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Cronaca

COPPIA DELL'ACIDO: CONDANNATA A 16 ANNI MARTINA LEVATO

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Tempo di lettura 3 minuti La sentenza con rito abbreviato riguarda diverse aggressioni. Nove anni e 4 mesi al presunto complice Magnani. Il pm Musso: "Riconosciuta la sussistenza della banda dell'acido"

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Redazione

Milano – Il Gup di Milano Roberto Arnaldi ha condannato a 16 anni di carcere Martina Levato e a 9 anni e 4 mesi Andrea Magnani, per le aggressioni con l'acido avvenute a Milano nel 2014. Il Pm ne aveva chiesti rispettivamente 20 e 14. Martina Levato è già stata condannata a 14 anni in un altro processo per un altro episodio di assalto con l'acido. Il Pm di Milano Marcello Musso commenta la sentenza: "È stata riconosciuta la sussistenza della banda dell'acido. La procura esprime soddisfazione per il risultato ottenuto".

Due aggressioni con l'acido riuscite, una fallita e altre programmate ma anche un tentativo di evirazione. Tutto per 'purificarsi' dalle relazioni che aveva avuto con le vittime. È il 'curriculum criminale', secondo la Procura di Milano, di Martina Levato con la complicità dell'amico Andrea Magnani e del fidanzato Alexander Boettcher, prima di avere un figlio con quest'ultimo, partorito mentre era in carcere a San Vittore. Bimbo ora affidato a una comunita'. Queste le tappe della vicenda. – 2 novembre 2014: Alle 5,30 del mattino a Quarto Cagnino, una zona della periferia Nordovest di Milano, uno studente 25enne dell'Universita' Bicocca viene colpito con un getto di acido mentre sta parcheggiando la sua auto sotto casa. Le sue condizioni appaiono subito gravi anche se non è in pericolo di vita e viene ricoverato all'ospedale di Niguarda. Gli investigatori non riescono a trovare un movente per l'aggressione. Si scoprirà dopo che era stato aggredito per errore a causa della sua somiglianza con il vero obiettivo. – 15 novembre: Secondo assalto. Il fotografo Giuliano Carparelli viene avvicinato da una ragazza che con uno 'shaker' gli lancia addosso l'acido. Il giovane però ha in mano un ombrello e riesce a evitare il getto. – 28 dicembre: Ancora un'aggressione con l'acido in via Carcano, questa volta alla periferia sud del capoluogo lombardo. Una persona citofona al portone di Pietro Barbini, studente 22enne dicendo che deve consegnare un pacco. Il giovane scende accompagnato dal padre e viene colpito in pieno. Si toglie gli abiti di dosso mentre l'acido li corrode e viene inseguito da un uomo armato di martello. La presenza del genitore, che blocca Boettcher, evita conseguenze ancora più gravi ma Pietro è gravemente ustionato e rischia di perdere un occhio. Boettcher viene subito arrestato e Martina presa qualche ora più tardi. Successivamente emergerà anche l'episodio della presunta tentata evirazione da parte di Levato di un ex compagno d'università, attirato in trappola il 20 maggio del 2014 per un incontro sessuale in auto. La ragazza invita la vittima a chiudere gli occhi ed estrae un coltello ma non riesce nell'intento per la reazione dell'uomo.

L'8 gennaio 2015: inizia il processo a Boettcher e Levato per l'aggressione a Barbini. L'accusa è lesioni gravissime aggravate dalla crudeltà. – 3 febbraio 2015: viene individuato e arrestato il presunto complice della coppia: Andrea Magnani. – 5 febbraio: agli arrestati viene contestata anche l'aggressione a Savi. – 26 maggio: Il Pm Marcello Musso chiede la condanna a 15 anni per Boettcher e Levato per l'aggressione a Barbini. Gli imputati "hanno agito con malvagita'". – 11 giugno: La coppia viene condannata a 14 anni perche' viene esclusa l'aggravante della crudelta'. Nelle motivazioni alla sentenza, i giudici definiscono i due ragazzi "insensibili e del tutto indifferenti ai sentimenti altrui, chiusi nelle loro logiche personali". – 20 luglio: Per Martina, incinta al nono mese, viene chiesta la scarcerazione per il parto. Richiesta respinta. – 15 agosto: nasce alla clinica Mangiagalli il piccolo di Martina. Madre e figlio vengono separati subito dopo la nascita per decisione del Tribunale dei Minori – 18 agosto: i giudici stabiliscono che la donna potra' vedere il figlio ma si apre l'iter per l'adozione – 20 agosto: anche Boettcher riconosce il bambino – 21 agosto: Martina lascia la clinica e torna in carcere – 14 settembre: il gip archivia la denuncia di Levato nei confronti dello studente Antonio Margarito che aveva accusato di violenza sessuale. A Martina il pm contesta le accuse di lesioni, per aver tentato di evirare il ragazzo, e calunnia. – 27 novembre: Il pm Musso chiede 20 anni per Martina Levato per l'aggressione a Savi e 14 anni per Magnani. Boettcher non ha scelto invece il rito abbreviato come gli altri due e il processo a suo carico e' in corso. "Martina è una manipolatrice della verita' – afferma Musso – arriva a scagionare Magnani per l'aggressione a Savi pur di tenere fuori Boettcher. Le sue lacrime di oggi in aula sono false". – 11 dicembre: Dichiarazioni spontanee di Martina al processo. "Con Alex è stato un fallimento. Sono legata a lui ma pronta a criticare quello che è stato il nostro rapporto di coppia fino alla commissione dei reati. Sono stanca e arrabbiata per il marchio di 'coppia diabolica'. – 13 gennaio 2016: sentenza per Levato e Magnani

