Costume e società, italiani sempre con lo smartphone

 

di Marco Staffiero

 
Sempre connessi, sempre con quella "scatoletta" in mano, pronti a rispondere al primo messaggio o scattare subito la prima foto. E' l'immagine della stragrande maggioranza del nuovo cittadino del mondo. Si parla sempre di meno e comunicare è diventato impossibile. Ormai l'unica verità è rappresentata da una illusoria realtà virtuale. I dati che emergono dalla 'Global Mobile Consumers Survey 2016', una ricerca presentata da Deloitte e che coinvolge 31 Paesi tra i principali al mondo pongono delle domande: gli italiani trovano nello smartphone una fonte di distrazione dalla vita reale: quasi un quarto degli intervistati (21%) usa ogni giorno il telefonino per seguire i vip e i protagonisti dello showbusiness, conferendo all’Italia il primo posto in Europa per il 'gossip da smartphone', in netta contrapposizione con l’Olanda, dove solo il 7% degli intervistati segue i personaggi famosi sui social.
 
Gli italiani si divertono poi ad utilizzare il cellulare per giochi di realtà virtuale, come Pokèmon Go (13%), per cercare l’anima gemella (3%) e tentare la fortuna con le scommesse online (2%).Oltre a mettere il dito tra moglie e marito, il cellulare crea scompiglio anche tra vita privata e vita lavorativa: con l'utilizzo dei telefoni aziendali, la reperibilità diventa h24 costringendo a sacrificare tempo libero e ore di sonno per rispondere alle email, spesso anche durante la notte (83%). Il 57% delle persone in carriera controlla immediatamente il telefono al mattino, appena svegli, il 59% supera le 200 volte durante il giorno, l’80% si addormenta con il cellulare in mano.La ricerca evidenzia come gli italiani si affidino ai tradizionali siti web, per le attività più comuni, come leggere le notizie (67%) o prenotare viaggi (61%); per quelle più innovative, giocare (80%), controllare i social (72%) o cercare l’anima gemella (63%), scelgono di utilizzare le app.
 
Totale indifferenza tra le due opzioni si riscontra in un unico settore: quello dello shopping online (50 e 50). Il modello e la marca dello smartphone sono fattori che influenzano questa scelta: i possessori di iPhone utilizzano in media il 12% in più di App rispetto a chi dispone di un cellulare Samsung. Un'altra motivazione che spinge gli italiani ad affidarsi ai siti web è che il 57% ritiene le App inutili, mentre un 20% preferisce conservare la memoria sul telefono per foto e video.Un notevole incremento hanno invece subito le App di messaggistica istantanea: rispetto al 2015, il numero degli intervistati che dichiara di utilizzarle è cresciuto del 60%, mentre è salito del 45% il numero di coloro che accedono al profilo social mediante app. La classifica vede WhatsApp al comando con il 56% degli intervistati che lo utilizza costantemente, seguito da Facebook con il 39% e Instagram con l’11%.
 
Il sondaggio rivela come, sia in Italia che in Europa, i consumatori siano estremamente soddisfatti del proprio smartphone; il 69% degli italiani, infatti, lo promuove a pieni voti. Consensi minori, ma non in modo significativo nel resto d’Europa, dove in una scala da 1 a 10, il cellulare viene valutato con 8, 9 o 10 dal 68% dei tedeschi, 65% degli inglesi e il 59% dei francesi. L’Italia è il paese del mondo in cui si regalano più cellulari ai propri cari. Per quanto riguarda le case produttrici, l’83% dei clienti Apple suggerisce ad amici e parenti l’acquisto del telefonino. Al primo posto del mercato degli smartphone in Italia resta comunque Samsung con il 43% dei clienti seguito da Apple (15%) e Nokia (12%).
 
Sempre secondo la ricerca, spinti dalla scarsa disponibilità di reti Wi-Fi pubbliche e private a cui potersi connettere gratuitamente, il 52% degli italiani intervistati preferisce le reti mobili 3G e 4G al Wi-Fi (48%) assegnando al Paese un altro primato europeo. Sono tre le motivazioni principali di questa scelta: le migliori performance del 3G/4G, la necessità di condividere in tempo reale i video e la sempre crescente diffusione dei wearable (il 16% degli intervistati, infatti, ne possiede già uno, superando tedeschi e inglesi che si attestano entrambi al 13%). Oltre al confermato disagio di natura sociale, che danno i nuovi strumenti tecnologici, spesso viene volutamente messo da parte il grave danno verso tutta la saluta umana.Le onde elettromagnetiche della telefonia mobile e del Wi-Fi sono una struttura composta da microonde e da radiofrequenze. Sono stati misurati livelli allarmanti di radiazioni nelle vicinanze di router Wi-Fi, dei punti di accesso Wi-Fi e di computer portatili connessi al Wi-Fi: ad esempio a 2 metri di distanza sono stati riportati livelli fino a 3.000 µW/m², a 0,2 metri di distanza da un router Wi-Fi invece 8,8 V/m = 205,000 µW/m², mentre da un punto di accesso Wi-Fi sono stati misurati 7,5 V/m = 149,000 µW / m².
 
Un accreditato studio internazionale ha poi misurato 27,000 µW/m² a 0,5 metri di distanza da un computer portatile. Secondo ‘Le Linee Guida della Building Biology Evaluation’, questi livelli (oltre 1.000 µW/m²) sono classificati come una "estrema preoccupazione. Perché? Ciascuna di queste frequenze comporta una tossicità perché stimola la produzione di radicali liberi, interferisce con i geni responsabili della vitalità cellulare e interferisce con il corretto funzionamento di diversi organi, come il sistema nervoso centrale e quello riproduttivo.Forte di numerose avvertenze sulle radiazioni da Wi-Fi pronunciate negli ultimi anni da vari organismi pubblici e privati, nel 2014 una comunità medico-scientifica internazionale, composta da 238 scienziati provenienti da 38 nazioni nel mondo, ha presentato un appello alle Nazioni Unite e all'Organizzazione Mondiale della Sanità per ‘adottare norme di protezione a tutela della salute pubblica’ al fine di contenere l'esposizione dai campi elettromagnetici e della tecnologia wireless (WLAN e Wi-Fi).