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Cronaca

Coraggio Alfie! Staccato il respiratore, il piccolo è ancora vivo. I genitori hanno praticato la respirazione bocca a bocca per tutta la notte. L’Italia deve prendere posizione

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Il piccolo Alfie sarebbe ancora vivo a 9 ore dal distacco del respiratore, avvenuto ieri sera alle 22.30 ora inglese. Lo confermerebbero fonti vicine alla famiglia. Le stesse fonti rendono noto che i genitori del piccolo gli avrebbero praticato la respirazione bocca a bocca per tutta la notte, non potendo più il bambino ricevere ossigeno dalle macchine. Sarebbero, secondo quanto si apprende, ancora in corso i contatti diplomatici con l’obiettivo di riattaccare in extremis il respiratore al piccolo Alfie.

Papà di Tom, il bimbo respira ma presto servirà aiuto – Alfie Evans continua a respirare da oltre 9 ore dopo il distacco dal ventilatore. Lo conferma il padre Tom ai media britannici a Liverpool affermando che non è quanto si aspettassero i medici: “Dicevano che stava soffrendo e invece non soffre anche senza respiratore”, nota, dicendosi convinto comunque che entro “un paio d’ore” potrà aver bisogno di “sostegno” per continuare a respirare. Tom aggiunge che il bimbo non ha avuto neppure acqua o cibo “per sei ore”, ma poi è stato idratato dai sanitari. E precisa che mamma Kate dorme con lui.

Ieri Anthony Hayden, il giudice d’appello britannico che giorni fa ha firmato il verdetto che autorizza i medici di Liverpool a staccare la spina al piccolo Alfie Evans, ha chiuso la porta a ogni ripensamento dopo un ultimo consulto con gli avvocati delle parti e un confronto telefonico anche con i rappresentanti legali della famiglia in Italia: coinvolti in seguito alla concessione della cittadinanza italiana al bimbo.

Sempre ieri “I ministri degli Esteri Angelino Alfano e dell’Interno Marco Minniti hanno concesso la cittadinanza italiana al piccolo Alfie. In tale modo il governo italiano auspica che l’essere cittadino italiano permetta, al bambino, l’immediato trasferimento in Italia“.

Le procedure per il distacco del respiratore di Alfie soono riprese alle 17.30 di ieri in Italia, dopo una sospensione di alcune ore ottenuta dai genitori per ottenere un’ulteriore dilazione “per chiarire un aspetto formale della sentenza”.

E il Papa ha fatto un nuovo appello via twitter: “Commosso per le preghiere e la vasta solidarietà in favore del piccolo Alfie Evans – afferma -, rinnovo il mio appello perché venga ascoltata la sofferenza dei suoi genitori e venga esaudito il loro desiderio di tentare nuove possibilità di trattamento”.

Dopo il riconoscimento della cittadinanza, il padre – in un post su Facebook – scrive: ‘Attendiamo che il ministro degli esteri italiano chiami Boris Johnson. Alfie appartiene all’Italia”. Alfano e Johnson sono oggi entrambi a Toronto per la riunione del G7 dei ministri degli Esteri.

“Mio figlio appartiene all’Italia, io sono qui e qui resto, continuo a lottare come Alfie continua a lottare”, ha detto ancora il padre, rivolgendosi di fronte all’ospedale di Liverpool ai sostenitori che protestano contro la decisione della giustizia britannica di autorizzare i medici a staccare la spina. “Continuo a lottare per lui”, ha detto ancora Tom Evans, precisando di essere “in contatto con l’ambasciatore italiano”. “Io amo Alfie, amo Kate (la mamma del piccolo) e non mi arrendo”, ha concluso.

Secondo Maria Pia Garavaglia, vice presidente del Comitato Nazionale di Bioetica (CNB), “in Italia, con il biotestamento, abbiamo una legge esplicita sul fine vita e, per quanto riguarda i minori, i titolari del diritto di scelta sono i genitori. E’ evidente che con l’acquisizione della cittadinanza italiana si applicherà la legge italiana, quindi saranno i genitori a decidere”.