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Cronaca

Roma, metro Barberini: una rissa provoca la chiusura della stazione

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Tragiche le notizie che arrivano in un torrido sabato sera romano.
La stazione metro Barberini viene chiusa per questioni di sicurezza.
All’origine del fatto, avvenuto tra le 19 e le 19,30 una rissa tra nord africani e sudamericani con almeno 15 persone coinvolte. Molti passeggeri spaventati dalla situazione si sono rifugiati nella cabina del conducente fino all’arrivo delle forze di polizia allertate dalla centrale di sicurezza di Atac Metro.
Per ora sono ancora tutti da decifrare i motivi che hanno portato a ciò.

Un’estate romana che sta diventando ogni giorno più bollente.

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Castelli Romani

Monte Compatri, parco Calahorra: il degrado senza fine

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“Anni fa con un gruppo di amiche ed amici la tenevamo pulita e funzionale.
Vederla ridotta così piange davvero il cuore”.

INGRESSO ALLA VILLETTA

Sono queste le parole che fanno da sottofondo alle immagini che ci hanno inviato alcuni ragazzi di Monte Compatri basiti nel rientrare, dopo qualche anno, dentro parco Calahorra, per tutti la Villetta.
Una storia potremmo dire “sfortunata” per quello che potrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della cittadina dei Castelli Romani.

PANCHINE DIVELTE e sporcizia SULLA TERRAZZA NATURALE CHE GUARDA ALLA BELLEZZA DI MONTE COMPATRI

Dai miliardi spesi durante l’amministrazione di Emilio Patriarca (1985/1990) per la realizzazioni dell’imponente portale d’ingresso e per l’anfiteatro, demolito poi dall’amministrazione di Marco de Carolis e trasformato in parcheggio per passare alle tante iniziative di pulizia collettiva con sindaci, assessori, consiglieri comunali e cittadini (ultima nel giugno del 2022, ove il delegato al verde, Elio Masi, dichiarava “… da oggi inizia una nuova stagione per Parco Calahorra che vedrà coinvolte associazioni e cittadini per una piena fruizione già a partire da questa estate …” ) ma senza poi trovare una continuità degna del rispetto che il luogo merita. (Monte Compatri, grandi pulizie per Parco Calahorra (osservatoreitalia.eu))

panchina divelta sul “balconcino” naturale che mostra il paese

Noi – ci dicono – ci provammo anni fa con l’associazione Brother Park. Installammo giochi per bambini oggi scomparsi”.
So io – risponde un altro – in quale giardino privato sono finiti!
Avevamo realizzato sentieri, costruito passaggi, realizzata una fontanella, realizzato tutto l’impianto elettrico di illuminazione. Poi è finito tutto.

NEL VIDEO QUEL CHE RESTA DELLA FONTANELLA E DEL CHIOSCO REALIZZATI DAI RAGAZZI DI BROTHER PARK

Addirittura – aggiungono – spendemmo circa 3000 euro di legname per realizzare un chiosco del quale non rimane più traccia”.
“Vedi – ci indica un luogo – dove sta quel mucchio di rovi avevamo realizzato un campetto da calcetto compreso di porte e di una rete per evitare che il pallone venisse perso. Che tristezza!
Nel vedere negli occhi di questi ragazzi la rassegnazione di chi spende il proprio tempo per la collettività e poi ritrova le proprie fatiche ed il proprio impegno ridotto a desolazione fa davvero male.

IN QUESTO VIDEO CI MOSTRANO IL LUOGO DOVE SORGEVA IL CAMPO DI CALCETTO ORA RICOPERTO DA ROVI

Basterebbe un impegno minimo, aggiungono, noi ci siamo cresciuti. Ci abbiamo giocato da bambini come crediamo ogni generazione di monticiano.
Noi oltre ad avervi inviato i video e le foto non siamo rimasti con le mano in mano.
In questi giorni abbiamo risollevato il secchio per la spazzatura, tolto un po’ di erbacce, pulito dove era possibile.
Ci investiamo volentieri il nostro tempo perché la Villetta torni ad essere il giardino di tutti”.

C’è qualcosa che vorreste dire all’amministrazione comunale?
Guardi noi siamo disposti a dare una mano, abbiamo provato a chiedere per avere la possibilità di poter almeno fare una manutenzione regolare di questi spazi, ovviamente autorizzati.
Lo faremmo per il paese, lo faremmo per le tante famiglie che, qui dentro, potrebbero davvero trovare un’oasi di pace.

uno dei tanti sentieri impraticabili ricoperti da rovi e sterpaglie

E mentre andiamo via loro continuano silenziosi ma sereni a provare a regalare alla Villetta qualche giorno di pulizia ed ordine

Come sempre chiederemo all’amministrazione comunale il loro punto di vista inviando all’ufficio stampa una richiesta di colloquio con il sindaco e con il consigliere delegato
Anche in questo caso vi terremo aggiornati.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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