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Latina

CORI – GIULIANELLO: BUFERA SUL PRESIDENTE E SEGRETARIO ASBUC

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Tempo di lettura 2 minuti Gravi irregolarità nella gestione dell'amministrazione separata beni uso dell’Asbuc

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Redazione

Cori / Giulianello (LT) – Il 7 ottobre 2014, durante il Consiglio ASBUC di Giulianello, il Consigliere Umberto Proietti, Capo Gruppo “No Usi Civici sulle case”,  ha chiesto le dimissioni del Presidente dell’ASBUC Luca Del Ferraro e del Segretario Marcello Marian, per le molte e gravi irregolarità riscontrate nel corso di due anni di amministrazione,  come di seguito riportate: 

1)    Le somme incassate di circa 300 mila Euro non sono state investite in Titoli del debito pubblico, come previsto nell’Art. 24 della legge n. 1766 del 16.06.1927.
2)    L’Amministrazione dell’ASBUC di Giulianello, lasciando completamente infruttiferi nel 2013  e  nel 2014  i circa 300 mila Euro incassati,  versati su un c/c ordinario, ha causato un danno erariale alla Comunità di Giulianello di  circa 12.400 Euro nei due anni.
3)    Il Resoconto consuntivo 2012 non è mai stato sottoposto all’approvazione del Consiglio.
4)    Il Resoconto consuntivo 2013, da approvarsi entro il 30.04.2014 come previsto nell’Art. 227 del D. L. 267/2000 – "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali", nel Consiglio ASBUC del 30.09.2014 non era ancora stato portato all’approvazione del Consiglio.   Il Resoconto consuntivo su richiesta di Umberto Proietti è stato portato nel Consiglio del 7.10.2014.
5)    Il 26 marzo 2014 il Presidente ha attivato una trattativa privata per il Servizio di Tesoreria, senza riproporre il Bando andato deserto nella prima pubblicazione.
6)    A Ottobre 2012 l’Amministrazione del Comune di Cori avrebbe dovuto versare all’ASBUC di Giulianello   Euro  1.171.000  per le Liquidazioni dei Diritti di Uso Civico incassate in 20 anni, come risulta dall’elenco comunicato al Presidente dell’ASBUC dall’Ufficio Usi Civici del Comune di Cori.    

A Dicembre 2012 il Comune di Cori ha versato all’ASBUC di Giulianello solo 250 mila Euro  e non ha restituito all’ASBUC i restanti 921 mila Euro, poiché impropriamente spesi.

L’Amministrazione comunale ha utilizzato le somme incassate dalle Liquidazioni e non le ha investite in Titoli del debito pubblico, come disposto nell’Art. 24 della L. 1766/1927. Nei 2 anni di gestione il Presidente dell’ASBUC non ha intrapreso nessuna azione scritta presso le istituzioni di competenza per far restituire la somma dovuta.

7)    L’Amministrazione ASBUC non ha notificato alla Regione Lazio e non ha registrato all’Ufficio Registro le Determinazioni delle Liquidazioni dei Diritti di Uso Civico fatte dall’inizio della sua attività:   i Cittadini hanno pagato quanto richiesto, ma l’iter amministrativo per far risultare le aree libere dai Diritti di Uso Civico non è stato portato a termine, nonostante che all’Ufficio Registro non si paga nulla per la registrazione.

8)    La data di convocazione dei Consigli dell’ASBUC non viene resa nota ai Cittadini in nessun modo.

9)    Il Registro del Protocollo ASBUC, al momento della presa visione da parte del Consigliere Umberto Proietti, in diverse pagine riportava numeri di protocollo scritti con il rigo in bianco.

“Ritengo che questa Amministrazione ASBUC abbia una gestione privatizzata non trasparente e che stia facendo solo danno alla Comunità di Giulianello”. Ha commentato Umberto Proietti Consigliere ASBUC di Giulianello

 

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Cronaca

Roma e Latina, traffico di droga: sequestro beni da 4,5 milioni a capi organizzazione

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Maxi sequestro di beni da circa 4,5 milioni di euro tra Roma e Latina. Ad eseguire il provvedimento di sequestro finalizzato alla confisca i poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura di Roma. Interessati beni e assetti societari, tra cui immobili e società riconducibili ai tre capi di un’associazione dedita al traffico di droga recentemente arrestati nell’ambito di un’operazione della Squadra Mobile coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Sulla base di accertamenti svolti dalla Divisione Anticrimine di Roma sarebbe emerso che dall’attività illecita avrebbero accumulato ingenti proventi reinvestendoli in parte in società di sale scommesse a Pomezia e Ardea e in una rivendita di veicoli a Roma, e, in parte, nell’acquisizione di proprietà mobiliari, immobiliari e in polizze assicurative. Tra i beni interessati dal sequestro disposto dal Tribunale di Roma – Sezione delle Misure di Prevenzione di Roma – 4 compagini societarie e 4 immobili, tra cui una villa di notevoli dimensioni con piscina.