Una parte dei manifestanti che protestavano fuori dall’Alder Hey Hospital di Liverpool ha tentato di fare irruzione nell’ospedale, come riportano i media britannici. La polizia ha serrato le file per bloccare l’ingresso, ma la tensione resta alta e la protesta si rafforza con ormai diverse centinaia di sostenitori della battaglia dei genitori presenti.

I manifestanti, che sventolano insegne del cosiddetto ‘Alfie Army’, sostengono i genitori nella battaglia contro la decisione della magistratura britannica di autorizzare i medici a staccare la spina.

“Ho parlato con i genitori, ho portato loro la vicinanza di Papa Francesco, ma anche dei tanti genitori che si trovano nella loro situazione”. Lo ha detto all’ANSA il Presidente del Bambino Gesù Mariella Enoc che ha appena lasciato l’ospedale di Liverpool, dove è ricoverato il piccolo Alfie Evans. “I genitori non si rassegnano, stanno facendo di tutto per rallentare l’inizio della procedura ma non si può più far nulla”, aggiunge Enoc

Cronaca

Milano, droga agganciata con calamite sotto l’auto: arrestato un 27enne dopo inseguimento [VIDEO]

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La Polizia di Stato ieri pomeriggio a Milano ha arrestato un cittadino marocchino di 27 anni, irregolare sul territorio nazionale e con precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Gli agenti del Commissariato Mecenate, verso le ore 13, nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio di droga, hanno intensificato l’attività di osservazione e controllo all’interno del Quartiere Ponte Lambro e viale Ungheria dove hanno notato una vettura utilitaria parcheggiata a bordo strada con un uomo in piedi che parlava con il conducente seduto a bordo della stessa.

Una volta avvicinatisi con la vettura civetta, i poliziotti hanno richiesto l’ausilio di una volante perché la vettura attenzionata, risultata intestata a una società di leasing, aveva ripreso la marcia a velocità sostenuta in direzione di via Mecenate.

Ne è nato un inseguimento fino a via Garavaglia, strada senza uscita, dove il conducente è sceso scappando lungo le vie Forlanini, Barigozzi e Via Cossa dove, entrato in un giardino condominiale, è stato preso e sottoposto a controllo: all’ingresso di via Garavaglia, a bordo strada, i poliziotti hanno rinvenuto un involucro in plastica bianco elettrosaldato a palloncino contenente grammi 1,2 di cocaina e, all’interno della vettura che lì aveva abbandonato, una banconota da 50€ nel vano portaoggetti e, sotto la scocca, due scatole in acciaio di caramelle, agganciate mediante alcune calamite, al cui interno vi erano dieci involucri contenenti 10 grammi circa di cocaina.

L’uomo è stato arrestato e posto nelle camere di sicurezza della Questura in attesa di essere giudicato per direttissima.

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Castelli Romani

Monte Compatri, Agnese Mastrofrancesco nuovo consigliere di Città Metropolitana

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“Nel giorno del mio compleanno, tra messaggi, post e telefonate, ne è giunta una veramente diversa dal solito” inizia così il post di Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri e già assessore all’Urbanistica che nel giorno del suo compleanno riceve una notizia davvero inaspettata: “La Segreteria Generale della Città Metropolitana, ovviamente non per farmi gli auguri di compleanno, ma per comunicarmi che presto farò parte del Consiglio che siede a Palazzo Valentini, come consigliere”.

Una notizia davvero eclatante per la cittadina di Monte Compatri che non aveva rappresentanti in seno a quella che un tempo era la provincia di Roma da almeno quarant’anni.

Agnese Mastrofrancesco, mamma di due bambini, eletta in Consiglio Comunale per ben quattro mandati consecutivi diventa la prima donna di Monte Compatri a sedere a Palazzo Valentini.

L’abbiamo contattata telefonicamente, oltre che per farle le nostre personali congratulazioni, per avere, a caldo, le sue prime impressioni su questo nuovo incarico.


Consigliere Mastrofrancesco prima di tutto le nostre congratulazioni. Se l’aspettava?
Sapevo che sarebbe stato difficile, ma come per tutte le cose, dobbiamo sempre crederci, perché prima o poi, la ruota gira e può arrivare anche il tuo momento. Quindi non ero certa, ma ci ho creduto fino ad oggi.


