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Cronaca

COSA NOSTRA PAGA IL MUTUO ALLA DONNA DEL BOSS: ECCO I DETTAGLI DELL'OPERAZIONE ANTIMAFIA DI PALERMO

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Tempo di lettura 3 minuti All'alba di oggi hanno arrestato 37 persone, la 38esima è ancora ricercata

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Redazione

Un boss dei boss, un "super boss", come lo definiscono gli investigatori: e' il ruolo svolto da Paolo Calcagno, reggente del mandamento di Porta Nuova, tra i fermati dell'operazione dei carabinieri di Palermo 'Panta Rei'. Calcagno, spiega il colonnello Salvatore Altavilla, comandante del reparto operativo del comando provinciale, "anche per la carica assunta e per il prestigio che Porta Nuova ha sulle altre famiglie, viene considerato una sorta di super capo, chiamato a dirimere le controversie esistenti pure in altri territori e mandamenti, anche al di fuori della citta'". Per l'ufficiale "gli arresti di oggi dimostrano come l'economia palermitana sia ancora condizionata da Cosa nostra. Sono in tutto 27 le estorsioni accertate, di queste 14 nei confronti di commercianti che operano nel centro di Palermo e 9 fuori dal territorio cittadino. Va comunque sottolineato che gli operatori economici hanno collaborato, denunciando o ammettendo il ricatto mafioso". L'organizzazione mafiosa, conferma Altavilla, "puntava anche al controllo del mercato ittico di Palermo, imponendo prezzi anche alle singole bancarelle e tendendo a far sparire dal mercato le ditte concorrenti a quelle sottoposte al controllo della mafia"

Cosa nostra paga il mutuo alla donna del boss, ritenuta la nuova capo cosca del mandamento di Porta nuova, Teresa Marino. È quanto emerge dall'operazione antimafia 'Panta Reì dei Carabinieri del Comando provinciale di Palermo che all'alba di oggi hanno arrestato 37 persone, la 38esima è ancora ricercata. Gli investigatori lo hanno scoperto anche grazie alle numerose intercettazioni registrate negli ultimi mesi durante l'indagine coordinata dalla Dda di Palermo. In particolare, gli inquirenti fanno riferimento a un dialogo il cui «contenuto risultava di estremo interesse, poiché si aveva piena contezza del fatto che a Teresa l'organizzazione mafiosa stesse addirittura pagando il mutuo di un'abitazione». Circostanza già emersa nel corso di un'altra conversazione del 23.05.2014 «in cui Teresa raccontava al genero Angelo De Simone che Paolo Calcagno aveva investito Alessandro Bronte di prendersi carico di tale incombenza». «Dal contenuto di questa conversazione, emergeva che il mutuo era stato acceso attraverso una prestanome compiacente che però si lamentava di essere stata ricompensata con pochi spiccioli e stava creando qualche problema che un altro interlocutore prontamente prospettava a Teresa», come scrivono i magistrati nel provvedimento di fermo. «Fabio D'Alia le diceva che quel giorno la donna non si era presentata in banca e aveva anche »sbagliato« a parlare al telefono, tanto da costringerlo a interrompere la chiamata: »…me ne sono andato in banca …inc… e ho fatto tutte cose senza di lei, però cosa devo fare con questa? Ci devo andare, cominciò a parlare pesante pure per telefono e io gli ho chiuso il telefono«, emerge da una intercettazione. Teresa Marino ascoltati i fatti, »immediatamente ordinava a Fabio di andare presso l'abitazione della donna per risolvere la faccenda («…tu ora lo sai dove devi andare? A limite ci vai a casa…» e «..ci vai con cosa… ci fai chiamare i maschi..»)

Teresa Marino, moglie del boss Tommaso Lo Presti, è la figura che fa da tramite tra il capomafia di Porta Nuova recluso al 41 bis e gli uomini della cosca. Fino a "reggerne" le sorti in prima persona. Lo sostengono i magistrati della Dda di Palermo. "La Marino – si legge nel provvedimento di fermo dell'operazione 'Panta Rei' eseguita dai carabinieri del comando provincia di Palermo contro i clan di Porta Nuova e Bagheria – in maniera indiretta, fungeva da 'faro' sugli odierni assetti del mandamento di Porta Nuova di cui lei era parte pienamente attiva, delineandone le gerarchie, le vicende criminali e le azioni delinquenziali che lo caratterizzano e ne rappresentano la fonte di sostentamento". Una certezza investigativa raggiunta grazie anche agli investigatori dell'Arma che sono riusciti a piazzare cimici in casa del boss, in via Cipressi a Palermo, riuscendo a "captare" incontri e conversazioni di assoluto rilievo. "Le prime conversazioni intercettate si rivelavano, immediatamente, di rilevante interesse – si legge – sia per il loro contenuto sia per la presenza, quali interlocutori, di soggetti di notevole interesse operativo. Quest'ultimo aspetto, infatti, avvalorava quanto premesso e denotava la piena organicita' della Marino al sodalizio delle cui vicende si occupava attivamente". Nel salotto di casa Lo Presti, nel giugno 2004 la Marino parla con Alessandro Bronte uno dei fermati, e ribadisce l'interesse del mandamento per gli stupefacenti. La donna boss sottolinea il suo peso "decisionale" rivestito all'interno del mandamento quando, per tranquillizzare il suo interlocutore e garantirgli la piu' ampia copertura del suo operato nel traffico di droga, gli dice che bastera' che ai sodali riferisca che aveva parlato con lei: "Al limite male che vada vieni a sapere cose, me l'hai detto a me per dirglielo non ti creare problemi…", "se questa e' una cosa che… tu falla… al limite me lo hai detto a me… gli dici no… glielo devo dire lui…"

Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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