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Cronaca

Cisterna di Latina, duplice omicidio: lei si è salvata scappando dalla finestra

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Desyrée Amato, la 22enne sopravvissuta ieri alla furia dell’ex fidanzato che a Cisterna di Latina ha ucciso la sorella e la madre della giovane (49 e 19 anni), è riuscita a salvarsi fuggendo dalla finestra del bagno dove si era rifugiata. Cristian Sodano, finanziere di 27 anni, dopo aver sparato alle due donne con l’arma d’ordinanza ha seguito la ragazza in bagno e ha sfondato la porta a calci. Lei è riuscita a scappare dalla finestra e a nascondersi in una legnaia in giardino, poi ha raggiunto la strada dov’è stata trovata in stato di choc. Nel pomeriggio di ieri l’uomo – originario di Minturno ma in servizio nel reparto navale di Ostia – è arrivato nella casa delle tre donne, nel quartiere San Valentino. Al culmine di un litigio ha aperto il fuoco. Alcuni quotidiani scrivono che l’uomo aveva dormito in quella casa soltanto la notte prima del duplice omicidio, nonostante la rottura sentimentale. “Ho litigato e poi ho sparato”, ha detti ai poliziotti che l’hanno arrestato.

Nei confronti di Sodano la procura di Latina ha emesso un decreto di fermo di indiziato di delitto, scattato dopo le indagini della Squadra Mobile e l’interrogatorio davanti al pm di turno, durante il quale l’uomo ha confessato la sua responsabilità, confermando quanto già dichiarato in prima battuta agli agenti intervenuti sul posto. Al termine degli atti di rito, è stato portato in carcere in attesa della convalida.

Secondo quanto si apprende Cristian Sodano, questo il nome dell’uomo, avrebbe ucciso Nicoletta Zomparelli e Reneé Amato dopo che queste erano probabilmente intervenute per difendere la sua ex fidanzata, Desyrée Amato. Il 27enne è stato rintracciato e portato in Questura dagli agenti della squadra mobile nel quartiere Q4 mentre stava cercando di raggiungere casa, nei pressi dell’abitazione di un parente. 

Di Reneé Amato e della sorella Desyreé si sa che avevano la passione per il ballo, come emerge dalle immagini sui loro profili social: la giovane uccisa aveva anche vinto qualche premio. La madre Nicoletta Zomparelli lavorava in un’agenzia immobiliare. 

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Cronaca

Pontinia, maltrattamenti di animali: chiusa azienda zootecnica

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La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata

Nella giornata di ieri, i Carabinieri della Stazione di Pontinia, unitamente alle componenti specializzate del Gruppo Carabinieri Forestali di Latina, del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Latina e con il supporto del Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Latina, hanno effettuato un controllo presso un’azienda zootecnica di Pontinia operante nell’allevamento di bufale.
Durante l’ispezione i Carabinieri ed i Veterinari hanno potuto accertare come gli animali fossero allevati e tenuti in condizioni non compatibili con le proprie caratteristiche etologiche.
Nello specifico gli operanti hanno rilevato come gli animali fossero costretti a stabulare in consistenti liquami, senza acqua, con mangimi contaminati.

Gli animali, di cui molti vitellini legati, sono stati inoltre riscontrati affetti da varie problematiche sanitarie e la mancanza dei requisiti minimi per la gestione degli stessi, con evidente sofferenza del bestiame e compromissione della salute degli animali.

Nella stessa azienda sono state trovate, poco distante dalle stalle, due carcasse di vitelli bufalini non smaltiti ed una discarica abusiva di rifiuti speciali pericolosi, nonché lo scarico nel canale attiguo all’azienda dei liquami e reflui prodotti dall’azienda.

Per tutti questi motivi l’azienda ed i 117 animali sono stati posti sotto sequestro. La titolare è stata denunciata per maltrattamento di animali, scarico non autorizzato di acque reflue industriali e attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

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