Conservatori di musica: arrivano le precisazioni del Prof. Macculi

Riceviamo e Pubblichiamo

Preg.ma Direttrice,

A seguito della pubblicazione lo scorso 4 dicembre 2017 del testo tratto da conversazione telefonica avuta con il Vostro giornalista Roberto Ragone desidero cortesemente riportare delle precisazioni, rettifiche e integrazioni, poiché il testo riportato non corrisponde in parte al pensiero del sottoscritto al riguardo per vari motivi.

Va premesso che questa conversazione si è svolta a tarda ora alcuni giorni prima, doveva essere una intervista, ma ha avuto un carattere completamente diverso, che a causa della complessità degli argomenti trattati si è trasformato in uno scambio di idee libero, non sistematico e non preordinato, e quindi anche molto difficile da riordinare in forma di intervista, e ciò ha dato luogo di conseguenza anche a incomprensioni, esagerazioni e “qui pro quo”; purtroppo non ho potuto conoscere il testo di questa intervista prima della sua pubblicazione (lo ho letto solo due giorni dopo), che altrimenti lo avrei completamente rielaborato, e a titolo di paragone ripropongo il testo della lettera al Capo dello Stato (scritta e meditata per circa un mese), nella quale si può facilmente constatare che il mio modo e stile di trattare determinati argomenti è completamente diverso.

In relazione a ciò ho richiesto alla Vostra Redazione anche l’annullamento o cancellazione di questo testo, ma per motivi formali purtroppo ciò non è stato possibile. Correggere le varie incongruenze che risultano da questo testo non ha molto senso perché ciò equivarrebbe a riscriverlo di nuovo, e tanto vale riprendere la su menzionata lettera al Capo dello Stato, e quindi mi limito ad evidenziare e chiarire solo alcune situazioni a titolo di esempio.

Devo premettere che anche nei miei riguardi risultano notizie approssimative, e quindi desidero precisare che non sono un direttore d’orchestra e non sono membro dell’Istituto per gli Incontri Culturali Mitteleuropei.

Il Senatore Bartolomeo Amidei viene menzionato come se fosse lui stesso parte della maggioranza di membro del Governo; è evidente che qui c’è stato un “qui pro quo”, e il senso di questo passaggio era tutt’altro, e riferito a quei parlamentari della maggioranza di Governo che provengono da collegi elettorali riferiti a quelle città medio-piccole che potrebbero rischiare un ridimensionamento, o chiusura, del proprio conservatorio, e quindi sono questi i parlamentari che potrebbero trovarsi più esposti a situazioni non agevoli verso i propri elettori, col rischio di fare una brutta figura.

Vorrei ricordare la Sua grande attenzione verso le problematiche dei conservatori che si è sviluppata in forme e direzioni diverse sin dal marzo 2016, con una prima interrogazione parlamentare da Lui scritta dopo un meditato confronto sia con me che con altri colleghi. Riguardo al modo molto rude, spiacevole e scortese, col quale il Maestro Paolo Troncon è stato menzionato nel testo, sicuramente ciò non sarebbe avvenuto se avessi potuto leggere il testo prima che fosse pubblicato; per quanto possa o meno essere stato promotore, come anche l’eventuale ispiratore, o uno degli ispiratori, dei parlamentari che si sono occupati della riforma dei conservatori, mai mi sarei sognato di utilizzare termini quali “mentore segreto”, anche perché di segreti nella ventennale storia di questa riforma non credo ce ne siano più, per cui questo termine è anche insensato, e riprova sono i confronti pubblici che anche io ho avuto con il Maestro Paolo Troncon in più di un’occasione, e ho potuto sempre constatare anche la Sua disponibilità al dialogo oltre che la Sua competenza.

Fermo restando le mie pubbliche, sincere, scuse nei suoi riguardi, ho intenzione però di non fermarmi a delle semplici scuse, ma di andare oltre con delle azioni e risposte più concrete, sia pure nei limiti delle mie possibilità: così ho chiesto a questa Redazione di fare una vera intervista al Maestro Paolo Troncon, alla quale io non interverrò e non replicherò; oltre a ciò mi auguro di poter intraprendere ulteriori azioni pubbliche nei suoi riguardi, se ne avrò la possibilità.

Con i più cordiali saluti

David Macculi