Redazione Lazio
COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – QUINTA PARTE: ERG, TRASFERIMENTI MILIONARI E DIRIGENTI INTOCCABILI
Tempo di lettura 6 minuti11 milioni di euro dalla Cotral SpA alla Cotral Patrimonio per la Claves, Ex Erg al centro della bufera in Atac, nell’inchiesta sulla bigliettazione per truffa ai danni dei cittadini e aziende
Published
11 anni faon
di Chiara Rai
Cotral – L'inchiesta – Senza voler entrare nel merito di precisazioni recenti che non aggiungono ne tolgono nulla alla nostra inchiesta, fondata su documenti scritti e prove documentali, continuiamo ad approfondire altri temi che come sempre focalizzano l’attenzione sullo sperpero di soldi pubblici.
All’interno di questa nostra inchiesta COTRAL, APRIAMO IL VASO DI PANDORA non si può tralasciare la bigliettazione e la verifica dei titoli di viaggio: due facce della stessa medaglia.
Nell’aprile del 2012 c’è una delibera, approvata dal Cda di Cotral all’unanimità, che destina quasi 11 milioni di euro a Cotral Patrimonio per la Claves, Ex Erg.
La nostra attenzione allora si concentra maggiormente su questa storia perché proprio la Erg è al centro della bufera in Atac, nell’inchiesta sulla bigliettazione per truffa ai danni dei cittadini e delle aziende. Questa delibera Cotral suscita una domanda più che legittima: quanto costa questo sistema? Sicuramente conosciamo con precisione il costo del trasferimento del Sistema di Bigliettazione Elettronica da Cotral Spa a Cotral Patrimonio Spa avvenuto di fatto nell’aprile del 2012. Ben 10 milioni 923 mila e 445 euro per validatori, localizzatori, server depositi, access point, palmari, POS e terminali di gestione Smart Card.
Il trasferimento è avvenuto su indicazione della direzione regionale Trasporti, ai tempi del centrodestra. Secondo gli accordi, a Cotral Patrimonio rimane in capo l’assegnazione del sistema di bigliettazione elettronica, dei beni che la compongono e della relativa manutenzione mentre a Cotral Spa la gestione della rete di vendita e dei ricavi da traffico. I terminali di vendita POS e i terminali di gestione Smart Cards rappresentano un ingente patrimonio acquisito con soldi pubblici che giace, perlopiù, inutilizzato.
Ma vogliamo essere più specifici. Dal 2010: 1 terminale POS è in esercizio test presso la biglietteria di Viterbo, Riello 2 terminali POS sono sempre in test nella sede di via Alimena Oltre mille terminali POS sono nella sede di via Mirri I terminali di gestione Smart Cards si trovano a via Alimena e nel deposito di via Mirri. Quali risultati ha prodotto questo passaggio milionario? Era necessario? Sono stati montati tutti i mille e passa POS?
Ma esploriamo l’altra faccia della medaglia. Parliamo infatti del servizio di verifica titoli di viaggio (si chiama Comov) cioè quello che per missione deve lottare e stanare l’evasione tariffaria, e che invece non ha mai colpevolmente funzionato come avrebbe dovuto e potuto.
La storia è questa. E’ dal almeno il 2006 che questo servizio è diretto dal dirigente Silvio Blasucci che, per inciso, è insieme ad altri due dirigenti il più pagato al Cotral. Il costo del dirigente è di circa 160 mila euro l’anno, cui si aggiunge un premio di risultato annuo che va dal 35 al 40 per cento dello stipendio (circa altri 40 mila euro netti). Questo servizio ha anche dei quadri. Sotto questi “capi”, dirigente e quadri appunto, ci sono circa quaranta verificatori, considerati da essi stessi insufficienti come numero.
Allora al dirigente Silvio Blasucci viene un’idea: si fa affiancare per farsi spiegare (a lui che è appunto fra i più pagati) come lottare meglio contro l’evasione tariffaria. Quindi in affidamento diretto sceglie (di gare di appalto non se ne parla), lui e l’amministratore delegato di allora, la società Sbc.
Questi della Sbc gli “insegnano” come combattere e stanare gli evasori e prevedono anche che questo nuovo metodo comporti un tot di aumento di entrate per il Cotral. Il paradosso del contratto, previsto tra le parti, è che in base alle nuove entrate presunte, la Sbc prende a monte, in soldi veri, la percentuale prevista. E così nel 2010 e nel 2011 la Sbc incassa 400 mila euro l’anno sui presunti risultati conseguiti. Mentre, ovviamente le entrate previste per il Cotral non sono quelle che avrebbero dovuto essere.
