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Vertice nella capitale oggi tra pm di Roma e di Napoli titolari delle inchieste Consip per un punto della situazione e pianificare le prossime tappe. Il procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo ed il sostituto Mario Palazzi si sono incontrati con il collega partenopeo John Henry Woodcock.
Al centro dei colloqui, tra l'altro, l'analisi dell'interrogatorio di Tiziano Renzi, padre dell'ex premier Pd Matteo, indagato per traffico di influenze, e i rifiuti a rispondere degli imprenditori Alfredo Romeo (in carcere per corruzione) e Carlo Russo (indagato). Non è escluso che durante il summit si sia accennato anche alle conseguenze determinate dalle fughe di notizie sul contenuto di alcuni atti ed informative oggetto di omissis. Nel frattempola politica discute della mozione di sfiducia al ministro dello Sport Luca Lotti, che sarà al Senato il 15 marzo,
Per quanto riguarda Romeo, detenuto a Regina Coeli con l'accusa di corruzione nell'ambito del filone romano dell'inchiesta, entro la fine della settimana dovrebbe arrivare la decisione del gip sulla richiesta di scarcerazione presentata dai suoi legali. Secondo gli avvocati, sarebbero state violate alcune norme del codice di procedura penale in relazione all'assunzione delle prove. La procura di Roma, secondo quanto si è appreso, non avrebbe ancora formulato un parere sulla richiesta, ma quasi certamente sarà negativo.
Intorno all’inchiesta sugli appalti Consip, poi, continua la polemica politica. A tenere banco è soprattutto la mozione di sfiducia individuale presentata dal Movimento 5 Stelle contro il ministro Luca Lotti, indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto. La mozione è stata calendarizzata per mercoledì 15 marzo. La sfiducia era stata presentata sia alla Camera sia al Senato. Poi, per velocizzare i tempi, il M5S ha ritirato quella di Montecitorio. “Così che il Senato possa discutere e votare la sfiducia all'ex sottosegretario nei tempi previsti dalla capigruppo”, ha spiegato Vincenzo Caso, capogruppo M5S alla Camera. La conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, infatti, aveva deciso che la mozione di sfiducia sarebbe approdata nell’Aula del Senato il 15 marzo “previa intesa con la Camera”. Questa formula, chiesta dal capogruppo Dem Luigi Zanda, non era piaciuta al Movimento 5 Stelle: “Mai sentita prima”. “Non daremo – ha aggiunto Casio motivando il ritiro della mozione a Montecitorio – nessun alibi al Pd, che si appiglia ad acrobazie regolamentari pur di prendere tempo. In questo modo si potrà regolarmente votare la sfiducia a Luca Lotti mercoledì prossimo senza ulteriori rinvii”.
Al Senato, intanto, è stata depositata un’altra mozione per chiedere al governo l'azzeramento dei vertici Consip. il primo firmatario è Andrea Augello di “Idea”. Insieme agli altri senatori di “Idea”, Luigi Compagna, Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello, hanno sottoscritto la mozione anche senatori di Forza Italia, Gal, Direzione Italia e Gruppo Misto. Per un totale di circa venticinque adesioni. Secondo quanto si apprende in ambienti del Senato, altri gruppi parlamentari starebbero valutando mozioni simili, sempre dirette ad azzerare i vertici della Consip. La Lega, poi, starebbe decidendo se aderire a quella di “Idea” o presentare un documento autonomo.
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