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Roma

CORCOLLE, VITTORIA DEL BUON SENSO.

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Tempo di lettura 3 minuti Ieri la presidente Polverini garantiva l’assenza di “problemi ambientali” per la realizzazione della nuova discarica a Corcolle.

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Angelo Parca

Finalmente cala il sipario sulla scelta insensata di fare una discarica a Corcolle/Villa Adriana ma per il territorio tiburtino le minacce non sono finite. Bisogna continuare a essere vigili sulla questione ma anche preoccuparsi dei rifiuti di casa nostra se Gallotti e la sua amministrazione non troveranno a breve una soluzione per ripianare l’enorme debito dell’Asa nei confronti della discarica dell’Inviolata. E’ necessario partire immediatamente con la raccolta differenziata e accantonare velocemente la scelta sconclusionata della raccolta multi materiale. Infine bisogna finalmente dipanare l’ipocrisia di fondo che sui rifiuti siamo tutti d’accordo a non volerli mentre per il cemento le cose cambiano. Va ricordato che anche per la realizzazione della famigerata “Lottizzazione Nathan” il sito di Villa Adriana sta rischiando di perdere il suo status Unesco di Patrimonio Mondiale dell’Umanità ma per questo aspetto, guarda caso, ci sono molti meno oppositori. “Le dimissioni di Pecoraro sono il risultato della politica insensata e allo sbando di Alemanno. Il sindaco ha perso ben quattro anni di tempo non prendendo nessuna decisione, senza dare prospettive alla città in termini di raccolta differenziata e aree di servizi. Mentre nei comuni della nella provincia di Roma sulla differenziata si sono raggiunti ottimi risultati”. E’ quanto dichiara Daniela Valentini, consigliera regionale del Pd e componente della commissione Ambiente.  “Ora – spiega – la cosa principale da fare è trovare un’area adeguata ad una nuova politica dei rifiuti che punti sulla differenziata e non sulle discariche. Alemanno si prenda le proprie responsabilità e si impegni a lavorare in questo senso, visto che Ama ha già fatto sapere che sarà difficile raggiungere il 65 % di differenziata entro il 2014. Il sindaco sarà in grado di farlo?”. “Si è perso fin troppo tempo. Spero – conclude – che il nuovo commissario possa aprire una nuova pagina, noi siamo pronti a dare il nostro contributo” “Le dimissioni di Pecoraro, sono scene di un copione già visto. Il problema non è Pecoraro, che pure ha le sue colpe. Roma e il Lazio sono governati da due amministrazioni che non perdono mai l’occasione per dimostrare la loro totale incapacità amministrativa accompagnata da un arroganza da mulo randagio.” Ha dichiarato il segretario del PSI di Roma Atlantide Di Tommaso. “La contrarietà al sito di Corcolle, ormai appoggiata anche a livello internazionale, non era ,come Alemanno e Polverini credevano,  una semplice discussione da bar dello sport, da difendere a prescindere. Pecoraro se ne va ma il problema resta. Spero che, dopo questa ennesima figuraccia, l’autorevole coppia d’amministratori del centro-destra, abbia il buon senso, non solo di evitare ogni imposizione dott. Sottile, per indicazioni di  nuovi siti ma, anche di dare semplici suggerimenti. Roma, deve essere avvicinata all’Europa, adottando una gestione sostenibile, moderna ed efficace del ciclo dei rifiuti, dove la”raccolta differenziata”, anche con il porta a porta, resta la strada più utile da percorrere. Se il prefetto Pecoraro ha avuto la nobile sensibilità di dimettersi per il suo fallimento, pur sapendo che Alemanno è privo di tale etica, suggeriamo però di stare almeno zitto” ha concluso Di Tommaso. “Accogliamo con grande soddisfazione la notizia dell’abbandono definitivo dell’ipotesi Corcolle per la realizzazione della nuova discarica di Roma. Le dimissioni del prefetto Pecoraro chiudono una fase confusionaria della gestione dell’emergenza rifiuti, nella quale abbiamo apprezzato solo il lavoro dei ministri Clini e Ornaghi in difesa di Villa Adriana e quello che rappresenta.”. Lo dichiara in una nota il coordinatore provinciale IDV di Roma Giovanni Loreto Colagrossi. “Il problema non è certamente risolto – aggiunge Colagrossi – e noi siamo pronti a rinnovare la nostra collaborazione con quanti vogliano portare avanti azioni sostenibili per una gestione sana e di qualità del ciclo dei rifiuti.  Certamente per il futuro ci aspettiamo di più dalle istituzioni locali.”
 

Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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Roma

Roma, maxi-rissa metro Barberini. Riccardi (Udc): “Occorrono misure decisive”

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Dopo l’ennesima maxi-rissa tra bande di borseggiatori che ha portato alla chiusura della stazione metro di piazza Barberini provocando, tra l’altro panico e paura tra i cittadini romani ed i tanti turisti presenti in città, la politica della Capitale non tarda a far sentire la sua voce.
“Questa ennesima manifestazione di violenza e illegalità non può più essere tollerata. Richiamo con forza il Governo ad un intervento deciso e definitivo. È inaccettabile che i borseggiatori, anche se catturati, possano tornare ad operare impuniti a causa di leggi troppo permissive, che li rimettono in libertà quasi immediatamente.
L’Italia è diventata lo zimbello del mondo a causa di questa situazione insostenibile.
È necessario adottare misure più severe e immediate per garantire la sicurezza dei cittadini e dei turisti. Proponiamo una revisione delle leggi esistenti per introdurre pene più dure e certe per i borseggiatori, rafforzare la presenza delle forze dell’ordine nei punti critici della città e migliorare la sorveglianza con l’uso di tecnologie avanzate”
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il commissario romano UdC, Roberto Riccardi

A dichiararlo con decisione è Roberto Riccardi, commissario romano dell’UdC.
Da sempre attento ai problemi sulla sicurezza Riccardi fa notare con estrema chiarezza che tali situazioni non fanno altro che portare un’immagine della capitale sempre meno sicura agli occhi dei molti turisti che sono, per la capitale, una fonte di ricchezza economica oltre che di prestigio.
La fermata della Metro A Barberini a Roma è stata teatro di una maxi-rissa tra bande di borseggiatori sudamericani, che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e il blocco della stazione per circa 40 minuti. La violenza è scoppiata a seguito di una serie di furti e scippi ai danni dei passeggeri.
Riccardi ha poi concluso: “Non possiamo permettere che episodi come quello avvenuto alla Metro Barberini si ripetano. È ora di passare dalle parole ai fatti, con azioni concrete che ripristinino l’ordine e la sicurezza nelle nostre città. I cittadini hanno il diritto di vivere in un Paese sicuro e il dovere del Governo è garantirlo”.
Molti cittadini ci scrivono ogni giorno preoccupati da questa escalation di violenza e di insicurezza ma soprattutto preoccupati per la poca attenzione che il governo cittadino e quello nazionale stanno avendo nei riguardi di questa situazione ormai alla deriva.

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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