi ben precisi esposti nella mail, l’assemblea dei soci del tre ottobre non si sarebbe tenuta.  Noi ancora non ci crediamo.

In questo quadro ci sono voci che continuano a rincorrersi, c’è chi rimane sgomento e disilluso, ma ci sono invece altri personaggi  che ancora aspettano di saziare il loro appetito e non mollano gi scranni occupati ai tempi della Polverini. 

In tutto questo l’Amministratore Delegato Vincenzo Surace continua con i suoi comunicati stampa trionfalistici, lui, sopravvissuto alla Polverini e conscio insieme ad altri, che qualora dovessero perdere questo posto, ci vorrà del tempo prima che torni una congiuntura astrale a loro così favorevole alla cui scia fecero luce e clamore personaggi della caratura di Fiorito, la Dama Bianca e altri. Infatti, di recente ogni volta che viene criticato, l’Ad parla d’altro ricordando il suo impegno nel riparare i presunti danni  che a suo dire sarebbero stati prodotti dai tre dirigenti licenziati e addirittura rinviati a giudizio o condannati almeno due anni. Sempre secondo lui,  sappiamo che non è così e che si tratta di notizie tendenziose fatte circolare ogni tre mesi da alcuni giornalisti.  Tanto per ricordare, uno dei dirigenti era al Personale, che non è un centro di costo, l’altra all’Esercizio da un solo anno e l’altro alle manutenzioni. Ma si badi bene che il responsabile dell’esercizio  e delle manutenzioni, da dieci anni a questa parte è stato ed è Arcangeli, oggi braccio destro dell’Ad.

Si potrebbe quindi avanzare un appello all’attuale governatore della Regione Nicola Zingaretti affinché sconfigga l’antipolitica. E’ un atto di coraggio che se intrapreso non avrà ripercussioni da parte di nessun consigliere sebbene palesemente in disaccordo con le scelte del presidente. Di certo nessuno metterebbe a rischio la propria poltrona.

Le scelte coraggiose e innovative andrebbero prese subito.  Ogni giorno ulteriore che passa è un colpo alle istituzioni, all’immagine di chi detiene il timone della Regione Lazio e soprattutto è un danno ai cittadini e lavoratori di Cotral.

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
.

il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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