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Roma

COLLEFERRO IN FESTA PER IL LANCIO DEL VEGA CACCIOTTI: “È UN SUCCESSO DI TUTTA LA CITTÀ”

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A.P.

Città in festa per la perfetta riuscita del lancio del razzo vettore Vega che questa mattina, alle ore 11 in punto (ora italiana) dalla base spaziale di Kourou nella Guyana francese, è stato messo in orbita nello spazio. “Un giorno di grande rilevanza per la nostra comunità – ha detto soddisfatto il sindaco Mario Cacciotti, che ha seguito in diretta il countdown dagli stabilimenti Avio, dove era presente anche la Presidente regionale Renata Polverini -. Il successo del lancio odierno è il successo di tutta la città. E’ il meritato premio del lavoro portato avanti dall’Avio in tanti anni, grazie anche all’impegno dei nostri concittadini. La buona riuscita di questo lancio apre nuove importanti scenari per il futuro dell’azienda e di conseguenza anche per Colleferro”. E mentre i lavoratori Avio seguivano con trepidazione le fasi del lancio nel loro stabilimento, in piazza Italia una moltitudine di cittadini faceva il tifo assistendo in diretta dal maxi schermo fatto installare dall’Amministrazione comunale proprio per dare modo alla popolazione di partecipare all’evento. “Pochi sanno del ruolo che la nostra città riveste in questo importante piano – ha commentato infatti il sindaco Cacciotti questa mattina – e pertanto ho voluto promuoverne la conoscenza tra la popolazione. Ritengo giusto e doveroso che la cittadinanza sappia di un evento del quale possiamo essere oltremodo fieri ed è per questo motivo che ho voluto coinvolgere la città prevedendo uno scherzo in piazza Italia, dal quale poter assistere alle varie fasi dell’importante avvenimento. Pur senza entrare nel merito tecnico – ha detto ancora Cacciotti -, non temo di sbagliare affermando che il lancio del razzo vettore Vega rappresenta un importantissimo traguardo nel panorama spaziale mondiale, che colloca l’Italia quale leadership del settore. Nato dagli studi degli ingegneri Avio dello stabilimento di Colleferro, il Vega è un progetto dell’eccellenza italiana e colleferrina delle cui origini non si parla abbastanza. Dobbiamo essere tutti consapevoli dell’alto valore di questo progetto, al quale la nostra città ha contribuito in modo attivo, e farne partecipi soprattutto i giovani, gli studenti, che più di tanti altri possono e debbono comprenderne la portata e che saranno in grado di appassionarsene, magari al punto tale da voler un domani essere loro stessi all’interno di progetti simili, nel settore spaziale, per portare innovazione e perseguire ulteriori traguardi. Guardare avanti è, infatti, sempre sinonimo di crescita, di progresso e la nostra città ha tutte le carte in regola per poter essere ancora il terreno fertile sul quale immaginare e realizzare nuove strade per innovativi programmi, che possano garantire sviluppo e lavoro per la collettività odierna e futura. La realizzazione del Vega ne è, appunto, una prova. Lanciatore per satelliti di piccole dimensioni, completa la famiglia dei lanciatori europei, affiancandosi all’altro grande progetto che abbiamo sempre seguito e sostenuto con grande entusiasmo, l’Ariane 5. A mio avviso i cittadini avranno dei motivi ulteriori per appassionarsi a questo nuovo lanciatore, che offre una possibilità in più di accedere allo spazio (grazie ai costi più contenuti che lo rendono possibile anche a quei soggetti che prima non avrebbero potuto come università e centri di ricerca), sia perché la produzione di Vega è realizzata per ben il 65% presso gli stabilimenti di Colleferro, sia perché è studiato più che altro per satelliti con scopi scientifici e di conservazione del territorio mondiale. E sappiamo bene quanto i colleferrini siano sensibili a queste tematiche”.

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Castelli Romani

Ciampino, episodio di bullismo: la denuncia di una madre su Facebook scatena polemiche

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Un episodio di bullismo avvenuto a Ciampino ha suscitato forti reazioni e polemiche dopo che una madre ha condiviso la sua drammatica testimonianza su Facebook. La signora, madre di un ragazzo di 13 anni, ha raccontato l’incubo vissuto da suo figlio, vittima di un gruppo di coetanei.

Il post, che ha rapidamente raccolto molte reazioni e condivisioni, ha portato alla luce una realtà inquietante e ha acceso un acceso dibattito tra i residenti.

Secondo quanto riportato dalla madre del ragazzo, l’episodio è avvenuto nel parco comunale di Ciampino, dove suo figlio Alessandro stava giocando con alcuni amici. Improvvisamente, un gruppo di ragazzi più grandi si è avvicinato e ha iniziato a insultarlo e a deriderlo. La situazione è degenerata quando uno dei bulli ha spinto Alessandro a terra, facendogli perdere l’equilibrio e ferendolo al ginocchio. Il ragazzo, visibilmente scosso, è tornato a casa in lacrime e con un grande spavento.