Ora il suo impegno politico raddoppia: quali saranno le sue priorità per Città Metropolitana?
Io credo che fare politica è un impegno grande, come grande deve essere la passione nelle cose che uno fa ed in cui crede. Dopo una gavetta, all’ interno del comune di Monte Compatri, posso dire di essere pronta a portare le mie energie anche nel consiglio di Città Metropolitana, dove cercherò di essere sempre dalla parte dei più deboli, di quelli che non vengono mai ascoltati o peggio ancora visti.


Tanti i messaggi di congratulazioni all’indirizzo della neoconsigliere Mastrofrancesco prima su tutti quello della consigliere regionale Laura Corrotti che dalle sue pagine scrive:

l’onorevole Laura Corrotti insieme alla neoconsigliere di Città Metropolitana Agnese Mastrofrancesco

“Congratulazioni a Agnese Mastrofrancesco, consigliere comunale di Monte Compatri, che da oggi entra ufficialmente in Città Metropolitana. Sono certa che il percorso portato avanti negli anni si svilupperà sempre di più e contribuirà al miglioramento del territorio di Roma e della sua Provincia” a cui fanno eco moltissimi consiglieri comunali dei Castelli Romani.
Fa rumore la mancanza di un messaggio alla neoeletta da parte dell’amministrazione Comunale di Monte Compatri, paese in cui la Mastrofrancesco è da oltre 15 anni Consigliere Comunale.

A nome della redazione tutta auguriamo alla neoconsigliere di Città Metropolitana un buon lavoro.

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Cronaca

Roma, aggressione omofoba in via della Pisana: il racconto di una delle vittime

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“Mercoledì esco assieme ad un amico. Una serata in allegria ci salutiamo e, come il solito, tra amici ci diamo un bacio e da li è iniziata l’aggressione”.
È l’inizio del triste racconto di Gianluca che mercoledì a Roma è stato vittima, assieme ad un amico, di un attacco omofobo da parte di alcuni ragazzi di nazionalità egiziana al grido:
“Questa è casa nostra e voi froci qua non dovete stare”.

Non siamo nella periferia della capitale ma in via della Pisana, un quartiere che di certo rappresenta quella che comunemente è definita “Roma bene”.

Una serata davvero da dimenticare per Gianluca ed il suo amico che al di là dell’aggressione verbale vengono colpiti da bottiglie di vetro scagliate con l’intento di fare davvero male ma per fortuna senza troppi danni fisici: “il mio amico, ci dice, il giorno dopo si è trovato le gambe graffiate per i vetri”.

Una vera aggressione squadrista che dimostra, ancora una volta, la troppa insicurezza che percorre la Capitale: “abbiamo sentito un rumore metallico … ci stavano lanciando bottiglie di vetro che poi hanno raggiunto dei segnali stradali quindi ci siamo trovati i vetri addosso, aggiunge Gianluca , e poi in gruppo sono venuti verso di noi urlando”.

Gianluca ed il suo amico hanno sporto denuncia ai Carabinieri perché, ci dice “Queste aggressioni debbono terminare”. E poi aggiunge: “Debbo davvero ringraziare la disponibilità delle forze dell’ordine perché dopo l’aggressione verbale ci siamo immediatamente diretti presso la caserma. Abbiamo raccontato quello che è successo e subito una pattuglia è intervenuta sul posto identificando il gruppo”.

“Addirittura, prosegue, sono stati così cortesi che si sono pure offerti di riaccompagnarci a casa perché la paura che avevamo quel momento era davvero tanta”.

A quanto ci racconta i carabinieri conoscono gli aggressori, già schedati per alcuni precedenti, e, a quanto ci è dato a sapere, delinquenti abituali ma purtroppo, come succede in molte zone della Capitale “non c’erano telecamere”, aggiunge Andrea.

Lo sgomento è tanto perché avviene in una delle zone più tranquille della Capitale ed Gianluca, che vive da tempo a Roma, ci dice con molta tristezza negli occhi che non si era mai trovato in una situazione del genere e la paura ormai lo attanaglia.

Davvero esemplare il comportamento degli uomini dell’Arma dei Carabinieri che dimostrano, ancora una volta, il loro alto senso istituzionale ed umano.

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