Connect with us

Esteri

COPERTINA CHARLIE HEBDO: IL PREDICATORE ISLAMICO CHOUDARY "E' UN ATTO DI GUERRA"

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti"Ridicolizzare il Profeta è un attacco al suo onore"

Published

on

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti

Redazione

La nuova copertina di Charlie Hebdo, la prima dopo gli attentati a Parigi, con Maometto che piange mostrando l'ormai celebre frase 'Je suis Charlie' e' "un atto di guerra": lo ha affermato il predicatore islamico radicale Anjem Choudary che da Londra attacca il nuovo numero del settimanale satirico. Il predicatore, ripreso dal quotidiano Independent, punta il dito contro la vignetta, sottolineando che "ridicolizzare" il Profeta e' un "attacco al suo onore" dal momento che la maggioranza dei musulmani non lo rappresenta perche' considerato un gesto blasfemo. Se un simile comportamento venisse portato di fronte a un tribunale della sharia, la legge islamica, comporterebbe la pena capitale.

La copertina, ha aggiunto Choudary, arrestato lo scorso settembre in un'indagine sul terrorismo ma successivamente rilasciato su cauzione, e' "una sfacciata provocazione", mentre la gente dovrebbe essere "sensibile nei confronti delle emozioni e dei pensieri dei musulmani". Al contrario le autorita', ha sostenuto il 47enne, si rifiutano di "stroncare sul nascere" questi atteggiamenti. Da tempo il predicatore islamico protesta contro le vignette su Maometto, lo fece gia' all'epoca della prima pubblicazione sul giornale danese, organizzando una manifestazione sotto l'ambasciata di Copenaghen a Londra che gli frutto' una multa da 500 sterline.

L'anno scorso annuncio' l'intenzione di andare a vivere in Siria sotto la bandiera dello Stato islamico (Isis) ma non pote' partire perche' il passaporto era stato ritirato dall'anti-terrorismo. Choudary ha fondato la rete al-Muhajiroun, messa al bando come organizzazione terroristica dal governo inglese, e aveva legami con diversi estremisti, tra cui Michael Adebolajo, il 29enne convertito all'Islam che nel maggio 2013 a Londra uccise con un complice il caporale Lee Rigby con una mannaia.

Ma ecco come e' nata la coprertina del numero di domani, tre milioni di copie distribuite in 25 Paesi. "Sketch, disegni, proposte… Volevamo fare vignette che ci facessero ridere e non solo disegnare sulla spinta emotiva e simbolica. Abbiamo lavorato e poi alla fine la soluzione e' arrivata". Cosi' Luz, vignettista di Charlie Hebdo, ha raccontato – nel corso di una conferenza stampa nella sede del quotidiano francese Liberation – la genesi della vignetta su Maometto che uscira' domani sul numero di Charlie Hebdo, il primo dopo l'attentato jihadista.

"Maometto e' il mio personaggio, un personaggio che ci ha permesso di essere trattati come grandi cavalieri bianchi della liberta' di stampa; ma anche da pericolosi, irresponsabili, provocatori…", ha continuato. "Ma noi siamo disegnatori, amiamo disegnare: tutti hanno disegnato, come ogni bambino, ma a un certo punto hanno perso la capacita' di guardare al mondo da una certa distanza. Fare Charlie e' guardare al mondo con una certa distanza. Ho disegnato Maometto e poi ho scritto 'Io sono Charlie'. L'ho guardato e ho aggiunto: 'Tutto e' perdonato'. Poi ho pianto. Avevo trovato la soluzione… Ed era la nostra soluzione, non era tutto quello che gli altri volevano che noi facessimo".

Il prossimo numero di Charlie Hebdo sara' stampato anche in arabo e turco. Lo comunica la direzione del settimanale satirico, in edicola domani, per la prima volta dopo la strage. Piu' precisamente, il settimanale sara' stampato in francese italiano e turco, mentre la versione in inglese, spagnolo e arabo sara' diffusa on line.

Continue Reading
Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.