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Corea del Nord, sisma artificiale di magnitudo 6.3: pronta nuova bomba a idrogeno per missile intercontinentale

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La Corea del Nord va verso l’ufficializzazione del test nucleare, il sesto, che poche ore fa ha causato un sisma artificiale di magnitudo 6.3, come ha confermato poco fa il governo giapponese.

Il governo giapponese ha appurato che la Corea del Nord ha effettuato il suo sesto test nucleare: lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Taro Kono.

Il test nucleare effettuato dalla Corea del Nord, e confermato dal Giappone, è il sesto in assoluto e il primo durante la presidenza di Donald Trump, che si è insediato alla Casa Bianca a gennaio, mentre la precedente detonazione risale a 9 settembre 2016. Il sisma di magnitudo 6.3, seguito da un altro di magnitudo 4.6, è stato confermato anche dal China Earthquake Network Center secondo cui l’ipocentro è stato misurato a “zero chilometri”, a conferma della natura artificiale dell’onda sismica.

I militari della Corea del Sud hanno confermato la natura artificiale del terremoto di magnitudo 6.3 registrato nel nordest della Corea del Nord alle 12 ora locale (le 5:30 in Italia), in base alla misurazione dell’agenzia sismologica statunitense Usgs: l’epicentro è stato individuato vicino al sito di test nucleari Punggye-ri. L’onda sismica anomala è oggetto di verifica, ha reso noto il Comando di Stato maggiore congiunto, per accertare la possibile sesta detonazione atomica da parte di Pyongyang.

La Corea del Sud ha rilevato anche una seconda scossa sismica intorno al sito nucleare nordcoreano di Punggye-ri, misurata in magnitudo 4.6: lo riferisce l’agenzia Yonhap, secondo cui sono in corso ulteriori accertamenti sulla sua natura.

Gli sforzi in corso per massimizzare la pressione sulla Corea del Nord sono stati al centro del colloquio telefonico fra Trump e Abe. Lo afferma la Casa Bianca, sottolineando che i due leader hanno ribadito l’importanza di una stretta collaborazione fra Usa, Corea del Sud e Giappone di fronte alla ”crescente minaccia della Corea del Nord”. Il presidente americano ha messo in evidenza che il coordinamento fra i tre paesi sara’ oggetto di incontri a margine dell’Assemblea dell’Onu.

La Corea del Nord ha messo a punto con ”successo” un’arma nucleare ”piu’ avanzata”: una testata a idrogeno in grado di essere montata sul nuovo missile intercontinentale Icbm e di esplodere anche ad altitudine elevata. L’annuncio dell’agenzia Kcna e’ una nuova sfida per la comunita’ internazionale e per gli Stati Uniti di Donald Trump. La nuova provocazione arriva pochi giorni dopo l’ennesimo lancio balistico di Pyongyang, con un missile che ha sorvolato il Giappone. La Kcna accompagna l’annuncio con foto del leader nord coreano Kim Jong-un che ispeziona un impianto nucleare e la nuova bomba a idrogeno, avvertendo il mondo sul fatto che il paese può produrre quante armi nucleari vuole. Le parole di Pyongyang rischiano di aumentare la tensione gia’ alta. Gli Usa sono al lavoro per accertare la veridicita’ delle affermazioni, dopo che la Corea del Nord ha definito il lancio che ha sorvolato il Giappone il ”preludio” di quello che succedera’ a Guam. Gli accertamenti presentano molte difficiolta’ e gli Stati Uniti si affidano soprattutto ai satelliti spia. Trump e’ stato raggiunto dall’annuncio della Kcna in Louisiana, dove e’ volato per accertare i danni causati dall’uragano Harvey. Secondo indiscrezioni, il presidente americano starebbe valutando una mossa controversa, ovvero l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di libero scambio con la Corea del Sud. Un’ipotesi sulla quale Trump incontra le resistenze di parte della sua amministrazione, convinta che un addio dall’intesa commerciale rischi di isolare Seul in un momento in cui la minaccia nord coreana aumenta. Nel gennaio 2016 la Corea del Nord aveva dichiarato di aver testato con successo una bomba a idrogeno nel suo quarto test nucleare, ma la notizia era stata accolta con scetticismo dagli esperti. Alla luce dell’intensificarsi dei lanci missilistici e dei progressi effettuati, pero’, l’annuncio della Kcna agita la comunita’ mondiale. Il presidente russo Vladimir Putin ha negli ultimi giorni denunciato la gravita della situazione, mettendo in guardia su come si sia sull’orlo di ”un conflitto su larga scala”.

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