Quindi il servizio Comov più costoso d’Italia, ha prodotto risultati che lo vedono fanalino di coda nella classifica nazionale della lotta all’evasione tariffaria delle aziende di trasporto pubblico. Su segnalazione dei dirigenti interni che evidenziano il paradosso del contratto, il Collegio dei Sindaci denuncia il tutto alla Corte dei Conti e Cotral “straccia” il contratto. A quel punto la Sbc fa ricorso e nasce un contenzioso.
E allora che succede, vi chiederete? Il Cda, preoccupato, prendendo atto dell’operato di Silvio Blasucci affida a Paolo Toppi, consigliere d’amministrazione Cotral, di seguire quel servizio (anche qui ritorna questa ingerenza dei consiglieri politici di un Cda nella gestione quotidiana che è campo dei dirigenti, come per esempio ha fatto Giovanni Libanori nei confronti della Cometa Srl).
E allora Paolo Toppi che fa? Come prima cosa distoglie una verificatrice e la rende momentaneamente impiegata e amministrativa ( al momento fino a tutto luglio 2014). Poi resuscita la Sbc. Perché? Su suggerimento di chi? Paolo Toppi racconta che grazie a lui gli introiti sono aumentati di tre milioni di euro mentre il dirigente Arcangeli dice ufficialmente ai sindacati l’esatto contrario.
Sembra il solito balletto di dichiarazioni contraddittorie, ma il dramma è che la gestione Cotral appare critica e spesso ai limiti della liceità. Qualcuno si chiederà ma Silvio Blasucci? Non preoccupatevi, Silvio Blasucci continua a prendere non solo lo stesso stipendio ma addirittura fino all’anno scorso anche il premio di risultato. Il risultato è opinabile e a nostro avviso scarso ma lui guadagna lo stesso. Addirittura nasce una forte alleanza con l’Ad Vincenzo Surace nominato sotto il governo in Regione di Renata Polverini il quale addirittura encomia Silvio Blasucci per il lavoro svolto.
Tra l’altro, del Cda di cui faceva parte Vincenzo Surace era presente il segretario generale della Regione Lazio Ronghi, collega di sindacato dell'ex governatore Renata Polverini venuto appositamente dalla Regione Campania e che aveva come capo de suo staff la cosiddetta “Dama Bianca”, Federica Gagliardi, la signora accusata di traffico internazionale di stupefacenti e che solo quattro anni fa accompagnava Silvio Berlusconi al G8 di Toronto e poi a Panama e in Brasile.
Grazie ai suoi “ottimi risultati”, il dirigente Silvio Blasucci viene rimesso a capo del personale come ai tempi di Francesco Storace. E rimane lì il tempo necessario per presiedere una commissione interna che appare illegittima in quanto esiste l’Audit per statuto per giudicare il lavoro dei suoi colleghi, poi inopinatamente licenziati senza attendere il corso della Magistratura. E tra l’altro l’accusa principale, quella di falso sollevata da Silvio Blasucci e Vincenzo Surace, è stata archiviata.
Il tempo necessario per svolgere questo lavoro, illegittimo appunto, (si pensi che gli altri dirigenti si sono rifiutati a presiedere tale commissione) ed ecco che Silvio Blasucci viene non solo tolto da capo del personale ma il Cda decide di licenziarlo. Ma Silvio Blasucci, a questo punto, si ammala (sei mesi, caso vuole, è il limite del computo allo scadere del quale il dirigente scende ad un terzo dello stipendio). Torna dopo sei mesi di grave malattia. Blasucci deposita il ricorso contro Cotral per la sua “dequalificazione” e continua con dichiarazioni contro Domenico De Vincenzi e Vincenzo Surace, “due uomini contrapposti ma che trovano sempre la quadra sulle cose” (come dice negli interrogatori, dove attacca pesantemente Domenico De Vincenzi).
Da voci interne all’azienda, si racconta che lui si sarebbe aspettato almeno 500 mila euro, con la formula di accompagnamento alla pensione “per il lavoro che aveva svolto”. D’altronde se erano legittimi per Pasqualino Siggillino 200 mila euro a un mese dal compimento dei suoi 66 anni, perché non concedere 500 mila euro a lui che ne ha solo 63? Il Cda non lo licenzia più. Lo mettono a disposizione dell’Ad Vincenzo Surace: insomma pur rimanendo il più pagato rimane nei fatti pur senza compiti da svolgere. Questa è la storia della bigliettazione a Cotral, nelle prossime puntate andremo ancora più a fondo sui criteri gestionali adottati da Cotral e conseguenti rischi che ne conseguono.
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