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Redazione
Due italiani su tre (67 per cento) hanno tagliato la spesa in qualità e quantità, con tre milioni di famiglie costrette a fare acquisti negli hard discount, in aumento del 48 per cento rispetto all’inizio della crisi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti a commento dei dati Istat sul commercio al dettaglio a maggio dai quali emerge un calo generalizzato (-0,5 per cento) che riguarda tutte le forme di distribuzione alimentare tranne che per i discount, in crescita del 2,4 per cento. Un trend confermato anche dal calo della fiducia dei consumatori che secondo Istat passa a luglio a 104,6 punti dai 105,6 di giugno. Nel dettaglio, i piccoli negozi perdono l’1,2 per cento nel confronto con l’anno passato, ma spiega la Coldiretti – calano anche ipermercati (-1,1 per cento) e supermercati (-0,9 per cento). Le difficoltà economiche hanno dunque costretto molti italiani a preferire l’acquisto di alimenti piu’ economici ma si tratta di prodotti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. E una quota rilevante di cittadini, ben otto su dieci – continua la Coldiretti – ha addirittura scelto di mangiare il cibo scaduto, con una percentuale che è aumentata a maggio del 18 per cento dall’inizio del 2014 secondo il rapporto 2014 di Waste watcher knowledge for Expo. A preoccupare – continua la Coldiretti è anche il calo che si è verificato nei consumi di alimenti importanti come la frutta e verdura che sono crollati al minimo da inizio secolo, con le famiglie che sono state costrette a tagliare gli acquisti e a mettere oltre 100 chili di ortofrutta in meno nel carrello rispetto al 2000, secondo l’analisi Coldiretti dalla quale si evidenzia un drammatico calo del 18 per cento nelle quantità consumate dalle famiglie che hanno portato sulle tavole appena 320 chili di ortofrutta nel corso del 2013. Un calo preoccupante poiché la raccomandazione del Consiglio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per una dieta sana e quella di mangiare piu’ volte al giorno frutta e verdure fresche per un totale a persona di almeno 400 grammi, ma – sostiene la Coldiretti – in Italia la quantità consumata e scesa purtroppo al di sotto, con situazioni piu’ gravi per i bambini.
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