Nel suo post, la madre ha scritto: “Mio figlio è tornato a casa oggi con il cuore spezzato e il corpo ferito. Non posso tollerare che i bambini debbano subire tali atrocità. Questo bullismo deve finire!”. Il suo appello ha ricevuto immediato sostegno da parte di molti residenti, che hanno espresso la loro solidarietà nei commenti.

Giovanna, una residente di Ciampino, ha commentato: “È inaccettabile che i nostri ragazzi non possano sentirsi al sicuro nemmeno nei parchi pubblici. Le autorità devono intervenire e prendere provvedimenti immediati”. Un altro commento, di Marco De Santis, aggiunge: “Questi atti di violenza sono vergognosi. I bulli devono essere identificati e puniti, e le scuole devono fare di più per educare i ragazzi al rispetto reciproco”.

Tuttavia, il post ha anche suscitato polemiche e divisioni. Alcuni hanno criticato i genitori dei ragazzi coinvolti, accusandoli di non educare adeguatamente i propri figli. “Dove sono i genitori di questi bulli? Perché non insegnano loro il rispetto e la compassione?”, ha scritto Francesca.

Le autorità locali non hanno tardato a intervenire condannando il gesto.

L’episodio, sebbene doloroso, ha anche sollevato un’importante consapevolezza sulla necessità di promuovere la cultura del rispetto e della solidarietà tra i giovani.

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Costume e Società

Il magico Maestro della Pizza a Fregene: un tributo di Francesco Tagliente a un pizzaiolo straordinario

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Il Prefetto Francesco Tagliente ha recentemente condiviso sulla sua pagina Facebook una commovente testimonianza, raccontando l’incredibile esperienza culinaria vissuta al ristorante Back Flip Da Moisè di Fregene. Questo racconto non è solo un omaggio a una pizza straordinaria, ma anche un tributo a Michelangelo, il pizzaiolo settantaquattrenne la cui dedizione e passione hanno trasformato un semplice piatto in un’opera d’arte.

Seduto al ristorante con sua moglie Maria Teresa, Tagliente ha descritto la pizza come “la migliore che abbia mangiato negli ultimi cinquant’anni”. Tuttavia, ciò che ha reso questa esperienza davvero speciale è stata la scoperta della storia dell’uomo dietro la pizza. Michelangelo, un ex contadino che si sveglia ogni mattina all’alba per curare il suo orto, dedica le prime ore del giorno alla coltivazione delle piante e alla cura della famiglia. Solo dopo queste attività, si prepara per andare al ristorante e mettere tutto se stesso nella preparazione della pizza.

L’Arte di Michelangelo: Tradizione e Passione

Michelangelo non è solo un pizzaiolo, ma un vero e proprio maestro dell’arte culinaria. La sua vita semplice e laboriosa, fatta di dedizione e umiltà, è un esempio di come l’amore per il proprio lavoro possa trasformare un piatto comune in un’esperienza indimenticabile. La sua capacità di fondere la tradizione contadina con la sapienza artigianale nella preparazione della pizza è un’arte rara e preziosa.

Tagliente ha scritto: “La dedizione e l’umiltà di quest’uomo, che dalla vita contadina riesce a creare una delle migliori pizze che abbia mai assaggiato, mi hanno colpito profondamente. Il suo nome rimane anonimo, ma la sua storia di passione e impegno è qualcosa che merita di essere raccontata.”

L’Umanità di Francesco Tagliente

Il racconto del Prefetto Tagliente non solo mette in luce le straordinarie qualità culinarie di Michelangelo, ma riflette anche le qualità umane dello stesso Tagliente. Conosciuto per la sua sensibilità e il suo impegno sociale, Tagliente ha sempre dimostrato un profondo rispetto per le storie di vita quotidiana e per le persone che con il loro lavoro contribuiscono a rendere speciale ogni momento.

La sua capacità di cogliere e apprezzare la bellezza nascosta nei gesti quotidiani e nelle storie semplici rivela un’anima attenta e sensibile, sempre pronta a riconoscere il valore degli altri. Il tributo a Michelangelo è un’ulteriore testimonianza della sua umanità e del suo desiderio di dare voce a chi, con passione e dedizione, arricchisce la vita di chi lo circonda.

Un Esempio di Vita

La storia di Michelangelo, come raccontata da Tagliente, è un potente promemoria di come la passione e l’impegno possano elevare il lavoro quotidiano a forme d’arte. “La sua pizza è un capolavoro che continuerà a risuonare nei miei ricordi, così come la sua storia di dedizione e umiltà,” ha scritto Tagliente, riconoscendo il valore di un uomo che, nonostante l’età e la fatica, continua a regalare momenti di gioia e piacere attraverso la sua cucina.

Questo tributo non è solo un omaggio a un pizzaiolo straordinario, ma anche un invito a riflettere sull’importanza del lavoro fatto con passione e amore. Grazie, Michelangelo, per averci mostrato che dietro ogni grande piatto c’è una grande storia, fatta di lavoro, passione e amore per la semplicità. E grazie, Francesco Tagliente, per aver condiviso con noi questa storia ispiratrice, ricordandoci di apprezzare le piccole grandi cose della vita.

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